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venerdì 22 marzo 2013

Il bagno



di Madame



















(e comunque.. in relazione ad "altro" argomento, LA STANZA DA BAGNO DI MADAME....
mi mette già soggezione. Davvero. Reale. Quando entro spesso accenno un inchino, spontaneamente)








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martedì 19 marzo 2013

Uscire, rimanere.



 Come esce.. la Padrona











Qualche giorno fa la Padrona (come fa sempre più spesso ultimamente...) ha avvisato lo schiavo che sarebbe rientrata tardi (o forse che non sarebbe tornata a cena, lo schiavo non ricorda esattamente). Un giorno della settimana scorsa.


quel giorno,
lo schiavo era fda un cliente per lavoro, e quando è rientrato la Padrona era già uscita.
Non  l'ha vista prepararsi, non l'ha vista vestirsi, non l'ha "sentita" (al naso, all'olfatto, alla vista... i movimenti, l'energia, per farsi... un'impressione. Che gli mancava. La Padrona era partita "vuota"... nella sua percezione; gli mancava. L'unico elemento per avere un dato era guardare nella Sua camera, se fosse disordinata o meno. Quanti abiti posati sul letto, o per terra, o alla rinfusa. La fretta, l'attenzione, la ricerca.
In casa non c'era neanche un biglietto.
Giustamente (troppo giustamente) ignorato, ..snobbato. (Sapeva cosa DOVEVA fare da solo:
che lo facesse.)


Sul tavolo da pranzo, dimenticato verso il fondo, il retro di una carta, rovesciata verso il basso.
 ..."distrattamente.."



















 












 Calza velata da reggicalze.
 ..esposto, dichiarato. Era stato detto









La Padrona non sarebbe andata in palestra quella sera .
O a una conferenza della san Vincenzo de paoli.

Che lo sapesse, lo schiavo.
Aveva avuto la bontà di dirglielo. Anzi aveva avuto la cura di dirglielo
(con ponderata cattiveria, e non direttamente). Per ESSERE PENSATA.


calza velata, per reggicalze . Non si usano alla San Vincenzo De Paoli.



Lo schiavo avrebbe pulito il bagno, o fatto altre utili cose. Lavato i pavimenti, ecc
PER la Padrona.

Forse il giorno dopo avrebbe trovato, fra la roba gettata a terra da terra da dover lavare,
mutande con i segni della SUA eccitazione. O del SUO PIACERE.

Chissà se l'avrebbe capito.
Lo schiavo, raccolse la confezione e la mise nella carta differenziata.
Ed andò a lavorare.


La Padrona avrebbe goduto. Di sicuro di questo avrebbe goduto.
(Le augurò anche del resto, lo schiavo, mentre gli si stringevano i visceri.)

E si sentì ciò che era: uno schiavo, PER la Padrona.
Che intendeva godersi QUESTO, e Tutto ciò che poteva. E lo faceva.

Compreso tenere lui in schiavitù, PER il Proprio PIACERE.











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 ..

mercoledì 27 febbraio 2013

Piatti sporchi e fruste.














Ieri sera...una piacevole sessione di frusta (per la Padrona).
Un'apprezzata sessione di frusta. (Quirt e altro, in questo caso).

Una sessione "ristoratrice", che la Padrona ha "regalato" allo schiavo, dopo le fatiche della serata.
Le "fatiche" della Signora, che quelle dello schiavo non hanno neanche la dignità di essere richiamate.
(E qui si parla davvero, non in maniera ampollosa. Ma sostanziale).

Ci sono delle regole nella schiavitù, che vanno seguite: regole sostanziali, basilari. Dal linguaggio alla descrizione delle cose, alla loro storia iscritta, depositata e tramandata, come alla loro visione e considerazione. Per instillare (quotidianamente, costantemente) un "giusto pensare", una giusta visione, prospettiva. Punto di vista. Non si può ripensare (o ridiscutere) all'infinito se "è giusto avere uno schiavo o no..", e altre simili, inutili, e deformi (o "inquinanti.." ) questioni o quesiti: la questione si risolve, come diceva qualcuno, nell'avere uno schiavo, e dopo il problema non si pone.

Si tratta poi di dare corpo a questa cosa, e nell'evitare ogni possibile fonte di inquinamento o di confusione. ANCHE con i termini e le parole. Le fatiche dello schiavo semplicemente non esistono, neanche dal punto di vista lessicale. Sono DOVERI.
Le "fatiche" (piacevoli o no, a volte gradevoli a volte meno) sono della Signora.

Che ieri sera si è RISTORATA, dalle fatiche della sera.



Ieri mattina lo schiavo ha schieggiato un piatto della Padrona, lavandoli.
Non è stato appropriatamente punito. Adeguatamente punito. La Signora avrà avuto altro da fare.
(O applica il metodo montessori.)
la prossima volta ne scheggerà due, e così andremo avanti sempre verso il meglio. O dovrà auto-governarsi sulle scheggiature dei piatti. E del vasellame.

Al di là di questo, riponendoli poi nella credenza ha scoperto che ce n'è un'altro o due ugualmente scheggiati. Ora, al di là della sfortunata qualità dei piatti che questa volta ha acquistato la Signora (ed è cosa che va da sè ed ampiamente dibattuta), scomodi, fuori misura (evidentemente fragili, hanno uno spigolo vivo) econ la caratteristica di essere "adesivi" per il cibo (o gli avanzi) che vi rimangono depositati sopra, gli ha fatto scaturire delle osservazioni, che poi han seguito il filo maestro della "lavatura di piatti", suo compito quotidiano.

Innanzitutto, l'occasione è stata data dal fatto che quei piatti si dimostrano scivolosi.
E scivolano (di più) perchè lo schiavo usa i guanti, come vuole la Padrona.
Lo schiavo non è abituato ad "usare i guanti", neanche quando spacca le pietre, con le mani.
Della vecchia scuola, gli ha sempre fatto "poco virile". Ora sta imparando, ad essere più "gentile" (deve imparare), accorto, sollecito, cortese. Ed anche i guanti possono essere (un punto, un millimetro...) di passaggio.
Per cui sta dedicando (deve dedicarsi): sta imparando. Ma i guanti sono diversi: falsano il tatto.
E quindi deve mettere attenzione a percepire le cose con i guanti, pena lo sfasciare tutte le stoviglie alla Signora.
Il fatto che stia imparando non significa che non debba essere punito (anzi, certa scuola dice il contrario. cioè deve essere PIU' punito, per imparare. velocemente).
Ma restiamo ai guanti, ed alla loro diversità: innovazione e diversità.
Allo schiavo in realtà piacciono i guanti. Ha cercato di capire perchè.
(al di là del rompere più facilmente i piatti, e che questo lo porrà nelle condizioni di peggiori punizioni, cosa che non lo entusiasma affatto).
Innanzitutto è il latex, cosa che salta agli occhi al primo acchito. Perchè quelli che usa lui sono abbastanza (giustamente?) stretti, cioè aderenti. A differenza di quelli di cavatore, delle alpi apuane. Difatti là sono tutti anarchici: sarà per quello.
E c'è un piacere (lubrico), che rende entusiasmante lavare i piatti.
Ma non è solo per quello, perchè quello è fisico, immediato.
C'è un altro piacere... narcisistico, interiore. Forse narcisistico non è la parola adatta; viscerale.
Un... compiacimento.. viscerale, ecco.
Perchè... avviene?
perchè, uno, nelle immagini (che lo schiavo ha in mente, non sa se condivise da altri), l'uomo che lava i piatti... (di solito in camicia e cravatta.. fa ridere di più,) non usa i guanti. Uno perchè non è abituato (e non si rovina lo smalto delle unghie) a farlo sempre, due perchè fa un po' intellettuale, vagamente di sinistra, che lava i piatti "come se fosse normale", per par condicio femminista, e lo fa allegramente, finita la cena. Con gli amici al tavolo che si bevono le grappe, in maniera conviviale.
Il forno poi non si sa chi lo lava.
Una maniera "ottimista e di sinistra". Mentre i guantazzi in gomma fanno tanto donna delle pulizie, massaia. Un ruolo, una posizione incredibilmente più bassa dell' "intelletuale di sinistra".
La donna delle pulizie (adesso chiamata "signora") non si siede a bere la grappa al tavolo con gli amici. La signora delle pulizie è la donna delle pulizie, la sguattera... con nuovo nome.
Persona molto più umile, nella fotografia e nella scala sociale.
I guanti sono anche della massaia sciatta e trasandata che apre la porta di casa come fosse la porta del mondo, con il secchio ancora in manoe la vestaglia (o il grembiale) addosso. Solo le pin-up tengono i guanti per 10 nanosecondi nel film, le massaie per tutta la mattina.
Mettere i guanti... fa più donna delle pulizie/massaia che jean-Paul Sartre (con tanto di pipa) non c'è dubbio alcuno. Lo schiavo lo trova molto più consono (e rappresentativo) del proprio rapporto con la Signora (che cura le SUE unghie ); più vero.
Lo rendono più umile, i guanti, ai suoi occhi e davanti a quelli della Signora. la quale giustamente non li usa... come Padrona.
E dà ordini alle donne delle pulizie, alla "servitù". La quale non si presenta certamente in tacchi a spillo, e abiti da gran sera.
E lo schiavo scopre di desiderare d'essere, immaginarsi d'essere... la domestica, la donna delle pulizie, massaia... della Signora. E qui il problema è lessicale. cioè, lo schiavo non è che voglia assumere le parvenze dell'altro sesso, cosa improponibile materialmente (se non.. forse.. come umiliazione e caricatura) ma perchè in italiano (come in inglese, come in cinese, come in tutte le lingue forse al mondo): non è declinabile "il massaio". E "domestico" è diverso da "domestica". Il domestico non lava i piatti ed è in livrea. Magari serve in tavola ai padroni ma non... sta in cucina a lavare dalle pantole i fondi di cottura che ha lasciato la cuoca. Il domestico... è già un po' più signorile della domestica, che è anche proletaria e popolare. La domestica ce l'hanno tutti, anche l'impiegato municipale, il domestico è un attimo più su, nella scala sociale.
Per cui "massaia e domestica", per lo schiavo, nel servire la Signora, anche se non si può dire. pronunciare. perchè fa ridere.
Ma i guanti fanno l'umiltà del servizio che lui crede di dover fare, del ruolo (di una parte dei ruoli: l'altro è da schiavo. Un altro (minori questi) potrebbe essere da animale da compagnia, cane scaldapiedi, scendiletto, paziente da visitare, eretico da torturare... a discrezione della Signora. dei Suoi giochi) che ha, nei confronti della Signora. Che non è solo lavare i piatti (pavimenti, ecc) ma essere il più umile domestico, per Lei; quello che è chiamato continuamente ai compiti più umili (oltre a TUTTi quelli necessari) mentre Lei può dedicarsi così a vivere "da Regina" (ed applicarsi a vivere.. DA PADRONA), guardando "allo schiavo" (cioè percependo lo schiavo) proprio come a un suo domestico, più che l'altro (o l'unico) coabitante, della casa. Che poi va a finirla, appunto, che lo schiavo è anche l'"unico altro abitante della casa".
I guanti, in questo, possono aiutare a marcare la differenza, come tutte le altre cose.
Diventano "anche" mediatore culturale. Oltre ad essere in latex, ed a salvare le mani dello schiavo.
"Domestico e "domestica", della Signora.

Anche. Oltre che SCHIAVo, in senso sado-masochistico. Cioè persona da torturare.
Da dominare, da punire. Da addestrare, alla schiavitù più reale e più totale. PER (e con..) il Proprio PIACERE.




domenica 24 febbraio 2013

Lavori domestici






Storia...
appunti 
-ieri mattina-.


(prima delle otto, è naturale.
Cioè quando mi hai ripreso,
perchè non lavoravo.)



E’ necessario.. indispensabile farmi diventare più veloce ed efficiente nelle faccende domestiche.







E’ proprio necessario. Indispensabile, perché vi sia un minimo di decenza  e risultato.

Altrimenti la casa non sarà mai a posto, ma assomiglierà sempre per certi aspetti ad un accampamento di predoni, oppure sarà un magazzino.

E perché questo non si rimanga per eoni, o perennemente, servono invece perennemente maniere forti. Non enunciazioni, aspettative, o buoni consigli. Argomentazioni.

La ragione (le ragioni) stanno nella pigrizia, nella mia disabitudine (peggio: mancanza assoluta di intenzione, e di esperienza precedente, SOLO a tener pulita una casa, non a fare altro. E c’è altro da fare, sicuramente. MOLTO altro, per il Tuo piacere.). Ed anche nella mia inadeguatezza, che abbisogna di andare adeguata.

Inadeguatezza perché sono lento, mi manca la destrezza specifica, e purtroppo anche una precedente esperienza , (magari antica) sull’essere efficiente in questo campo. Handicap che vanno, per forza… necessariamente, obbligatoriamente, compensati.

E penso che necessariamente sia un carico ed un compito Tuo,  perché se aspetti che lo diventi da me ci vogliono  vent’anni, perlomeno.

Ed invece devo diventare efficiente.
E’ una considerazione oggettiva e necessaria.





Fammi diventare come l’Eugenia. Per te, per casa TUA.

Con la “frusta”, (e questo va sottolineato) perché di mio sono inadatto –…inadeguato- non adeguato.

E non c’è niente da fare: è così. E’ inutile pensare che sia diverso, o che possa essere altro.

Per avere la casa pulita devi addestrarmi, necessariamente, con forza e con la frusta.
“Assumerti” il peso di questo lavoro, se vuoi il risultato.

Questo parte di una necessità… dei tuoi.. “doveri”. PER TE: dei tuoi doveri… “per te”.

E per me, come Tuo schiavo.

(E sarà meglio la fatica di muovere…  la frusta su chi lava i piatti, che il contrario.)



E, stamane stimo che sarà per sempre, questa Tua cura (in entrambi i sensi), e “fatica”,  perche credo quando venisse troppo trascurata, o dimenticata, senza accorgermi riscivolo nella lentezza.
Perché quella è una mia deriva strutturale. E’ parte della mia struttura. E quindi va corretta, registrata, con un polso che gli dia il ritmo. E non a parole. Grazie dell’attenzione.














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martedì 26 giugno 2012

Quotidiano





















E mentre Madame è con gli amici, o a bere l'aperitivo... lo schiavo (il SUO schiavo) espleta i suoi compiti, a casa, e prende cura della Sua biancheria.
Lava, smacchia, mette in ammollo, fa il candeggio.
Perchè Madame deve avere le cose in ordine, per uscire con gli amici e prendere l'aperitivo.
Cosa che dà profondamente per scontata, e non si cura (più..) nemmeno di ordinare.
E naturalmente fa bene: uno perchè Le E' DOVUTA (chi deve farlo: LEI..?) , due perchè almeno in questo è riuscita (con una certa fatica) a educare (meglio: addestrare... -dressage-) lo schiavo. E qualche risultato l'ha ottenuto. Lo sta ottenendo, si spera per sempre.
Uno dei pochi risultati positivi nel faticoso compito... di essere Padrona.
Manca, forse, ancora il compiacimento estetico... il piacere sottile (in bocca, sotto la lingua), di sottolineare la differenza "Io vado a prendere l'aperitivo (sottointeso in quanto Padrona), tu INVECE (sottointeso, anzi sottolineato, in quanto schiavo), stai a togliermi le macchie che sbadatamente, maldestramente... ho in ipotesi causato sul vestito. (Sottointeso:
" è chiaro che le pulisci tu. Se faccio un gesto malaccorto... per ME c'è un premio -l'aperitivo- per te una punizione -lavare il vestito. In quanto schiavo e Padrona).
 E siccome la punizione non può essere equa, quando hai finito riordini la camera e prepari da cena.
Che sia pronta per le otto e mezza: ti avviso quando arrivo.
Un poco prima, così che tu possa (e debba) averla pronat da servire quando rieentro.
Che non ho tempo da perdere.

Et similia.
Per ora... è riuscita a far sì che lo schiavo le smacchi la biancheria, in questo caso bianca e quindi delicata, ... anche senza un ordine "scritto." Cioè esplicito.

Lo schiavo consapevole (forzatamente) di servirLa.
La Padrona forse corre il rischio (dai Suoi molteplici impegni, e... "pensieri") di esserne distratta. E quindi di perdersi il piacere.
(di punire lo schiavo per qualche ulteriore, estrema ragione. Senza farne menzione [della biancheria], ma essendone consapevole. E quindi sommando un piacere sull'altro. la punizione (ad esempio) e di essere servita.
Cosa che Le è esattamente... e perfettamente dovuta.

Lo schiavo La ringrazia, di dargli questa opportunità











lunedì 18 giugno 2012

carto...leria
















Lo schiavo ha provveduto a una serie di nuovi “quaderni degli ordini” per madame.
in continuazione di quello in corso che è ormai finito





 di seguito, attrezzi da... cartoleria






















domenica 17 giugno 2012

Domenica pomeriggio






Lo schiavo oggi lava piatti, fa il bucato, riassetta la cucina e pulisce la camera della Signora, batte tappeti, spazza per terra. E' domenica e quindi può badare alle piante, stendere e ritirare la roba lavata, metter a posto la dispensa e fare la spesa al supermercato.
Tirare fuori le cose per l'amica sarta, prenotare la cena nella trattoria che Madame ha deciso.
Poi, farLe da autista e accompagnatore fino lì, in collina.
Potrebbe, dovrebbe, fare un sacco di altre cose, ma sono già le tre del pomeriggio e non  è che abbia tante ore.


Madame... si allena col bondage.. dice.

e quindi, per allinearsi con madame, per servire Madame niente foto di stoviglie, armadi ricolmi, potature di piante. Ma un'altra passione, da COLTIVARE.







questa sembra abbastanza pulita, decente, e crudele (per il Piacere)...
notiamo i testicoli legati, tesi. Non è solo estetica... edonismo puro
E' il piacere che piace a Madame
Sadismo. E non solo immagini estreme, di una bellezza raffinata. Entrambi. Sennò è solo Bondage, e non BDSM. Che interessa relativamente: la Padrona che non ha occhi a mandorla.
Anche le canne legate legano. Obbligano, costringono. Impongono, bloccano, stringono. Il che è tutto un piacere. Ovvero... la premessa e promessa... di un PIacere. DEL... PIACERE.


Con devozione, Suo.









venerdì 15 giugno 2012

Richiesta (umile) di incarico.









Lo schiavo.. chiede umilmente a Madame [può farlo dal vivo in ginocchio, se LEI apprezza..]
SE MADAME può fargli l'onore di non rifare il Suo letto e imporre invece che lo faccia lui.
Sia che dorma da sola , sia con qualcuno.
Per servirLa. Anche in questo.



lo schiavo SA... che la sua presenza è fatidiosa in camera di MADAME... sempre,
ma soprattutto nelle prime ore della mattinata.
MA... quando lui non dovesse uscire così presto da rendere complicata questa incombenza, potrebbe Madame avere la compiacenza di andare a vedere i fiori, piuttosto che rifarsi il letto, o andare qualche minuto in salotto.
Oppure ordinarglielo quando va in bagno, o stabilire che lo schiavo lo faccia in quel momento, trascurando altre faccende come riordinare il tavolo dopo colazione, o riporre le stoviglie.


Lo schiavo lo troverebbe naturale, come parte del suo servizio, per l'onore di essere al servizio di Madame.








Così come raccogliere la biancheria lasciata in giro da Madame, riordinare le scarpe o badare alla Sua roba della piscina...




FARE Sport







La mattina la padrona va in piscina.






A fare sport, a nuotare
o per la curiosità del nuovo "sport..."







di.  Tentare... 




 


                            o muovere in tentazione.. nuovi ammiratori.

...






Lo schiavo (il Suo schiavo...) intanto pratica lo "sport" di spazzare la casa,
fare il bucato, e lavare i piatti. Ed altri lavori domestici. Per ordine di Madame.















Con addosso il collare da schiavo . E LEI.. 
...NE GODE.



La mattina si fa adorare, fino all'orgasmo.
Prima di farsi servire la colazione. E poi prepararsi, 
ed uscire. Lasciando i compiti allo schiavo, per farsi SERVIRE.


Vite da Padrone.