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martedì 19 marzo 2013
Doors; The Doors
...e comunque, è significativo vivere (dove vivere è praticamente essere sempre dentro la stessa casa)
e trovarsi le porte chiuse.
CHIUSE...
Per prima cosa, si dimezza il mondo.
Gli spazi fruibili naturalmente (non fosse che con lo sguardo...) si riducono della metà.
E... non è poco, in una casa formata non da duecento stanze.
I percorsi diventano uno, praticamente. Avanti e indietro, indietro e avanti.
Poi... non si vede. (E, in piccola parte, "si è estromessi". Come.. in piccola parte? SI E' ESTROMESSI... PUNTO. Si è estromessi -piccola parte... -)
E non vedere toglie spazio, percezione, immaginazione. E' VIETATO. La casa, che non è mai appartenuta, non appartiene. Neanche allo sguardo, alla possibilità di entrare.
Certo, si può entrare, nessuno lo vieta. (Finora).
Ma... ci vuole un motivo, per abbassare una maniglia ed aprire una porta chiusa.
Ora... si chiederebbe un praticante zen: "E' un solido motivo? O, è un motivo "onesto"? O è solo per ... curiosare (dalla soglia, con uno sguardo), per rassicurarsi, per essere sicuri che... tutto ci sia ancora? Tutto sia come prima, il mondo... esista ancora?"
E, se non c'è un motivo vero, si aprirà quella porta o si accetterà, subirà, il fatto che TI sia chiusa?
E se è chiusa 999 volte su 1.000 (escluso quando devi fare le pulizie, ecc) il mondo... non ti si riduce?
Non sei meno libero, non fosse che di camminare? (in una casa in cui vivi praticamente rinchiuso, recluso.)
Cambiano le cose e il mondo, le porte chiuse.
C'è un al-di-là (di una semplice porta) che non è per Te, da cui tu sei escluso.
Che devi servire, solamente. Servire come schiavo.
Che non attiene (più) alla tua libertà, ma alla TUA SCHIAVITU'.
Per il solo fatto di abbassare una maniglia, e tenerla chiusa.
Piuttosto che una porta... socchiusa.
Eccome se vale. Cambia la vita. La rende (la stanza, allo schiavo) preclusa.
Gli dimezza la percorribilità della casa, dove deve SOLO servire.
Gli toglie financo la visuale, il "diritto a vedere", la stanza (le stanze...) della Padrona.
Resta rinchiuso (confinato praticamente) ai luoghi del lavoro.
Scusate se vi sembra poco.
MARCA, ancora, ulteriormente, LA DIFFERENZA (materiale, concreta, tangibile) fra PADRONA E schiavo.
LA SEPARAZIONE.... di diritti, schiavitù e vite.
Lo schiavo..LE appartiene. E finisce lì (la "convivenza", la connivenza, la commistione.). E'
CHIUSO FUORI.
lunedì 18 marzo 2013
Lavoro
Stai lavorando per Me.
Ciò mi fa piacere, mi da' piacere ed appagamento.
Sei stanco.
Sono tre cose che vanno di pari passo.
Mia
16.03.2013
Grazie. grazie... infinite.
Un inchino
.
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Il bagno
Il bagno della schiavitù.. il bagno per gli schiavi sta venendo attrezzato, nella casa della Signora.
Servono poche cose, e poi può dirsi adeguato, e funzionante.
Gli schiavi che vengono per casa potranno così avere un luogo loro adatto, separato.. dal bagno dei Padroni (o delle persone normali) nel quale non dovranno entrare, MAI, se non per farvi le pulizie, senza soffermarsi troppo a lungo, o guardare troppo in giro.
Senza... oziare.
Ci si augura quindi che a questo (entrambi in realtà, per motivi diversi) venga sempre chiusa la porta, in modo da creare e mantenere un luogo separato, a cui gli schiavi non hanno accesso (neanche con lo sguardo), se non per il tempo necessario a tenerlo perfettamente pulito, al cambio degli asciugamani, ecc.
O sotto esperesso ordine della Padrona, quando vuol farsi preparare la vasca o altre cose ("Tagliami... le unghie dei piedi, schiavo").
Ora, quello della schiavitù. la porta dà direttamente in cucina (locale di lavoro, e di servizio), così come è naturale che sia. Lo schiavo, gli schiavi non scorrazzano per la casa per andare in bagno.
possono restare confinati in quei locali.
Magari uno dentro il bagno e uno fuori, che non si distraggano. O non si prendano, diano troppa confidenza. Chi deve lavorare lavora, chi non deve far niente non sta lì a chiaccherare, o spettegolare a vuoto, a far ciance. si concentri sul suo essere schiavo.
Ma.. deciderà la Padrona. Oppure uno sollazza Lei, o Le tiene compagnia o Le bacia i piedi, l'altro lavora.
Il bagno per gli schiavi (della schiavitù, perchè mica devono essere necessariamente tutti maschi...) si diceva.
Dunque... è angusto, piccolo ed anche scuro, ma è funzionale, e funzionante. E poi gli schiavi non necessitano di una sala da bagno (neanche se fossero in 15. Fanno i turni, si dividono. Si vedrà. Mica devono stare a masturbarsi.. in bagno.)
Ora, in quel metro e venti per un metro e 18... serve:
-uno specchio; si ritiene cheIL PIU' ECONOMICO sia il più adatto. Lo schiavo si specchia nella qualità (povertà) delle cose che lo incornicia, lo caratterizza. Le cose AL SUO LIVELLO, che lo collocano rispetto ALLA SIGNORA e PADRONA . (ed anche rispetto agli altri, che NON E'... male.
Anche la cornice dello specchio. Se c'è.
Quindi lo specchio (come tutto il resto), si pensa che dovrebbe essere SIGNIFICATIVAMENTE povero (più che modesto): proprio al livello più basso.
La Padrona pensa ad "altri"... che potrebbero usarlo, ma gli altri si potrebbe considerare che non ci siano, salvo gli operai. Ai quali va bene al livello più basso.
Gli altri... per anni non hanno avuto il secondo bagno, ed è stato come se non esistesse.
E potrebbe serenamente non esistere ancora, per la quantità della gente che gira.
In effetti, quello sarà (anche...) lo stanzino dei detersivi. Quindi uno specchio modesto, reaatngolare o di qualsiasi formato, è senz'altro il più adatto per guardarsi il viso (farsi la barba, ecc). sarebbe perfetto trovarne uno in giro. Dagli spazzini.
- della tela per la doccia già si diceva.
-Del sapone. (mi pare inopportuno prendere uno di quelli che usa la Signora, non mi sembra proprio il caso).
Camay... o qualcosa. Lo schiavo ignora se la Padrona abbia delle idee, o se lui debba andare al supermercato per comprarne uno.
- gli asciugamani.. è stato detto.
- Una lampada/lampadina (di quelle di plastica, da magazzino/garage, che non si bruci la lampadina con gli schizzi.
- Un traverso o maniglione, per appendervi gli asciugamani (potrebbe anche essere fatto con un pezzo di legno, di tavola. Sono i migliori.
E... basta.
Tanta pulizia, che la pulizia è la vera... ricchezza, come si diceva una volta.
Sia interiore, che esteriore.
tanta acqua (come i bisi de Sior Todero).
E così lo schiavo... ora ha un'altra stanza da tenere pulita. Anche per gli altri schiavi che si fermassero a dormire, o avessero necessità di lavarsi. (Il rubinetto della doccia non funziona al meglio. Ma... va benissimo così. Funziona, anche se non butta troppa acqua. Tenendo aperto anche quello del lavabo non si spegne la caldaia, per poca pressione. Cioè.... tutto funziona.
Ah, una notizia (per quel che può interessare alla Signora): lo schiavo può esservi chiuso dentro, ed anche riesce a dormirci... non completamente scomodo. Ovviamente per terra. In diagonale fra il water e il lavandino. Con le gambe piegate. Ma non troppo.
A questo punto ha la corrente elettrica, l'acqua (per bere, ad es. ), un wc.. funzionante, persino la doccia.
Può viverci là dentro, senza morire di nulla, per un certo tempo.
Ci sono le sbarre alla finestra.
Non deve fare rumore.
Per nessun motivo. Lo sente l'inquilino della casa di là, e qualcuno se ci fosse in casa.
Gli serve solo una coperta. per essere tenuto in caso di necessità in casa della Signora... senza farsi vedere in giro. O bighellonare facendo girare le dita.
Saprà LEI che farsene, di questo dato.
magari ci tiene un cane, o un pony.
o se ne serve per qualche giochetto eccitante, dei Suoi. Eccitante... per Lei
O che la inviti, la induca al Piacere.
Ha uno stanzino in più per giocare. Quello... "dei detersivi". Ex-dispensa. Ora...
bagno degli schiavi.
Per giocare può darsi da fare.
La aspettano... elettrizzanti (o placide) iniziative. Padrone è Il SUO PIACERE.
.
domenica 3 marzo 2013
La notte...
Dormirò con i polsi legati per punizione.
Per quanto è accaduto l'altra sera. E perchè questo non accada.. MAI PIU'.
Per quanto è accaduto l'altra sera. E perchè questo non accada.. MAI PIU'.
Entrambe
le cose non sono da poco; ne convengo.
E su questo ho qualcosa da dire.
Innanzitutto che stare con i polsi legati per delle ore non è assolutamente indifferente: è percettibile, laborioso e penoso. Ad esempio ora i passaggi di corda sono sufficientemente stretti da creare un leggerissimo dolore, appena sufficiente per essere percepito, ma che disturba il sonno, e che rende complicato e scomodo, a tratti doloroso provare a ruotarli per alleviare i segni delle corde sulla pelle.
E su questo ho qualcosa da dire.
Innanzitutto che stare con i polsi legati per delle ore non è assolutamente indifferente: è percettibile, laborioso e penoso. Ad esempio ora i passaggi di corda sono sufficientemente stretti da creare un leggerissimo dolore, appena sufficiente per essere percepito, ma che disturba il sonno, e che rende complicato e scomodo, a tratti doloroso provare a ruotarli per alleviare i segni delle corde sulla pelle.
Il
risultato è che sono andato a dormire quasi a mezzanotte molto stanco.. ed alle
due e quaranta ero completamente sveglio, dopo essermi svegliato a mezze forse sei sette volte per rimediare
alle corde, girarmi o cercare di mettere le braccia in una posizione che non
fosse tale da svegliarmi.
E..
digitare alla tastiera con una mano legata sull’altra non è proprio il massimo.
Il
koan poi scoperto questa notte è: avete mai provato a… tagliare un’arancia..
con una mano sola? Provate.
(Mutuato
dal famoso: Qual è il suono dell’applauso fatto solo con una mano?)
Provate.
Potrebbe essere divertente. O fate hara-kiri, per restare in Giappone,
piantandovi il coltello nella pancia, e sbudellandovi allegramente, in silenzio
per non disturbare la Signora.. o inseguite l’arancia a coltellate per tutta la
casa, mentre se ne va rotolando per i pavimenti. Poi si riesce. E parte la
seconda parte del koan: spremere… un’arancia con una mano sola. Senza usare uno
spremitore elettrico che fa rumore. E che poi andrebbe montato, con i pezzi
degli accessori Moulinex da installare… con una mano. Attività divertenti con
cui impiegare… parte della notte che vieta il sonno per due metri di cordino.
Ora..
io non so quanto durerà questa “pena”, questa punizione. La Padrona ha detto “non
poco” e se c’è una cosa che è opportuno fare è cominciare a crederLe… quando
dice le cose. CrederLe porta più vicino
alla verità.. alla realtà, che fare cose diverse. Poi,
ognuno si comporta come vuole.
Sarà
a lungo, dice. E questo è l’unico dato per questa mia punizione, che vuole
essere esemplare, ed esemplificativa. Ed educativa.. secondo le intenzioni
della Padrona.
Affinchè
non si ripeta più quello che ho fatto l’altra sera.
E
la ragione è che sono venuto, praticamente senza intenzione e senza controllo,
anche se con tanto desiderio: con tanto desiderio… quello sì. E per questo devo
essere punito.
Trascuriamo
il fatto, e le ragioni per cui è accaduto, che sono tutte riconducibili all’eccitazione,
al piacere sessuale che aveva avuto la Signora al rientro della serata, e della
sessione, corposa, di frustate, con la quale si era allietata. Ed ulteriormente
eccitata. Lasciamo stare la Sua bellezza, lasciamo stare l’eccitazione, e il
piacere che comunicava. Che letteralmente trasudava da ogni millimetro quadrato
della Sua pelle: piacere allo stato puro.
Il
problema non è il “perché”, ma “quello”
che ho fatto, quello che è accaduto.
Io
appartengo alla Padrona e quindi appartiene a LEI anche il mio piacere, che Lei
mi nega, che Lei mi vieta. Per comprensibili ragioni. Perché privato del
piacere servo meglio il Suo, e servo meglio… Lei. In… ogni cosa. E Lei vuole
godere (il sesso ) ed essere servita, non che io provi piacere.
Perché
il piacere sessuale negato, allo schiavo
(oltre a togliere un’aria che diventa comune, quasi di complicità, di… “promiscuità”, di
piacere in comune e che viene condiviso –cose pessime in un rapporto continuo e
vicino, fra Padrona e schiavo, e da evitarsi più che si può-) diventa una
specie di nettare distillato, di ambrosia regale che nutre… la Padrona e
diventa il SUO Piacere, lo enfatizza e
lo sublima, lo stimola come ormone… insomma la Padrona gode e NE gode, in
questa alchimia del piacere, e della dominazione.
La
Padrona questo lo sa, e lo VUOLE. Sa e vuole che il piacere sessuale negato,
allo schiavo, lo induce e lo conduce ad ADORARE sempre più la Padrona, e a DESIDERARE..
bramare SPERARE il Suo Piacere, l’unico disponibile e l’unico con la possibilità
di essere messo in circolo, di essere mosso e goduto, di trovare soddisfazione
e sfogo. Se invece lo schiavo gode del suo… poi non ha voglia di fare nulla, si
placa o desidera perseguirlo di nuovo; non si interessa della Padrona.
E
non la serve come Lei merita e vuole, come lui deve.
Totalmente.
IL
PIACERE SESSUALE DELLO SCHIAVO APPARTIENE ALLA PADRONA.
Che... se
lo tiene.
E
quindi una pena ESEMPLARE.
CHE
DEV’ESSERE PUNITIVA.
Quello
che mi fa paura in tutto questo (il reato mi è solo un po’ penoso, laborioso, e
un po’ doloroso) è la decisione e la fermezza della Padrona, caratteristiche
che conosco e sulle quali è meglio non avere dubbi. Se debbo essere punito devo
essere punito… e la punizione sarà punizione, se anche io tendo a metterla come
se fosse nel campo delle parole.
Quello
che io temo della Signora è la SUA capacitò di determinazione, la fermezza appunto,
e il distacco con cui riesce a fissare le cose (lo sguardo sullo schiavo ad
esempio), e la chiarezza con cui riesce a stabilirle, non in maniera nebulosa o
approssimata.
Di
Lei, è l’integrità che non si fa flettere né aggirare che temo, cortocircuitare.
E
“che dormirò legato” vuol dire che dormirò legato, in cui le virgolette stanno
solo sul termine “dormire”.
L’altra
sera è stato molto faticoso.
Dormire
per terra, con le mani legate e dentro il sacco a pelo, in una camera in
montagna non riscaldata, senza cuscino… mi ha dato molti problemi. Ma molti.
Le
corde erano strette, e quasi non riuscivo a muovere i polsi.
Alzato
per andare a spegnere la luce alla Signora (che lì non c’è l’interruttore
vicino al letto…), poi non sono riuscito a chiudere la cerniera del sacco a
pelo, e quindi mi arrivava il freddo. Ha cominciato a chiudersi di nuovo il
naso e non potevo soffiare, paventavo l’influenza in agguato, il pavimento duro
limitava di molto le posizioni possibili, e girarmi con le braccia legate nel
sacco a pelo era laborioso, perché poi non mi potevo rimboccare. Sui fianchi
non riuscivo a stare perché, senza cuscino, non potevo piegare il collo per via
del collare, che così segava sui bordi. E non potevo portare il braccio sotto
il capo, per tenerlo alto. Potevo solo stare sulla schiena, ma lòe braccia
posate lungo il corpo, e poi i polsi legati e incrociati.. così facevano mele, perché
le corde li tagliavano. Per cui ho passato gran parte del tempo steso sulla
schiena… con le braccia puntate dritte verso l’alto, per tenerle stese. Ma…
così faceva freddo… insomma è stato un tormentone. Con la Padrona che per la
prima volta in vita sua… ha pensato bene di alzarsi… alle 10! Insomma il tempo
non è passato e non passava mai, steso per terra sul pavimento.
“Bene
–è stato l’unico commento della Padrona- (sulle due ore forse di sonno..) ti
abituerai. E’ come quando hai cominciato a dormire per terra: i primi tempi non
riuscivi a dormire niente, ma poi ti sei abituato.Ti abituerai
anche a questo: lo impari.” Questo, come se avesse parlato della quotazione delle patate. Con un distacco come se fosse questione di nessuna rilevanza. Ecco, questi sono aspetti Suoi che mi fanno Paura.
Perché
è VERA: E’ VERO QUELLO CHE DICE.
E
ha detto: non sarà per poco.
“Ti
rendi conto di QUELLO che hai fatto? Non deve accadere MAI PIU’!” Anche se non
so come riuscirci.
Ma
credo che ci penserà Lei. A farmi passare la voglia.
Per
servirLa, per darLe Piacere. Per farLa godere.
Credo
che ci penserà LEI, anche nel divertirsi, nel godere per fare questo.
Io
nel frattempo ho sto pensando come fare una cosa che possa sciogliermi quando vuole
Lei senza che debba svegliarsi per farlo.
Di
modo che possa prepararLe la colazione e fare le altre cose che devo fare,
dormendo legato come vuole Lei ed essendo liberato all’ora che vuole Lei.
Dispositivo
che possa (o potrà) essere usato ogni volta che vuole, o in ogni occasione.
Quando
LE farà Piacere. In modo di non dover essere schiava … del liberare lo schiavo.
E
credo di essere a buon punto, nel risolvere i vari aspetti della questione. Nel
giro di qualche giorno dovrebbe essere attrezzata, in modo da poter continuare
in maniera più comoda la Sua Pratica… educativa (e punitiva). A me il problema…
di “dover abituarmi”.
A
me a volte la PADRONA fa Paura.
E
forse dovrei averla SEMPRE .
Anzi:
… DOVRO’.
Saprà
Lei come farlo .
.
sabato 2 marzo 2013
Impressioni
Premonizioni?
Ho avuto l'impressione di essermi meritato 40 colpi di frusta (non le chiamerei ancora frustate...) in soli cinque minuti questa sera.
questo dall'espressione sulle labbra della Padrona: da un movimento di risposta delle Sue labbra. (se non se ne è già dimenticata....)
I primi venti per aver macchiato la tovaglia...
ed altri venti per averLe piegato male il tovagliolo.
Avrei potuto evitarli entrambi, e-forse- avrei dovuto...
Ora, se vale il metodo disciplinare (che sta prendendo piede.. mi pare) io "imparerò" più velocemente a non amcchiare la tovaglia della Signora se, quando lo facessi... verrei frustato.
E MOLTO più rapidamente se vengo frustato... veramente, duramente.
Ora... non le chiamerei ancora frustate... ma è la direzione verso la quale ci si sta indirizzando, mi pare. Con un periodo di rodaggio che potrebbe essere anche abbastanza breve, prima di raggiungere la dolorosa, ma necessaria misura.
E' quindi possibile che mi sia meritato 40 colpi di frusta per domattina, durante la cena.
Il che non mi rallegra punto, ed anzi mi dispiace.
Devo davvero imparare a fare molta più attenzione, nel mio servire la Padrona.
Perchè non credo che i colpi di frusta (e da un domani "frustate") corrano il rischio di calare d'intensità, diventando più numerosi.
Anzi, ho l'impressione che la loro forza vada progressivamente aumentando, fino a trovare la loro giusta risonanza, che dev'essere decisamente dolorosa, per farmi perdere la voglia di gocciolare l'olio sulla tovaglia. O essere così trascurato di piegare in amlo modo il tovagliolo della Padrona.
Il curioso è che con le buone maniere non l'ho capito... o il significativo.
Ci vorrà un buon metodo, un metodo SERIO per farmi imparare temo.
Un metodo così serio da non costringere la Padrona a tornare continuamente sull'argomento. E che anzi si estendano ai milioni di possibilità simili o analoghe, costruendo (e/o sedimentando) più cura, e più... ATTENZIONE.
Un'attenzione più minuziosa, alla qualità dei miei gesti PER la PADRONA.
ALLA QUALITA' CHE LEI DESIDERA PER SE', COME PADRONA. E
CHE ESIGE.
ALLA QUALITA' CHE LA PADRONA MERITA, IN ogni COSA. E
che non è quella per lo schiavo, dello schiavo.
Per favore cominciamo con il fare le differenze: in TUTTE... le cose.
Intanto domani scoprirò.... se il mio sguardo aveva indovinato dall'espressione della bocca, dal movimento delle labbra le intenzioni, i progetti della Padrona... o meno.
Se saranno colpi di frusta per avvicinarsi alle frustate, sullo schiavo.
Per trattarlo da tale. O come merita, di essere trattato.
.
mercoledì 27 febbraio 2013
Fustigazione.
Un calore dilatato e suffuso sulle natiche oggi, mentre ero seduto durante il pranzo.
Esse sembravano allargarsi.
Ed un maggior calore, inizio di sensazione bruciante, sullo scroto.
Sono stato punito (non molto, in maniera civile, più che altro "rappresentativa"... -ma ringrazio la Padrona per la lezione, che ha avuto la pazienza e la puntualità di somministrami. Alla centesima volta -o 300...- capirò qualcosa. Procedendo di questo passo debbo vivere duemila anni).
La ragione era una trascuratezza, chiaramente visibile, nel riordinare la Sua camera stamattina.
Invece, contrariamente a quanto aveva promesso...
non sono stato punito per niente per quanto di davvero riprovevole ho fatto accadere ieri sera.
Ecco.. mi figuravo fra tutte le mancanze, trasgressioni od errori che ho fatto, questa fosse davvero la più grave. e che quindi potesse avere conseguenze disastrose. Ed invece... niente, contrariamente a quanto aveva dichiarato (ed io paventato). Stamattina ero convinto che l'avrei pagata cara, ma proprio una lezione da non dimenticare forse per mesi, e sicuramente... per settimane, ma settimane in senso reale.
Una lezione che dà la soddisfazione a chi la amministra.. di farla proprio con piena ragione, e di essere nelle condizioni di dare un segnale... esemplare. Radicale. Quelli che spostano verso su l'asta del salto stabilendo, con soddisfazione di chi li pratica.. e li applica, dei nuovi standard. Come dire: migliorare le prestazioni, con un leggero "sforzo" in più... ma largamente giustificato. Anzi.. doveroso e dovuto. A... "malincuore", come piace dire ai padroni, falsi come una moneta di rame.
Non se n'è fatto niente invece. (A meno che, la "lezione" venga assegnata oggi e sia "non mettere lo zucchero nel caffè per un mese", o qualcosa d'altro.
Ma qui... si parlava di un'altra cosa: di fustigazione.
Di fustigazione... punitiva.
Il caffè nello zucchero, o con il sale, non fa lo stesso effetto.
meglio così per lo schiavo.
Che forse... verrà punito. Ma, per lo schiavo come per l'acciaio da forgiare, vale sempre il vecchio detto: "Batti il ferro finchè è caldo". Per ottenere lo stesso risultato da freddo... si fa molta, ma molta più fatica.
-L'immagine, viene da Dylan Dog. n° 28, Lama di rasoio.
"Ancora...
.
domenica 24 febbraio 2013
Lavori domestici
Storia...
appunti
-ieri mattina-.
(prima delle otto, è naturale.
Cioè quando mi hai ripreso,
perchè non lavoravo.)
E’ necessario.. indispensabile farmi diventare più veloce ed
efficiente nelle faccende domestiche.
E’ proprio necessario. Indispensabile, perché vi sia un
minimo di decenza e risultato.
Altrimenti la casa non sarà mai a posto, ma assomiglierà
sempre per certi aspetti ad un accampamento di predoni, oppure sarà un
magazzino.
E perché questo non si rimanga per eoni, o perennemente, servono
invece perennemente maniere forti. Non enunciazioni, aspettative, o buoni
consigli. Argomentazioni.
La ragione (le ragioni) stanno nella pigrizia, nella mia
disabitudine (peggio: mancanza assoluta di intenzione, e di esperienza
precedente, SOLO a tener pulita una casa, non a fare altro. E c’è altro da
fare, sicuramente. MOLTO altro, per il Tuo piacere.). Ed anche nella mia
inadeguatezza, che abbisogna di andare adeguata.
Inadeguatezza perché sono lento, mi manca la destrezza
specifica, e purtroppo anche una precedente esperienza , (magari antica) sull’essere
efficiente in questo campo. Handicap che vanno, per forza… necessariamente,
obbligatoriamente, compensati.
E penso che necessariamente sia un carico ed un compito Tuo,
perché se aspetti che lo diventi da me
ci vogliono vent’anni, perlomeno.
Ed invece devo diventare efficiente.
E’ una considerazione oggettiva e necessaria.
E’ una considerazione oggettiva e necessaria.
Fammi diventare come l’Eugenia. Per te, per casa TUA.
Con la “frusta”, (e questo va sottolineato) perché di mio
sono inadatto –…inadeguato- non adeguato.
E non c’è niente da fare: è così. E’ inutile pensare che sia
diverso, o che possa essere altro.
Per avere la casa pulita devi addestrarmi, necessariamente,
con forza e con la frusta.
“Assumerti” il peso di questo lavoro, se vuoi il risultato.
“Assumerti” il peso di questo lavoro, se vuoi il risultato.
Questo parte di una necessità… dei tuoi.. “doveri”. PER TE:
dei tuoi doveri… “per te”.
E per me, come Tuo schiavo.
(E sarà meglio la fatica di muovere… la frusta su chi lava i piatti, che il
contrario.)
E, stamane stimo che sarà per sempre, questa Tua cura (in
entrambi i sensi), e “fatica”, perche
credo quando venisse troppo trascurata, o dimenticata, senza accorgermi
riscivolo nella lentezza.
Perché quella è una mia deriva strutturale. E’ parte della mia struttura. E quindi va corretta, registrata, con un polso che gli dia il ritmo. E non a parole. Grazie dell’attenzione.
Perché quella è una mia deriva strutturale. E’ parte della mia struttura. E quindi va corretta, registrata, con un polso che gli dia il ritmo. E non a parole. Grazie dell’attenzione.
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