Visualizzazione post con etichetta Fiori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fiori. Mostra tutti i post
mercoledì 10 aprile 2013
domenica 17 marzo 2013
domenica 10 marzo 2013
Amarillys
Questi fiori sono stati donati l'altro ieri, in un mondo intasato da stupide, e stucchevoli, mimose.
Non si regalano "mimose" alle Padrone. Ed anzi, nei giorni di commerciali carnevalate non si regala niente.
Ma... fuori dal negoziodi un fioraio occhieggiavano alcuni... "Amaryllis Belladonna " ancora chiusi (ed il nome già indirizza ad una immediata associazione...) di uno stupendo rosso cupo, in bocciolo, invece del consueto -e meno interessante- rosa.
Un fiore aggressivo con questo tono, solitario e importante, e di una bellezza provocante. Pieno di una forte, connotata ed intensa affermazione: un fiore adatto.... a una Padrona.
Che si sposti il giorno, se non è un giorno da fiori. Ebbene diventi... un giorno da fiori.
Gli Amaryllis (...belladonna, che poi si impara chiamarsi in italia anche Femmina nuda...) hanno la "conturbante" caratteristica di ergersi su uno stelo vigoroso e deciso e... di sbocciare (di esprimersi, di uscire) prima delle foglie, che spuntano dopo. Da cui l'italiano nome volgare.
Insomma... un fiore da regalare a una Padrona l'otto marzo. Festa... "della Donna".
Per propria prorompente spinta, e non certo per assecondare mode.
Per cui, senza un perchè, lo schiavo li ha portati alla Padrona.
Non un perchè che lui sapesse, se non per ringraziarLA di averlo fatto aspettare la sera prima, senza degnarsi (degnarlo..) di dargli indicazioni. Trattandolo per lo schiavo che è. E per ringraziarLa di essere tornata: per ringraziarLa... di ESSERE, di Tutto.
Come uno schiavo ringrazia LA PADRONA. Di essere tale, e di tenerlo come schiavo.
In realtà come sempre c'era un perchè.. che lo schiavo ignorava e di cui è stato informato dopo.
La Padrona... aveva sedotto un uomo.
Come Lei stessa gli ha raccontato.
(E lo schiavo si è inchinato). In realtà questo era accaduto non tanto come Padrona, ma come Donna.
(Anzi, non si capisce se -e dove- ci sia la differenza. Essendo Lei Donna ed essendo Lei Padrona, LEI.. ha sedotto un uomo [donna e Padrona] e non un'altro. Essendo una donna, con le caratteristiche di Padrona. l'abito, lo stile, l'atteggiamento. Il problema è CHE E' STATA.. LEI; non "una" donna, O "una... Padrona: LEI ). E questo è un "successo" (nel senso di "accaduto"... anche) non da poco, seppure "normale". (Che non si vede e non si immagina come non possa ed anzi non DEBBA.. accadere.. essendo una DONNA... meravigliosa, ed essendo Padrona.)
Per cui c'era una ragione per quei fiori (anche se lo schiavo non lo sapeva.).
Non ha fatto che portarli, essendone stato turbato....dalla loro bellezza, mentre "si schiudevano."
Amaryllis belladonna, per La SIGNORA. Femmina nuda.
(e dopo si dice "il caso..". Lo schiavo offre dei fiori, alla bellezza della sua Padrona.
Bellezza... la quale sta muovendo, sta innescando dei risultati. Dediti, ed indirizzati, ai PIACERI della Padrona. Sta aprendo strade, luoghi, e dischiudendo situazioni. Come di fiori.
E l'uno congiuntamente (successivamente) all'altro; coincidenze... sincronie.
Anche se forse non era la persona che cercava (chissà), o se ci ha messo un cappello troppo stretto sopra, ne ha fatto personale lettura. Chissà. Di sicuro... Lei sa (o si muove a sapere, Al... sapere. Si indirizza, si muove, si dirige). Lo schiavo LE offre dei fiori.
Accade.
Senza tanti ragionamenti o letture, deduzioni.
Va da solo, e VA Da sola, LA PADRONA. Lo schiavo non può che offrirLE dei fiori. Rientrando.
Mettersi in ginocchio... e baciarLE i piedi.
Cosa che fa, e che ha fatto (che LEI gli fa fare) come segno di deferenza. Di schiavitù e di Appartenenza.
Ad una BELLA DONNA, E PADRONA, l'8 marzo
.
lunedì 4 marzo 2013
Fiori
Ho regalato fiori ( offerto.. fiori) senza UNA ragione, perché l’offerta le racchiude tutte.E vi sono cento e mille ragioni diverse, per offrire fiori alla Padrona.Alla Padrona, e non a una… qualsiasi persona.Eppure, nell’atto di pensarlo, una –fra infinite- si è pavoneggiata in superficie.Una fra tutte, fra maggiori e pari. Eppure si è destreggiata e ha sgomitato, ed è arrivata per prima.O con maggior chiarezza e luce, sul podio sotto i riflettori.Ha parlato, e si è presa –per oggi- il titolo di rappresentativa, è diventata “dedica”.Che poi non rappresenta nessuno, solo sé stessa.Ed è anche modesta. Ma… ha strappato il microfono alle altre, ed è diventata rappresentativa. Della dedica, come quando alle radio si dedicano le canzoni.Sarà il compleanno di Tizio Caio, l’anniversario di Susanna o l’augurio di Filomena, ma la dedica in quel giorno è per quel motivo, fra altri milioni.E così è stato per i fiori.
Che non ne sarebbe bastato un vagone, e mille diversi bigliettini.Ma tant’è, quello che si è auto-estratto… alla mia emozione,è stato ringraziarti… per aver tardato ieri sera, senza degnarTi di farmene cenno.Per aver fatto “tardi”… con me che ti attendevo.Per avermi detto qualcosa, e poi più niente. Per avermi in buona sostanza.. turbato.In realtà, e per dirla tutta, in buona sostanza per avermi… mal..trattato.(O “ben”..trattato, per come si tratta gli schiavi. Me, Tuo schiavo ).E questa è anticipazione e promessa, di cosa sia averti per Padrona.
Padrona… di uno schiavo.Uno schiavo non può pensare neanche di alzare gli occhi, all’altezza di una Padrona.Di permettersi di alzare gli occhi, alle sublimi altezze delle sue libertà, delle sue dominazioni, del suo Potere.Uno schiavo deve servire ed essere umiliato… non avvisato.Non consultato, dominato e punito, per qualsiasi ragione.Per questo Signora forse oggi, dei fiori.Per ieri sera.Ovvero, questa è la dedica che è arrivata per prima.Grazie, della “lezione”. Affinchè impari metodo e sistema.E grazie per tutte le altre ragioni.Grazie di essere sublime. (E di insegnarmi la Sua Signoria, a colpi di frusta.)
Qualcosa pian piano capisco. Ed imparo, seppure poco: ad esserLe schiavo.
Grazie di tutto questo. E di concedermi la sua vicinanza. Di volermi come schiavo.Lei è meravigliosa.
.
giovedì 14 giugno 2012
FIORI
" ... Se passi dal consorzio prendi anche fiorellini per me. " ieri, 14.47.
SMS
Eseguito.
Speriamo bene .
Speriamo bene .
martedì 15 maggio 2012
Impressioni
Mi sembra, non so se sia solo una mia impressione, che tutto stia prendendo -fra l'altro velocemente- una nuova forma, più piena ed intensa.. per la Signora.
E quindi più piena e intensa di conseguenza anche per me.
Più... trasparente. Possibile dire "trasparente"...? Più pulita, libera, essenziale. Più completa. E semplice. Più.. totale.
Di questo, come di tutto, sono infinitamente grato alla Padrona.
mercoledì 9 maggio 2012
Fiori, per la Mistress, Signora
lunedì 7 maggio 2012
Estetica, e... fiori per Madame
Oggi la Padrona mi ha fatto il dono di rimanere inginocchiato al fianco del suo tavolo mentre pranzava.
Ho potuto esserLe così vicino, guardarLa. (ovviamente dalla vita in giù...) Godermi la Sua PRESENZA, forse un pochino del suo odore, ammirarLa nei suoi abiti (gonne corte..) e guardare le sue calze.
Il Suo Piatto.. e SENTIRLA.. mangiare...
C'è un estetica, in queste situazioni, nel fare queste cose.
C'è un'estetica in molto del BDSM, se non in tutto.
L'estetica è regole, rispetto delle forme, rigore. L'estetica è silenzio, coerenza, armonia.
E' immediatezza e distanza, vuoto e buio, o luce abbacinante.
L'estetica è il piacere autocompiacentesi, e lo sguardo aristocratico su merda e sputo.
L'estetica E' il potere, il subirlo, e la Dominazione.
L'Estetica è esigente;. Non ha fretta, non è generica o approssimata.
per quanto possa essere assolutamente poco formale.
un ramo troncato da uno svettatoio, solo con un fiore e le foglie destinate a morire, non ha nessun rigore formale, in una composizione di ikebana. E' la nudità, la solitudine la morte e la vita che lo fanno un canto, una vita appena neonata, e una gola squarciata.
L'estetica è avere uno schiavo in ginocchio, mentre si mangia. Mentre la Padrona pensa al suo piatto, al cibo, ai sapori che osserva. A seguire i sentieri e le sensazioni, seduzioni del gusto (ricordi, refrain), con uno schiavo inginocchiato per terra, volutamente (CONSAPEVOLMENTE) meno importante di una tegolina, importante come lo spillo che tiene infilzato il ramo, che si guarda, nella composizione che scende sulla tavola, sopra la la macedonia o il trionfo di frutta, che si sta mangiando.
Quando poi se n'è andata, mi ha ordinato (e mi ha concesso) di mangiare i suoi avanzi.
Ora, quanto bello è -da un certo punto di vista /altro è la convivialità, l'abitubine o la comodità, ad esempio/- la padrona che mangia da sola, lo schiavo in ginocchio / o in piedi in un altra stanza/, immobile in silenzio che rende onore (o sacralizza/ la Padrona che mangia.
Nessun'altra attenzione, nessun movimento, se non a LEI che assapora il suo pasto. Anche se la posizione, E LO SCHIAVO, è perfettamente inutile ai fini del pasto
E poi, quando la Padrona esce, lo schiavo che si muove e ne prende il piatto con gli avanzi. Quali che siano gli avanzi. E magari in piedi in cucina, o in un angolo, mangia questi in silenzio, concentratissimo... sul pranzo ormai finito.. della Sua Signora.
Sui sapori che ha provato, sui suoi gesti, sul boccone di pane che ha appena sbocconcellato, sull'osso rosicchiato. E ne continua il rito, divinizzando il Suo mangiare. Il suo cibo e il Suo mangiare, La Sua BELLEZZA, di donna in Strada.
Così come sotto il tavolo, dove riceverne un boccone masticato, la saliva e lo sputo, oppure rifiutato.
Come se fosse perfetto (se tutto questo fosse secondario, risibile, inesistente, Provenendo da LEi )
Nella fattispecie, oggi, la Padrona mi ha ordinato di finire, di mangiare delle verdure non solo avanzate, ma che si stavano disfacendo, o prendendo un gusto di più che stantio, inacidendo.
Che piacere (ovvero che Bellezza, che di nessun piacere si tratta, se non di questa) mettere il cibo avanzato dalla Padrona, tutto, più le verdure in decadimento... tutto nella stessa ciotola (che poi per fortuna di ciotola si trattava, senza badarci), con dei resti di formaggio grana restati in un'altro piatto, i diversi ingredienti avanzati dal cucinare la cena precedente... mescolare questo senza scegliere, o accettare, scartare alcunchè, senza curarsi della coerenza o dell'insieme finale dei resti pietanze e, senza neppure sedersi, cogliere col cucchiaio dalla ciotola, trovando i sapori della Padrona. Per.. la Padrona.
Lei seduta, che sceglie, lo schiavo in piedi, che non sceglie, e finisce i Suoi scarti. Senza sapere che ha assaporato di più la bontà degli elementi.
C'è un'estetica, nel dismettere la critica (e nel coltivarla con puntualità attenta, della Padrona), nella differenza (differenze) fra Padrona e schiavo.
Un'estetica che non può essere uguale, eppure è la stessa.
Il BDSM è estetica dalle posizioni di comando, dagli ordini di comando, ai segni delle frustate.
al rispetto, verticale ed orizzontale, della gerarchia, alle posizioni per terra o sul divano.
Dalle unghie smaltate della Padrona a quelle rotte di terra del'orto dello schiavo.
Dai rossetti ai moschettoni con cui si attaccano agli anelli i bracciali.
In questo, a mia opinione, è bellissimo e doveroso avere davanti a sè lo schiavo nudo, da punire. Non ci fossero venti gradi sotto zero. uno per le caratteristiche di nudità ed abito, gestite dalla Padrona.
Potrebbero essere l'una o l'altra, alternate (non sempre nello stesso verso) a seconda della situazione. Non sempre necessariamente uguali (spesso diverse) per loro due.
Due perchè lo schiavo, quando gli si lascia su qualcosa, pensa che probabilmente lì non verrà toccato. Violato, punito. E quindi si crea delle zone franche, nella propria mappa mentale. E dei luoghi dove mettere attenzione, per cogliere o evitare il dolore.
E magari nessuno gli bastonerà mai i piedi, ma è orribile vedere uno schiavo appeso a un trave con orologio da polso e calzini. E scomodo e non gradevole prima legarlo e poi slegarlo per togliergli la maglietta. Fotografarlo in mutandoni e canottiera (anche se alcune volte, rarissime volte) può essere degradante, volutamente degradante, proprio lasciarlo mezzo vestito. O urgente. O indifferente.
Ma in generale, io credo alle punizioni nudo, ed alle sessioni educative. Nonchè a quelle vintage, e a quasi tutto il resto. Nudo e accessibile ovunque. Anche perchè si sente (ed è) più vulnerabile. meno protetto, meno difeso. Dagli sguardi ai pizzicotti alle fruste, ai morsetti o mollette.
ma questo è un discorso sull'estetica, che come diceva Fabrizio diventa l'angolo con cui si tiene piegato il braccio, ed è un discorso ed un percorso lungo, che conduce alla dominazione ed al controllo (all'educazione) corporale. Alle posizione e alle posture. Angoli, linee, curve.
Prendere, obbligare TUTTA l'attenzione dello schiavo, applicazione obbligo concentrazione (progressiva, che non si nasce atleti o ginnasti) come nel Kuchipudi, quella danza indiana in cui si controlla, e si muovono diversamente e contemporaneamente, per ragioni precise e diverse, TUTTE le articolazioni di tutte le dita delle mani, tutte le articolazioni del corpo, i muscoli gli occhi e perfino i diversi anelli della spina dorsale, e tutti imovimenti creati da questi movimenti insieme. Che si modificano una volta ogni secondo, ogni due secondi.
Considerazioni sull'estetica oggi. E sull'appartenenza, di tutto il corpo e di ogni cosa ogni movimento o postura dello schiavo, alla Padrona. E sulla totale attenzione a tutto questo, e a LEI.
Che Le è dovuta, deve esserle donata e tributata, dallo schiavo.
Pena la frusta. E a questo puntto le frustate diventano centinaia di milioni, al giorno.
sabato 28 aprile 2012
Fiori, e "uccelli" per Madame.
... io appartengo... all'unica Padrona al mondo, forse, che si pulisce il trucco con gli asciugamani.
(che è un po' come soffiarsi il naso con un tendone da circo...)
Questo fa sì che dovrò fare un corso apposito, per pulire gli asciugamani dai colori del trucco, senza inquinare IL PIANETA. E riuscendo a farli venire puliti.
Inoltre, ritengo, verrò frustato per non aver trovato degli asciugamani-lavatrici-schiavi...
in grado di pulire-pulirsi da soli, da trucchi più resistenti dei nanocurie degli atomi caduti
(deposti) sugli atolli Himalayani. Hawaiani. Fall-out si chiama, mi dice google che mi aiuta.
Inoltre... tutti gli uomini che porto, che posto, che pesto, fanno schifo a Madame. LEI dice ORRORE,
e non è poco.
Ragione per cui ho deciso di dedicarmi ai maschi floreali, sperandomi di esimermi dagli errori.
E questo è un dono per Lei. Di oggi, DA... oggi.
(Sempre per mettere "in ginocchio", l'agenzia di vendita. Che sarebbe la Coop.
Che se li pianti... "dove vuole" Lei.
Con i miei omaggi, più botanici che mai. )
N.B 2. Comunque grato a Madame... per l'uso del trucco
con cui la Sua condiscendenza ci allieta. Ed il Suo piacere di Sè stessa e di lei, che questo (muove e..) sostiene
martedì 10 aprile 2012
mercoledì 4 aprile 2012
giovedì 29 marzo 2012
"TRE FIORI... sarebbero graditi."
- lavare i piatti, il pavimento ed i mobili della cucina
- riporre le cose che sono da un mese in terra nella stanza da pranzo
- scopare il pavimento della camera di Madame
- portare via le bottiglie vuote dalla cucina
- dar da bere alle piante
- trovare soluzione per gli merli che devastano le cassette dell'orto
- sistemare il salotto (di Madame)!! Pulirlo! Renderlo gradevole !!
(legare con il foulard nero testicoli e pene. Stringere fino a sentirLa. Senza esagerare.)
- Andare a prendere Madame dal lavoro.
Tre fiori sono graditi
Tre tulipani (ora) per Madame.
.
domenica 19 febbraio 2012
venerdì 17 febbraio 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)