Visualizzazione post con etichetta Proponimenti§ richieste. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Proponimenti§ richieste. Mostra tutti i post

martedì 5 marzo 2013

Ieri sera













Ieri sera ero stanco, quando ho finito di riassettare la camera della Signora.
La Padrona leggeva sul divano ed io.. cercavo di non disturbarLa.
Meglio: LEI lasciava comprendere di intendere di essere lasciata in pace, da uno schiavo inetto. Perlomeno.

Così sono tornato di là, ma ero troppo stanco per pensare di poter fare qualcosa.
Lavare i piatti ad esempio, o riordinare parte della cucina. Lavare i secchi della spazzatura, una delle infinite cose che si possono fare. Che uno schiavo può fare.
(Secondo la Padrona, che dovrebbe fare. Le cose che sono consone ad uno schiavo.)
Non certo… sedersi sul divano.

Così… dopo essermi guardato in giro (di là non c’è niente che appartenga allo schiavo, di pertinenza dello schiavo) sono andato a sedermi sull’ultima seggiola, quella nell’angolo, discosta dal tavolo e la più distante dalla stanza dove si trovava la Signora, e mi sono addormentato.
Senza volerlo specificatamente, ma cercando di non far nulla che potesse disturbare la Signora.

Stamane, mi sono accorto che ho sbagliato.

Ovvero, prima della meditazione ho rivisto l’ultima parte della serata, e mi sono accorto di aver sbagliato.
Perché… sono andato in sala (va bene, so di essere stato particolarmente stanco, e quindi non-lucido, però potrà servirmi per la prossima volta.) Appunto: per questo il post.

Per… imparare. 

E… per essermi seduto sulla sedia.
Non ve n’era bisogno. E non era opportuno.
Di buono solo che, inconsciamente, sono andato verso l’ultima, nell’angolo del contatore, quella.. che non usa nessuno.
Ho pensato (CAPITO) da questo che:

A- La Padrona DEVE ESSERE LIBERA… di andare, stare, girare per casa SUA, e lo schiavo, se non ha un motivo specifico, utile o necessario, non può o non deve 1) bighellonare per casa, 2) romperLE i coglioni, anche con la sua presenza.
Cioè deve capire QUANDO lasciarLa libera di VIVERE la PROPRIA CASA senza occuparLe o distrarLe I PENSIERI con il suo essere negli stessi posti.
(E quando si dice “pensieri”, si immagini il resto. Vista naso olfatto, gusto. Attenzione. Ecc.)

B- Lo schiavo come non ha senso che disturbi, o infastidisca la Padrona, a casa Sua, con la sua presenza, così non ha senso (né possibilità) che si metta dove vuole. Ad esempio.. sulle sedie. Perché.. deve stare sulle sedie? Dove sta scritto? Perché… è un “luogo comune”? Vanno sfatati, i luoghi comuni. E poi perché in soggiorno, o sala da pranzo?
Si presume che il luogo migliore (cioè, il più naturale, che il migliore potrebbe essere magari uno scatolone, o uno stanzino. O fuori in corte) dove possa o debba stare lo schiavo sia la cucina, salvo necessità o ordini della Padrona. Almeno quando Lei è in casa.
(non si capisce perché debba ciondolare di qua o di là, o toccare muoversi piluccare… come se fosse casa sua, e la Padrona lo dovesse sopportare, quando… non Le dà piacere. Quando è in casa la Padrona è in casa LA PADRONA, e lo schiavo di norma si confina nella cucina. A meno… di piaceri diversi da parte della Signora.


Ora… mi sembra normale. Fino a ieri sera non lo sapevo.

In secondo luogo, in caso di stanchezza (o anche normalmente, per leggere fare cose, riposare. Aspettare…) lo schiavo non si capisce perché debba STARE SU UNA SEDIA… sulla stuoia, più in basso della Padrona se dovesse entrare, passare, forse che non può andare bene? Sembra che per terra, sia il posto NORMALE in cui lo schiavo possa stare. Se ci sono ospiti sta in piedi (in generale). E.. se deve riposare, perché stanco (come ieri sera) non rompe i coglioni, va sul letto.. e va a dormire. -salvo, sempre, ordini diversi o specifici della Padrona-. Si mette sulla stuoia IN CUCINA e riposa.

Ho sbagliato, ritengo, a mettermi su una sedia in soggiorno.
L’unica scusante è che ero stanco e.. che non lo sapevo.
Adesso mi pare lampante, trasparente.
Non so se la Padrona colga questa opportunità (d’esperienza) per vederla anche Lei a questo modo. Sarà Lei a discriminare. Se ha senso la mia visione.

A LEI, buona giornata.



























.

venerdì 15 giugno 2012

Richiesta (umile) di incarico.









Lo schiavo.. chiede umilmente a Madame [può farlo dal vivo in ginocchio, se LEI apprezza..]
SE MADAME può fargli l'onore di non rifare il Suo letto e imporre invece che lo faccia lui.
Sia che dorma da sola , sia con qualcuno.
Per servirLa. Anche in questo.



lo schiavo SA... che la sua presenza è fatidiosa in camera di MADAME... sempre,
ma soprattutto nelle prime ore della mattinata.
MA... quando lui non dovesse uscire così presto da rendere complicata questa incombenza, potrebbe Madame avere la compiacenza di andare a vedere i fiori, piuttosto che rifarsi il letto, o andare qualche minuto in salotto.
Oppure ordinarglielo quando va in bagno, o stabilire che lo schiavo lo faccia in quel momento, trascurando altre faccende come riordinare il tavolo dopo colazione, o riporre le stoviglie.


Lo schiavo lo troverebbe naturale, come parte del suo servizio, per l'onore di essere al servizio di Madame.








Così come raccogliere la biancheria lasciata in giro da Madame, riordinare le scarpe o badare alla Sua roba della piscina...




martedì 12 giugno 2012

Considerazioni















Lo schiavo si sentirebbe più definito (e in una condizione più rappresentativa, equilibrata)
se quando viene legato ai polsi.. o gli vengono posti o imposti i bracciali...
gli fosse messo o dovesse portare anche il collare.

  



Anche se non "serve a niente".
Anzi, esattamente perchè non è così. Ed è esattamente il contrario.
Ritiene anche per la Padrona, ma SICURAMENTE per lo schiavo .
E' l' "insegna" in qualche modo della schiavitù. Della proprietà, del possesso.
E' appartenere ed essere posseduto, come persona, animale o oggetto.
E' non essere Padrone di sè stesso. E' non potersi opporre (resistere) a nulla, 
subire qualsiasi cosa. E' essere legato oltre le mani e i piedi: è essere totalmente,
completamente e mero oggetto, possesso della Padrona e del suo Piacere . Del Suo Potere, del Suo diletto.
E' essere schiavo e servo della sua Padronanza , e del Suo potere Sessuale, femminile.

Come essere senza collare, ma in modo più risolutivo e intenso.
E', finchè c'è il collare, "non può essere diversamente". Nulla può uscire da quel cerchio di sottomissione, nulla può non passare per quel possesso.


E questo è ciò che percepisce anche la Padrona, senza alcuna descrizione o ragionamento. Solo vedendolo o, senza vederlo, sapere che è lì.
E che serra il collo del suo SCHIAVO.

Quando non è possibile (o non vuole) tutto funziona lo stesso. Ma quando è stretto attorno al collo... è come averlo chiuso con un lucchetto. Come tenere quel dominato in una gabbia.. che gli imprigiona la mente, chiudendogli o cingendogli il collo.


Quando è legato o ha i polsi cinti (e lo schiavo amerebbe... che fosse ogniqualvolta  è possibile) lo schiavo si sente più legato, più prigioniero, meno libero e più... schiavo..
con il collare. Avere i polsi e il collo (ed eventualmente anche i piedi o le caviglie) chiuse da cerchi della Padrona.... rende lo schiavo più esternamente, materialmente, inequivocabilmente schiavo..., e forse anche la Padrona PIU' PADRONA.


questo nel a dal punto di vista, di percezione di vita e di vissuto dello schiavo.
per quel poco che vale. Lui, e il suo vedere.




Un inchino a Madame.



lunedì 11 giugno 2012

In ragione, se non in VIRTU'.








Di MADAME


















Stasera.
un regalo













prodotto dalle detenute... tanto per restare in tema.
delle Convertite.






giovedì 7 giugno 2012


Uno, chiedo scusa per ieri.
Due, chiedo scusa per ieri.
Tre, chiedo scusa per ieri.

E ancora
, ancora chiedo SCUSA PER IERI.
E non... perchè venga -o possa venire- scusato.
E non ...perchè questo schiavo abbia tanto spazio... d'indipendenza personale (tanta personalità, tanto spazio per l'individualità) per potersi permettere di chiedere scusa, di porgere le proprie scuse... alla Padrona.

Ma solo per dire: mi dispiace; sono molto dispiaciuto.
E, tanto per essere cortesi (cortesi nel modo,  nell'intenzione), e per essere puntuali, togliamo questa "parità", o presenza, affermazione d'individualità personale.
(Non siamo "soggetti paritari...": non abbiamo, siamo, usiamo ugualmente lo stesso soggetto: siamo
"PADRONA, e  schiavo".)

Questo schiavo è fermamente dispiaciuto di quanto è accaduto ieri sera.









E vorrebbe esprimere questo dispiacere.
Seriamente, vorrebbe intervenire su questo: vorrebbe intevenire seriamente su questo.

Darsi, donarsi alla Padrona, anche se quello che lui può dare vale poco. Quello che vale, che ha valore, è quello che si prende, la Signora.
RingraziarLa, per tutto ieri sera... per il SUO "prenderlo" nel letto, per farlo "Suo ".
E per fuori dal letto, sul pavimento, e sul divano.
Per l'indulgenza, di volersi lo schiavo. E per l'indulgenza nell'atteggiamento che ha asssunto dopo.

Questo schiavo è mortificato, di quanto ha fatto e di quanto dopo è accaduto.

L'ha guardato. Si E' guardato, e vorrebbe consegnare questo sguardo, nudo, alla Signora.
Nudo sia lo sguardo che lui: esposto, offerto.. assegnato.

Offrirlo, come offre sè stesso, per essere.. SUO.   DI LEI, appartenerLe.
Come una SIGNORA, UnA PADRONA,  può  avere uno schiavo.
Possedere uno schiavo.

E partire da questo, dal Suo essere SIGNORA e PADRONA ... per fare qualsiasi cosa. Decidere/deciderSi... ogni altra persona. A ( con) ogni altra persona, situazione o cosa.

Finchè vorrà continuare ad essere padrona, e possedere uno schiavo.
Poi farà lo stesso... ma senza essere Padrona, e senza avere uno schiavo. Quello, o un altro.
Ma fintanto... "questo" schiavo Le appartiene, in quanto tale .
E l'adora, precisamente in quanto Lei, e PADRONA. In quanto LEI-PADRONA .
E non desidera altro, che essere trattato da schiavo.
Per il Suo piacere, la sua eccitazione, eccitabilità, la Sua violenta.... attraenza sessuale: seduzione sessuale, sensuale... da Padrona. Percepita anche dai più lontani spazzini. Dai coleotteri, agli uomini.
Che poi questo si trasformi (o raggiunga) il PIACERE... dipende da Lei.
Non dalla devozione dello schiavo.




Ma per quanto riguarda questa... (e l'appartenenza, e l'essere.. schiavo) c'è stato ieri sera, per quanto poco valga, alla Padrona.
Come tutte le cose "molto", per lo schiavo. Per esserLE schiavo.

Non tanto per il momento "del tappeto", del "letto", del SUO Piacere e del trattare lo schiavo da schiavo... quelli sono tutti momenti assoluti, istanti in cui lo schiavo è propriamente schiavo, e la Padrona SESSUALMENTE PADRONA, con tutto il Piacere che ne viene, ed il poco dolore.
Trattandosi di una storia di una storia Bdsm, o meglio S/M, per quanto poco possa voler dire.

Sul film, o sulla Dominazione, che del Bondage (eventuale) qui o adesso non ne parliamo. Come diceva la Padrona: "Un acronimo... non ci costringe a nessuna cosa. Il Fdsm potrebbe essere, forse solo in questo momento, una sigla migliore. (dopo l'arrivo del pacco, e di qualche metro o chilometro di corde o cordini, magari ne riparleremo. O di un bondager incontrato un giorno in fondamenta.)
L' F come Fetish diceva, ma anche come FemDom...Sadomaso. Come F/m  Femmina/e (Femminile) maiuscolo,  Dominazione e sadismo. Il masochismo lo trascuriamo, è sottomesso e non è significativo, importante e diventa  maschio (o maschile) sottomesso e minuscolo. 
FEMMINA DOMINANTE / sottomesso maschio, ulteriormente.
Ma abbandoniamo i giochi di sigle.
Apprezzando il lato Fetish.. della Padrona. Come ogni altra iniziale che Le compete.


Le spiegazioni di ieri sera sono "Scuse.." anche, oltre ad essere tutte cose vere.
Puntualmente, precisamente vere.
Ne ho trascurata una, che serve come esempio, o indicatore.
...Dopo ottocento baci (più o meno... ma il numero potrebbe non essere impreciso) dati su una calza, si ha l'impressione che le labbra vengano via via abrase, dalla fibra. Ovvio che non ci si accorge dopo cinquanta baci, ma dopo 800... dati per lo più nello spazio di mezz'ora, tre quarti d'ora, non in.. due mesi... diventa una consistenza reale.
Che sembra non debba mai finire.
-e questa non è un'invenzione, o un'idea.-
Ma... (ed è un ma grande come una casa)... questo è un problema per lo schiavo, dello schiavo, in cui non centra (non deve centrare ) NULLA LA PADRONA. Sennò diventa una scusa.

Lo schiavo può chiedere attenzione (oppure può andare avanti tutta la sera, e farlo successivamente. Tanto non muore. E neppure gli viene il labbro leporino... per così poco. Si compri del burro cacao, a posteriori. Non rompa i coglioni.). Oppure... (meglio) trovi una soluzioni. Diminuisca la frequenza, o aumenti la delicatezza dei baci. Non strofini le labbra (anche se serve a poco... è proprio la pressione delle labbra, propriamente il dare il bacio, sulla calza. In maniera che venga sentito, da una persona distratta che guarda un film, non distesa ad occhi chiusi e concentrata solo su questo)... si inventi qualcosa. Testi i vari tentativi, non come una macchina da test, ma passando delicatamente da un modo all'altro. ed ascoltando le reazioni della Padrona. (Se.. ci sono).
Al di là di questo (e di infinite ipotesi o soluzioni..) questo NON può diventare motivo di ribellione, anche se inconsapevole o non deliberata.

Lui DEVE tenere in mente, avere nel bruciore delle frustate si potrebbe dire (ma questo attiene alla generosità, e puntualità, radicalità diciamo e "concentrazione" della Padrona. o a una Sua trascuratezza o letargia, ad una fideistica svagatezza o a pigrizia giovanile, primaverile. Chi più ne ha più ne metta, sulle possibili caratteristiche del metodo -e dell'intensità- educativa-propedeutica della Padrona: Lo schiavo non la può impugnare, pretendere. per quanto la Padrona la possa scontare.)
... che la cosa IMPORTANTE, il FULCRO della situazione, è che lui è schiavo e la Padrona è PADRONA. E che TUTTO IL RESTO... discende e serve, è obbligato a questo registro, verità e condizione assoluta e fondamentale. labbra o non labbra, mezz'ora o trequartid'ora, 800 baci e due film, mille baci ed un cortometraggio... tutto questo E' INDIFFERENTE (dev'essere indifferente, INSIGNIFICANTE) per lo schiavo, legato SOLO al fatto CHE STA SERVENDO LA DI LUI PADRONA. MUNITA DI FRUSTA (SE VOGLIAMO, certo che se la sente... nella carne o sulle chiappe se la ricorda di più, come il piacere della Padrona. Se sono costanti, entrambi... per lo stupido schiavo è più facile da ricordare, costantemente, di essere prima schiavo e dopo, molto dopo, tutto il resto.).
La frusta lo aiuta a servire. Non a volere. Che il "voler" servire combina disastri. A differenza del "DOVER" servire, che è l'unica pratica che dà qualche BUON risultato. Oltre che Piacere, alla Padrona.

Ieri sera... al di là delle "scuse"... (tutti motivi veri. La stanchezza, la trama del nylon [forse quella del film..] la posizione presso-prona, dopo cena, e mille altre stupidate..) si è trattato di una ribellione.
"Reattanza", come insegnava la Padrona.
E lo schiavo ne è mortificato.
In sostanza, per mille comprensibili ragioni, e per giustificati motivi "esterni" e che fortunosamente collimavano, si è trattato di una "resistenza" forse, più che di una ribellione. Che lo schiavo riconosce, cioè vede un po' distante, e che confessa "a posteriori".
E questa resistenza-ribellione è... ai voleri della Padrona.
(Ed ai PIACERI della Padrona. Che in quel momento però non vengono ricordati, notati. Lo schiavo pensa "Io." Io sono scontento, io non sono d'accordo, A ME cascano le labbra.. IO mi infastidisco.
E non "ALLA PADRONA PIACE QUESTO -senza arrivare magari al precisamente, e risolutivamente, "alla Padrona piace ANCHE questo... che io mi infastidisco, che non ne ho voglia, che sono stanco. Che rutto e mi rimane la cena sullo stomaco... anzi piace che.. CHE A LEI PIACCIA, anche questo, E' PIU' IMPORTANTE. Di questo stesso"
E ad ogni passaggio-pensiero-percezione l'Io diventa più importante. Non importa se lo sfregamento delle labbra (la posizione inginocchiata ecc) non sia cambiato di un millimetro: è importante che l'Io l'ha rilevata, come poco piacevole per lui, e non è successo niente. Non è stato ascoltato, non è stato attivato un meccanismo di risposta-soddisfacimento delle sue istanze. Che non vengono integrate, ma rimangono invece trascurate. L'Io.. dello schiavo figuriamoci, diventa il TIRANNO, e lo domina invece di dominrlo la Padrona. Rendiamoci conto che da questo non ne esce nessun piacere, per NESSUNO dei due... ma questo non ha nessuna importanza. L'importante è opporsi, ed opporre al piacere, alla Bellezza della PADRONA, al Suo  vivere il Bdsm, alla situazione che ne discende ed alla fortuna di esserLe vicino, di servire... una così bella Donna... la Sua Sensualità, Il Suo Afrore, Il Suo Piacere, il godere della situazione di dominazione che vuole... il fatto che lo schiavo non è chiamato a vedere il FILM, le sue situazioni scabrose. 
Il Film... diventa più importante della Padrona.
Non è vero: è lo schiavo, L'IO dello schiavo.. che diventa più importante della Padrona: cosa pessima e perniciosa.
cioè.. semplicemente la situazione che Lui vuole. E questo è più importante della stessa situazione.

perchè poi, durante la notte, si scoprono gli altarini.
Che consegno alla Padrona.






Cioè... che cosè che chiude, come in un collare di ferro la questione?
E' che ieri sera lo conosciamo, più o meno.
Leggiamo che.. la Padrona faccia lavare i piatti (compito solo doveroso, e civile..) è già vissuto con disappunto... quasi una seccatura.
(Questo non è riprovevole, se l'uomo è stanco è ha dormito tre ore -e questi sono solo cazzi suoi, poteva andare a dormire prima. questa non è colpa del mondo, e TANTO MENO della Padrona, che non ha neanche nessun dovere di "capirla".. di starci attenta. Infatti.. non è mica la Badante... dello schiavo. Ne E' LA PADRONA.
Se lo schiavo lo prova, lo sente lo riconosce, e lo mette a posto. cioè al SUO posto. Dietro ad essere schiavo.. della Padrona. Che Lei ha detto questo.: questo risolve la questione.
Schiavo non è VIP, o divo dello spettacolo. Stella di prima grandezza, se ha un pelo incarnato.
E' schiavo, e basta. E BASTI. Quindi NON che senta fastidio, repulsione delusione, ma CHE NON li collochi... al giusto posto. Che non collochi sè... e LA PADRONA nel giusto ordine, giusta importanza. GIUSTA SCALA GERARCHICA.
In cui un capriccio, fosse pure SOLO UN CAPRICCIO, della Padrona vine PRIMA. INFINITAMENTE PRIMA.. di QUALSIASI desiderio, o necessità dello schiavo.
Tale da non essere nemmenonon dico messa, ma considerata in discussione. A una distanza TALE da NON SFIORARE... nemmeno... quello che la Padrona vuole, o dice. O Le pare.. persino. Di voler credere o ordinare.)

Leggiamo... che poi chiami lo schiavo, per il Suo piacere, ad essere presente (ora, col senno di poi,  la descriviamo così...) alla visione di un film, che Vuole vedere.
Che inizialmente -o a un certo punto, o dopo poco.. lo schiavo non ricorda- gli faccia vedere due o tre scene... e che lo schiavo riconosca un film che "lui" ha suggerito, del quale la Padrona ha detto (o lo ha liquidato) "Non MI INTERESSA..", e che sia un film (uno dei pochi? tanti? film..) "a tema" -BDSM si intende-.
E che poi.. preferisca Le piaccia,  cambi idea, chissà? (o forse era esattamente quella? Sadica al massimo.) di tenere lo schiavo SOLO a farsi baciare i piedi, incessantemente, mentre LEI si guarda il film...

Fa dire allo schiavo (ALL'IO dello schiavo): "Ma perchè IO no?"
E poi rispondersi: (LUI, che nessuno gliel'ha detto, promesso, anticipato): "Sarà fra un po'..."
E poi non è mai... fra un po'.
Che (L'io dello...) scopra... : "Non lo vedrà".. che scopra che ottocento baci, dati a una gamba non del tavolo, di legno, ma uguale (per l'importanza che viene data all'IO dello schiavo che bacia), solo di carne; che abbia la cena fintamente nell'esofago (non è mica vero, me lo crede.. fino a farlo diventare vero).. che non abbia dormito; che questa storia nel suo ego pretenzioso sembra che durerà.. all'infinito ( sicuramente... fino all'ultimo fotogramma del film) che ecc ecc...
lo fanno resistere, ribellarsi, vomitare. Quasi, tutti e tre.
Che la Padrona spenga il film e diventi sollecita, accarezzandolo come accarezza la coperta di Snoopy e temendo gli abbia preso un attacco di malaria.. mortale, di mussato anofele con la febbre del beri-beri (nel frattempo i mussati beccavano lo schiavo, solidali [che non lo beccano "mai"]... col suo Io) ecc, insomma che questo interrompa l'atmosfera (come quando si incendia la pellicola nei cine veri, quelli una volta, e nel cinema paradiso..) questo l'Io dello schiavo lo voleva, ma lo schiavo non lo sapeva. Voleva solo un po', tanto, di importanza personale.
Poche frustate!" giudicheranno i miei scarni lettori. e forse anche la Padrona, e lo schiavo .. lo sostiene.
Ritenendo sempre più di essere pazzo, per "sperare" frustate che poi gli fanno male.



Ma fin qui, o tutto questo, è bene o male conosciuto.
verrebbe da dire: "Certo! lo schiavo voleva (si aspettava) di vedere un film (proposto da lui, sul tema... ecc), questo non è accaduto.. e lo schiavo si è incazzato (si è sentiro male, ecc>).
Ovvio. non "legittimo" ma comprensibile, giusto. Al di là dell'Io o dell'ego.

Il problema è questo (sopraggiunto stanotte, ricordato stanotte. Messo a fuoco come uno schiavo davanti al plotone d'esecuzione stanotte): che quando la Padrona vuole lo schiavo per fargli assistere a un film, questo dice: "Che palle! Va ben che mi toca (che devo) ma che rottura di scatole.
Cosa mi interessa a me dei film. Preferirei essere qui per terra... a baciare i piedi alla Padrona.
Che noia: perchè non mi fa stare per terra, a baciarLe i piedi?"

Cioè: LA PADRONA HA SEMPRE "TORTO"... lo schiavo ha sempre una giustificazione. che fatalità è il contrario di quello voluto dalla Padrona.
cioè... è lo schiavo che, indifferente a come stanno andando le cose... "vuol" fare di testa sua, o come vuole "lui". Senno si inalbera o si incazza. va a cercare la nausea in fondo al mare, capace che muore piuttosto che fare quello che vuole la Padrona.


Visto questo, è detto tutto.
Già ieri sera lo schiavo aveva intuito di essersi messo con i piedi in un posto sbagliato, ma stanotte ha visto pure quanto prende in giro la storia, la Padrona ed infine la situazione, e per ultimo anche sè stesso, con questa schiavitù.. sotto suo controllo e a sua discrezione.


Già ieri sera chiedeva scusa, ed umilmente... di essere sottoposto di nuovo reiteratamente... e "continuamente" a fare quello che non vuole, non si aspetta, non desidera. Imposto.. con il sorriso della Padrona e.. le Sue mutande bagnate in una mano. E con la frusta nell'altra. Usando più questa che quella... se possibile. (Cosa che lo schiavo... NON DESIDERA.. AFFATTO).
Di essere realmente e materialmente umiliato, in questo senso. Messo in conflitto (o meglio, non messo in conflitto, che il conflitto non esiste: fronteggiato) dalla Padrona: costretto a fare quello che non vorrebbe. Per e con il piacere, PADRONALE, di farglielo fare.
Per poter imparare, ESSERE COSTRETTO A IMPARARE, a fare quello che vuole, piace, ama, decide la Padrona, come servo solo del Suo Piacere, e non come parte contrattuale in causa.

Che a non essere schiavo, ne rimane per primo mortificato.
A privarsi del Piacere della Padrona, per primo deluso.
A non servirLa, e a non essere trattato come schiavo, per primo desolato.

perchè riconosce qualità e valore nel SERVIRE LA PADRONA, nell'essere schiavo del Suo Piacere e del Suo Potere, della bellezza, e maestosità del Suo Godere... Riconosce.. di non potere essere che schiavo.. e sperare di poter servire una così SUBLIME PADRONA. Anche se è un coglione, e non capisce un cazzo.

l'imbroglio, del "vedo il film-non vedo il film"... mostra quanto sia TUTTO da educare, come schiavo. quanto sia coglione, e quanto prenda in giro sè stesso, oltre a tutti gli altri e alla Padrona.

Chiede... umilmente a questa di trattarlo come lo schiavo che deve essere, e come lo schiavo (anzi come la schiavitù, che lo schiavo non fa niente..) che LA fa GODERE. Quelle più forte, assoluta, senza zone franche o simpatie, senza zone indeterminate o stantie, senza mollezze.
In cui naviga quel figuro che esce dalle tenebre da dietro gli angoli... e che dice: Io, io io. Io Io Io.
Che sia, nel Suo Piacere di padrona, solo la voce, la volontà il suono... l'autorità e la Dominazione di Padrona. E i gemiti e i "Sì Signora" dello schiavo.
L'umiliazione dello schiavo, che pianga lacrime salate per la Sua Signora. Per il Piacere della sua Signora. E che questo non La muova a nessuna condivisione o partecipazione, nessun diritto per lo schiavo, ma solo doveri. Sul serio. Altro che cine.


Con mortificazione, Suo.
Mi scusi Signora



martedì 29 maggio 2012

Richieste









Lo schiavo.. ha DUE  richieste. A Madame.





se possibile, ed in tutta umiltà.
Se la Padrona ha Piacere, e acconsente.






Una, se la PADRONA, PUR continuando a truccarsi in maniera vistosa e DELIZIOSA e vistosa... intensa e "da Padrona.." (cosa in cui ASSOLUTAMENTE la PREGHIAmo. di insistere.. e di perseverare, di accrescere.. quando Vuole.)  non usa gli asciugamani per struccarsi, cosa che li rende bisognosi di più e millanta successivi lavaggi, a meno di non desiderarli macchiati.
O ameno di non dedicare il 10% della vita dello schiavo a smacchiare, insaponare strofinare.. far bollire asciugamani. Che indubbiamente è uno sport molto virile, d'Islanda (Irlanda..?) ma a cui lo schiavo preferirebbe essere sollevato dal dedicarsi (e naturalmente diventare campione mondiale, per La SIGNORA..)
Oltre alle povere falde acquifere che si stanno inabissando, per il dispiacere. E per il Sindaco di Mira, che sta risollevando le sorti economiche della cittadina, con la Mira Lanza DETERSIVI..., che ha riguadagnato quotazioni in borsa. Più l'ENEL Energia-Nucleare, per il riscaldamento della resistenza della lavatrice, e GazProm che è peggio di TelecomSerbia, con tutti gli infiltrati.
Insomma il pianeta ringrazia, oltre allo schiavo. Che preferirebbe fare le seghe ai criceti di Madame.. piuttosto che far bollire asciugamani. perchè Madame ne abbia se non di decenti, almeno di non vistosamente bistrati.








LA SECONDA (e questo accade OGNI giorno, TUTTE le mattine..)
Se  MADAME, quando chiude la porta della Sua camera, non la SOCCHIUDE, ma la chiude, semplicemente.
Capisco che sia noioso e sgradevole, fare lo sforzo di alzare ed abbassare la maniglia (ed oltremodo prosaico, e banale) 
MA... (siccome fa rumore a chiudersi, e lo schiavo teme di svegliare Madame) è meglio che il rumore lo faccia Madame, da sveglia, non curandosi di svegliare lo schiavo.
E questo non tanto per una questione di principio, o di estetica sado-maso (e questo ovviamente quando e SE.. non fa troppo caldo, o troppo freddo, per cui la porta è bello o necessario che rimanga aperta. Spalancata, divelta. ma quando.. esattamente quando, questa viene socchiusa lasciando unm centimetro di fessura),
ma perchè al mattino lo schiavo, potrebbe non dico lavare i piatti, che resta comunque rumoroso, ma forse mettere a posto qualcosa (o sgranare i piselli o fare le confetture per Madame, o altro di simile), senza doversi muovere come superciuk quando era nel genio guastatori. Senza fare come un clandestino prima di compiere un atto delittuoso, o un partigiano preso dal far bene, e meravigliose azioni.
Questo loo schiavo lo pensa... ogni mattina...da MESI... ed ora ha trovato il coraggio per tirarlo fuori, per dirlo, per l'outing -anche se continua a pensare che QUALSIASI cosa che fa la Padrona... è fatta dalla Padrona. E quindi per definizione è solo acquisibile, non giudicabile.
Ma forse nel caso della sola rotazione del polso... per chiudere una porta.. risparmia a volte (spesso), allo schiavo tre ore di parcheggio, su uno sgabello. Quando magari sarebbe -raramente- dell'umore di sgranar piselli, o impostare una zuppa per la Padrona.
Non diciamo scopare la cucina.
con la porta socchiusa sarebbe non più un umile lavoro domestico, ma una cattiveria nei SUOI confronti.

E poi, naturalmente e come sempre... Faccia CIO' CHE VUOLE!






Confetture.. per l'inverno di Madame.













sabato 19 maggio 2012

Anniversary


















 
Cioè buon… ANNO !
e che sia (Ti sia) un intero anno pieno delle cose che Vuoi e che Vorrai FARE, godere, piacere. Un anno pieno di piaceri, di quelli che si dicono, immaginano, e di quelli che normalmente, pubblicamente non si possono dire.
Piaceri nei luoghi, e dai luoghi, e con i luoghi (Tuoi luoghi) che stamane mi hai fatto baciare, come primo gesto dell’anno. Luoghi Tuoi, di Piacere e Potere, da dove parte la Dominazione che questi luoghi anima e soddisfa.
Che Ti sia un anno di piacere integrale, di dominazione integrale, di Bdsm, di Donna e Padrona integrale.
Che Ti sia un anno pieno (denso), intenso e felice, Padrona.
E a me, per me ciò che corrisponde a questo, nella maniera ugualmente intensa è più totale e integrale che si possa dare.
Non solo negli impegni domestici, e neppure “solo” nel bdsm indoor, o di studio.. pratica e ricerca (che pure ringrazierei, e potrei SOL O ringraziare se fosse pieno; anzi: esclusivo)
-il che non significa che mi diverta. Ma solo che servo, e sono servo a, Te, Padrona e Signora-
ma anche nella dimensione e forma sociale, o… “relazionale”…
Vorrei, se potessi esprimere un auspicio, che fosse pieno di questo. E che fosse solo questo.
Tuo. schiavo per il Tuo Piacere
     DS. SM.

D/s  e  S/m.






         (ed ovviamente Puoi  metterci.. la B... come ogni altra lettera.-






















mercoledì 9 maggio 2012

idee per un anno




mi vengono in mente, passando attraverso le cose, idee (casuali), possibilità.
per un anno. PER UN ANNO assume valore, diverso che "per un periodo" o per tre mesi.
Un anno comincia ad avere un peso.
Comincia, forse, nella vita di uno schiavo. Di una Padrona. Differenze fra Padrona e schiavo. Infinite differenze, differenze di mondi, e materiali (pur vivendo nello stesso mondo, nelle stesse cose).
I mondi di schiavo e Padrona si intrecciano, a tratti, si compenetrano sono condivisi e gli stessi... in altri luoghi o modi, sono completamente separati. La Padrona HA i suoi spazi e luoghi, lo schiavo molti (moltissimi) di meno. Lui è dedicato alla Padrona, e LEI.. possiede e controlla i suoi spazi.

  •  "Basta vasche da bagno -ad esempio, in bagno.. stamattina.- Tu sei uno schiavo.
            E ti farai la doccia. Se sei stanco stai sotto l'acqua calda mezz'ora, un'ora... tutta la notte...
            Ma non proverai più ad stare immerso nella vasca da bagno, per tutto quest'anno. La vasca da
            bagno sarà goduta dalla Padrona, che percepirà anche che tu non la godi, che ti è vietata. In
            quanto schiavo.
            A te basta, e DEVE bastare... la doccia.
            Basta piacere della vasca.
            Immaginerai la Padrona, ed Il SUO Piacere, della vasca. Dell'essere immersa in vasca. Nuda.
            Che a te non è dato, se non in via straordinaria e casuale, vedere. Per ricordare quanto bella
            (bello) è forse ogni qualche mese. O due tre volte IN UN ANNO. Vedremo. UNA. Forse è
            ancor più bello. Nessuna. E fra un anno sarebbe Un Anno che non vedi la Padrona in vasca,
            nuda. Bellissima ipotesi. Vedremo.





  • Stamane, nel letto con la Padrona. L'idea di essere frustato.
          Della possibilità di venire frustato. Ma veramente, seriamente... oggi. Della probabilità-possibilità che possa essere vero.
Vicino alla Padrona. Il Suo odore. Una domanda viene alla mente (vedi sms di ieri): "Oggi.. verrò frustato?" Nè desiderio nè morbosità, puro riflesso d'attenzione. Di memoria. Pelle fisica che si rattrappisce. rabbrividisce, fra le lenzuola del leutto della Padrona (vedi "letto").
 E.. idea. E se fosse ogni giorno? Per questo mitico anno?
Se ogni giorno avessi la acertezza di essere frustato, e mancasse solo di sapere/scoprire il motivo?
Vero, falso, inesistente. Motivato. Più tutte le altre frustate (che l'una, quella sicura e quotidiana, non le risolve tutte. Mancasse il motivo... sarebbe senza motivo. Ma per frustare lo schiavo.
"Rosa... vieni qua che ti palpo." diceva il Tullio a sua moglie. I ragazzini lo sentivano dire dalla strada. Inoltre, ci sarebbero i motivi. Di punizioni, e piacere. Ma una facesse parte.. certa.. della giornata. Una comunque vera. Come si sta, dopo un anno che si viene frustati quotidianamente? Come si è? Che rapporto-sensazione c'è della persona (della Padrona..) che OGNI GIORNO... ti ha frustato, ti ha fatto passare attraverso la frusta, di una Padrona su uno schiavo? (E la Padrona, cosa prova? Che sensazione- esperienza ha di SE' STESSA, e della frusta, e del rapporto con lo schiavo? E della sua carne-pelle. volto-sguardo.  Di questo suo e loro legame, rapporto... anche con e attraverso la frusta?.
La regolarità, certa, la "sicurezza" delle (di qualche, ma certa, DOLOROSA -di più se poche- e significativa, cosa produce nella mente, e nell'abitudine (della mente abituata, forgiata, depositata a questo) dello schiavo, e naturalmente della Padrona?
Ad esempio. Ecco, il vivere 24/7, fra le cose brutte e le buone, potrebbe dare comodità a questo. A provare, scoprire, sperimentare e applicvare questo. Certo... se uno un giorno è in aereo, in volo per Los Angeles e compie gli anni, magari non è che va a frustare nella toilette. Non è una medicina senza la quale muori. ma potrebbe saltare due volte... tre o quattro volte, come i giorni prefestivi bancari.
Altrimenti, quest'anno potrebbe essere caratterizzato da regole quotidiane, mondi realtà diverse, nello stesso giorno casa e anno, fra schiavo e Padrona. Frustare, ed essere frustato. Per una storia pacchetto lungo, che potrebbe essere un'intero anno.
Caratterizzato da quest'esperienza. Il BDSM. Il Bdsm in ventiquattro-sette, con uno schiavo (o QUELLo schiavo... in casa propria. Almeno muoviamo la frusta... [E, lui, che lo sappia. Che abbia la certezza che la Sua Padrona lo frusterà ogni giorno. O almeno quella e l'intenzione, per l'esperienza. Per il "gioco", per la vita, per il 24/7 e l'anno.. di cambiamento e di prova. Che potrebbe diventare per sempre, con 24 amanti e morosi, o potrebbe finire in un monastero, facendosi immediatamente e subito monaca. Ma dopo un anno di 24/7 integrale. E soprattutto, di bdsm TOTALE, con quello schiavo.
A meno di mandarlo a svernare nei campi di cotone in Cayenna, con un padrone (Master) locale.


Della serie: Progetti, e opportunità per un anno.
Questi sono naturalmente esempi, di come potrebbe essere la realtà, piuttosto che "normale". Cioè prodotta giorno dopo giorno per un anno intero. Considerare anche l'anno "intero", come possibilità dove collocare regole e forme. Dimensioni. Di schiavitù e Dominazione.
Questo era un po'il senso di quest'invenzione. In cui -scherzosamente- ipotizzavo una cena d'addio (alla "normalità") e analoghe cose, e la consapevolezza di entrare in un anno (che non è tanto, non è poco) caratterizzato dall'essere una esperienza unitaria, ed esclusiva. Radicale. Nettissima, chiarissima, condivisa. Accettata. E dichiarata.
da questo punto di vista.. Padrona.. Da quando parte (o potrebbe partire).. L'Anno? (comne entità simbolica, ma estremamente... possibilmente significativa.
Giorno più o giorno meno... non credo cambi la questione. la possibilità, l'evento. Potrebbero mancare... 363... giorni (alla fine) o 368, 370. Potrebbe essere un anno.. bisestile, potrebbe dover ancora iniziare. (essendo iniziatissimo come possiamo percepire. Forse potrebbe essere iniziato venerdì sera. A padova. Per trovare un luogo, nuovo e inatteso, simbolico. Ed essere un'anno che dura 375 giorni. O 382. Non siamo legati all'anno, del calendario.
In Manel Scorza dicevo.. c'era il Signore del Villaggio, che comandava lo scorrere del tempo.
Un mese di galera poteva diventare due anni, in un mese essercì tre suoi compleanni, in una settima passare due mesi o tre anni. e poi tornare Natale...
immaginarsi se siamo con la SVEGLIA a contare le ore. Nonostante manchino apparentemente.. "solo... già solo 363 giorni. Un centinaio di giorni sono tre mesi... quindi dieci minuti.
Poco, per vivere un anno in BDSM, DA PADRONA... completa.
Poco per essere schiavo al punto da perdere il novero dei giorni, e farlo diventare UNA VITA.



Grazie, per la SUA Presenza  e proposta, che come è chiaro... mi fa paura. Mi TIENE e mi contiene nella paura. SUO.













martedì 8 maggio 2012

Anno.




Per questo nuovo look, mondo, step, lungo un anno... stamattina mi è venuta una considerazione. Fra tante. (immaginavo una scena-cena d'addio.. cambiamenti simbolici ed importanti. Di struttura, di forma, di regole e d'ambiente. Per fare un anno (di tirocinio, di collaudo, di rodaggio, di eliminazione? Di promozione?) caratterizzato da abiti e costumi, da scene e scenografie. Come le geishe.

Immaginavo o non immaginavo, ero sbalordito. da tutto, dalla Padrona, e da questa "cosa"....
"magari ci si mette qualche giorno a strutturare un adatto (e rigido e rigoroso, codificato... etichetta e "apparato"..). Magari c'è qualche giorno, franco, in cui impostare più strette maglie per questo intero anno. Insomma non facciamo i fiscali (anche che non sapremmo che dire.) Teniamo desta l'attenzione, e la focalizzazione. magari esce da solo, qualcosa di significativo. Più quello che dovremmo fare noi, che neanche "la merda esce da sola" come direbbe il padre di clo.

E mi è venuta una richiesta (cioè una lucidità) piccola, modesta. In grazie di ciò che la Padrona mi ha voluto, ieri sera.
Vorrei chiedere, cioè che Lei volesse (anche se magari non le é venuto in mente, non ci ha pensato. -Avrà anche altri cazzi che pensare allo schiavo..- ordinasse... (cioè fosse iniziativa ed intenzione, affermazione Sua... non concessione. ma riconoscimento di valore, piccolo che sia:
che quest'anno, a partire da ieri sera, io non dormissi PIU' (cioè MAI) in un letto, ma Sempre, ininterrottamente, ovunque, ogni sera, sul pavimento.
 Per un anno da schiavo. Per schiavo per un anno, e per Lei Padrona.





Lei.. su un letto, lo schiavo su un pavimento. Per stabilire (e praticare) ambiti, altezze, mobili (e morbidità) e competenze. Che non si mescolino i piani. Gli oggetti, e meno che mai i letti.
Non sullo stesso piano.

Mi è sembrata non un'idea, ma una realtà, una qualità, una condizione, un valore. Un dar forma alle cose.
Una in mezzo ad altre mille, che deciderà La Padrona.
Di questa , venuta agli occhi a me, ne faccio richiesta.
Perchè sia, un anno (quest'anno), di step o di rodaggio, o di conclusione... come Lei ha proposto (divinamente Sul Serio) come Lei vuole.
Differenza di letti, come di ogni altra cosa.
Umiltà di essere schiavo, anche in questo aspetto. Ed in ogni cosa.

Suo. di Mia