mercoledì 27 giugno 2012

"I capelli raccolti... "
























...oltre a liberare il collo ed esporre la nuca... " portano direttamente al cuore delle mie passioni."   

    Madame, 26 giugno 2012 .


martedì 26 giugno 2012

Soppalco





















Che sia possibile (o interessante..) rispetto al "soppalco"...
agganciare i polsi, cioè i bracciali, direttamente al collare, mettendo il cordino in tensione... tirandolo attraverso gli anelli
fissati ai travetti in ferro?

Oppure (versione "B") ad un altro luogo "centrale", situato più "in basso", fissato ben stretto?


Piuttosto che i soli cavi, bracciali/anelli-a-soffitto...
Chissà se è "bello",  o interessante, o sostanzialmente 
insignificante...


Domande... pomeridiane.
Tele/fonando.










D..





























Dormire























Questa notte lo schiavo, a causa delle zanzare (e.. per non recare disturbo a Madame) ha dormito sulla stuoia, quella che è posta sotto il lavello di cucina.

ed ha scoperto di non dormirvi (ormai) male; oppure peggio di quanto dorma nell'imbottitura del sacco a pelo che gli è consueto.
Questo è fonte (per lui, e per le sue modeste prestazioni che riesce a raggiungere) di una forse solo sua... precisa soddisfazione.
In quanto schiavo.
Soddisfazione in senso "estetico" fantastico... che è una delle più grandi soddisfazioni che si possano avere (se si è in parte esteti), pur non essendo assolutamente codificata. Nè la soddisfazione, nè.. l'estetico fantastico.

E cioè di poter essere messo di consueto, a dormire su una stuoia, un sacco, su di un tappeto.
La soddisfazione è ovviamente come schiavo di Madame: non per sè stesso.
E cioè che Madame abbia uno schiavo che può essere messo tranquillamente (non solo: ma che lo fa in misura corrente, naturalmente) a dormire su una stuoia, un cartone, un tappeto.
E non come prestazione atletica, come... record, come momento, potenziale , spettacolare... ma perchè è la condizione in cui si trova quotidianamente, costantemente, appunto come schiavo (di Madame).
Il che comincia  rendere le cose diverse da eventuali giochi, del sabato sera. In cui lo schiavo viene bendato, o umiliato, riceve giochi d' "acqua" (o d'urina), frustato, come dimostrazione delle sue "capacità" (appunto prestazioni), ma invece è la sua condizione NORMALE, appunto in quanto schiavo.
Che VIVE quella e non altre, condizioni.  Cioè che quelle condizioni sono la sua.. vita, in quanto schiavo. 

In questo modesto quadro "estetico..." ha un qualche significato e valore (per lo schiavo) scoprire di aver raggiunto, sotto la dominazione di Madame, delle caratteristiche che magari per qualcuno sono normali o innate, ma che per lui erano impraticabili, prima di questo.
Da millant'anni; da... sempre.

Ed uno schiavo che dorme su una stuoia, un tappeto (costantemente, perennemente) è più... "bello" di uno schiavo che dorme con le lenzuola rimboccate, con le coperte ben piegate, come per il fattore di sior Todero (brontolon) di Goldoni.

Anche se non è, come ben sappiamo, una prestazione eccezionale, o degna di qualsiasi nota.
Appunto, una normale cosa quotidiana.

Che lo schiavo è lieto di poter offrire (consentire) a Madame, per quel poco che vale.

Consapevole, altrettanto banalmente, che è inutile poter farlo per alzarsi l'indomani con le occhiaie larghe due dita, o il bisogno del dottore...



E quindi, desidera offrire questo piccolo omaggio a Madame. per ringraziarLa di essergli... Padrona.
Nella speranza che Lei apprezzi ("anche.." LEI apprezzi), questo piccolo vezzo, modesto estetismo, che può darLe il Suo schiavo.
E che per Lei possa essere fonte, nella Sua raffinatezza,  di un piccolo Piacere.

Assolutamente interiore, silenzioso, personale. Un vezzo, un compiacimento appunto.
Lo schiavo sarebbe onorato se Lei lo potesse apprezzare.



N.B. Ovviamente... lo schiavo "potrebbe", ma non è il caso, che dorma su un tappeto.
Lo sporcherebbe a lungo andare. Una tantum potrà andar bene (in albergo, ospitato in qualche luogo), ma correntemente una stuoia di basso mercato è la cosa più adatta ad essere messa in lavatrice. (Ed ha una certa ruvidezza che perfeziona il dormire. Che ricorda allo schiavo qual'è la qualità delle cose che gli sono pertinenti, destinate. E quali quelledella -o per la - Padrona.
ma in maniera semplice e radicale)














Quotidiano





















E mentre Madame è con gli amici, o a bere l'aperitivo... lo schiavo (il SUO schiavo) espleta i suoi compiti, a casa, e prende cura della Sua biancheria.
Lava, smacchia, mette in ammollo, fa il candeggio.
Perchè Madame deve avere le cose in ordine, per uscire con gli amici e prendere l'aperitivo.
Cosa che dà profondamente per scontata, e non si cura (più..) nemmeno di ordinare.
E naturalmente fa bene: uno perchè Le E' DOVUTA (chi deve farlo: LEI..?) , due perchè almeno in questo è riuscita (con una certa fatica) a educare (meglio: addestrare... -dressage-) lo schiavo. E qualche risultato l'ha ottenuto. Lo sta ottenendo, si spera per sempre.
Uno dei pochi risultati positivi nel faticoso compito... di essere Padrona.
Manca, forse, ancora il compiacimento estetico... il piacere sottile (in bocca, sotto la lingua), di sottolineare la differenza "Io vado a prendere l'aperitivo (sottointeso in quanto Padrona), tu INVECE (sottointeso, anzi sottolineato, in quanto schiavo), stai a togliermi le macchie che sbadatamente, maldestramente... ho in ipotesi causato sul vestito. (Sottointeso:
" è chiaro che le pulisci tu. Se faccio un gesto malaccorto... per ME c'è un premio -l'aperitivo- per te una punizione -lavare il vestito. In quanto schiavo e Padrona).
 E siccome la punizione non può essere equa, quando hai finito riordini la camera e prepari da cena.
Che sia pronta per le otto e mezza: ti avviso quando arrivo.
Un poco prima, così che tu possa (e debba) averla pronat da servire quando rieentro.
Che non ho tempo da perdere.

Et similia.
Per ora... è riuscita a far sì che lo schiavo le smacchi la biancheria, in questo caso bianca e quindi delicata, ... anche senza un ordine "scritto." Cioè esplicito.

Lo schiavo consapevole (forzatamente) di servirLa.
La Padrona forse corre il rischio (dai Suoi molteplici impegni, e... "pensieri") di esserne distratta. E quindi di perdersi il piacere.
(di punire lo schiavo per qualche ulteriore, estrema ragione. Senza farne menzione [della biancheria], ma essendone consapevole. E quindi sommando un piacere sull'altro. la punizione (ad esempio) e di essere servita.
Cosa che Le è esattamente... e perfettamente dovuta.

Lo schiavo La ringrazia, di dargli questa opportunità











Ieri sera























Lo schiavo ringrazia per ieri sera Madame.
Per il Suo PIACERE, per il suo dolore.
Per essere questo in ragione e funzione, in relazione
con
codesto.
Cosa di cui è grato.
E sopra tutto questo… perché tutto sovrasta, Madame per essersi
Seduta   sopra di lui con la Sua Natura, con la Sua vagina, senza mutande.
E di avergli fatto il dono e l’onore… di essere toccato da questa.

Dono ed onore che ragionevolmente non si ripeterà ("più", o non si ripeterà tanto presto), anche in considerazione che da... millenni, non era accaduto (e che lo schiavo sa benissimo che è perfettamente giusto, dovuto, e… normale).
E che lo schiavo sa.. che è completamente immeritato, oltre che inusitato.
Che è giustificato SOLO dal Piacere che la Padrona ne ha tratto, e da Questo
motivato.
Ciònonostante, immeritatamente ringrazia. È stato Sublime.
È sublime... la Padrona.
Il Suo Piacere, il dolore che immeritatamente lo serve. Lo schiavo immeritatamente, umilmente ringrazia di tanta grazia, e ne gioisce.
Gioisce che tanta pochezza, tanta bassezza, possa servire tanta BELLEZZA.
ESSERNE PARTE, ESSERNE STRUMENTO e funzione. Trasmutazione.
Ed esserne percezione. Goderne presenza e goderne testimonianza, esserne
Vicinanza...
Come schiavo, è il massimo degli onori, e il massimo delle possibilità. Il massimo dei REGALI

Pubblicità... Viktor & Rolf. Casa di moda



















I want to be flawless.
I have a very strong
will so when I decide to
do something, I do it.





Jacket and trousers
Viktor & Rolf

EMMA HARDY





domenica 24 giugno 2012

The wheel (of fortune)












"You've turned the wheel madame, that one  was the number you had in mind?"








The Dark Side.. of the Moon .




O: The Other side, of The Coin 








 
C’è sempre  … l’altro lato della medaglia.
Solo che non si sa. Non ci si bada, non lo si avverte.
L’altra faccia, sempre invisibile.. della Luna.

Un culo, da frustare… per ogni faccia o carta che si gira.

Le due facce della stessa carta.
Per un punto Martin perse la cappa.






     














 
Giano, il dio bifronte, il dio dei bivi, che si invoca per prendere negli incroci la giusta strada. Una volta non c’erano cartelli.
Neanche ora.

Ma sempre… l’altra faccia della luna. L’altro aspetto; Yin e yang, positivo e negativo, cogliere una lettura e dimenticare l’altra.

Scrive la Padrona… “…ritengo opportuno che, come la Padrona non fa metaBdsm.. nemmeno lo schiavo lo faccia.”

Questo blog è anche metaBDSM… senza dubbio alcuno.
E’ anche suggerimento, indicazione, pubblicità subliminale. Scelta soggettiva, linguaggio o induzione subliminale. Proposta, richiesta, approvazione/disapprovazione, scandalo, desiderio, riprovazione. La scelta delle immagini, di ogni immagine, fra milioni o decine di alternative possibili, del tema dell’immagine, del post, del titolo, del contenuto. E’ una massiva macchina di propaganda culturale. E più (più sottile, più pervasiva, più invasiva più incidentale) di un milione di opinioni. Di messaggi, subliminali. Di metafore, di giudizi e paragoni.

Messa così, questo blog ha da essere impiccato.
Lo schiavo ha sommato un milione di difetti in due o tre cartelle di un post, un milione di violenze, un milione di aggressioni. Di inopportunità, arroganze indelicatezze, di dio ce ne scampi e deliberi come dicono in Carnia i vecchi (dicevano, che son morti tutti).
Ed è vero.
Verissimo, anche vero.
Vero per definizione perché lo dice la Padrona. E vero al di fuori di ogni definizione perché lo dice la Padrona. E vero perché manca altro che scomodiamo Dio perché lo certifichi.
Si presume (“ammesso e non concesso”) che non fosse quella l’intenzione.
ANCORA PEGGIO (direbbe Thay).
E non c’è soluzione.
La Padrona ha scatenato una mandria di bisonti per spianare la situazione.
Tabula rasa.
Al di là di qualsiasi possibile opposizione. Che è impossibile per definizione.
Un teorema “di geometrica potenza”, come scriveva Toni negri.

Come, perché?
Lo schiavo ipotizza e spera che sia stato fatto scientemente.
Inconsapevolmente, ma scientemente. (Sciente-mente da chi, in-cosciente-mente da chi?
Qui non lo sa. Dalla Giano, o dalla Padrona; da Giano E la Padrona, dal Fato, dal Dio del BDSM, da qualcuno.)
Perché in altro modo poteva andare. Poteva la Padrona ridere, e dire: “sei un cretino.” Poteva leggerlo con un altro occhio, con un'altra attenzione. poteva leggerlo allo stesso modo, e ri-solverlo in altra maniera. Poteva o avrebbe potuto. E lo schiavo avrebbe potuto rileggerlo e scriverlo (cioè scrivere le proprie intenzioni, le proprie ipotesi, spunti o considerazioni) in altro modo.
O non scrivere…. Non ha importanza tutto questo: Avrebbe potuto, tutti e chiunque, compreso dio, centuna varianti per ogni rigo.
Ma sono stati mandati o liberati i bisonti, a macellare la prateria.
Creando, aprendo… MOSTRANDO un problema (un aspetto, un nodo) reale. Cruciale. E irrisolvibile. Le opinioni dello schiavo, ricevute interfacciate gestite… dalla Padrona.
Al di cosa dice, di cosa si potrebbe fare.
(La Padrona dice: “Al di là un cazzo, è proprio PER cosa dice”.
Che può essere vero fino a domani, ma non risolve la sostanza.
Perché non si può, per uno stallo logico, imporre decidere auspicare quali siano le opinioni, anche dello schiavo. Perché non sarebbero opinioni, ma inboccamenti, o come si dice.)
Inutile anche dire: “Ma lo schiavo non sa..” Certo che non sa. Perché non si vuole che. E quindi sa quello che sa, e la pensa la ipotizza fa i suoi giochi mentali (viscerali, genitali, paraculari) con quello che sa, non con quello-che-non-sa-perché-non-deve-sapere.
Perché giustamente non sta scritto da nessuna parte che la Padrona deve, che lo schiavo bisognerebbe.)
Quindi, siamo a fan culo. Con il Blog e non solo.
Speriamo per lo zampino del Dio. Oltre che per gli allevamenti di bisonti del Nebraska, della Padrona.
Alla quale non si può obiettare.
E quindi i suoi bisonti sono nelle condizioni di arare la prateria, senza nessuno che li freni, che li possa fermare.
Evidente poi che si perde l’erbetta.
Ma non c’è scampo (pensa lo schiavo, con il suo unico neurone). S’ha da tacere.
Pulire mobili, e lustrare scarpe o battiscopa. Al posto di postare. Di esprimere, di dire. Di ipotizzare o considerare.
Oppure (per il blog), la possibilità sarebbe ridurlo a diario, agenda (tipo notiziario Ansa: senza commento, senza opinione, senza niente che non sia l’ordine d’importanza stabilito dall’accadere delle cose. 100 frustate vengono prima del caffè bruciato). Ma.. fa schifo.
2- postare una foto al giorno (tre),  estraendole a caso. Per evitare la pubblicità subdola.
E questo, si badi bene, NON (solo) perché la padrona sia un’ingenuotta, e si faccia guidare teleguidare pilotare dalle pubblicità dello schiavo.
Ma PER LO SCHIAVO! Perché lo schiavo non si applichi, non si distragga in queste applicazioni. PERCHE’… è laborioso, gli vengono opinioni. Considerazioni, paragoni. Valutazioni, scelte proposte.. adesioni. ANCHE sulle foto.
A partire dalle foto. Dalle sue scelte, da cui ne discendono catastrofi planetarie, che abbisognano, scatenano TUTTI i bisonti del parco di Yellowstone (e continua a pensare che si ci sia una ragione. Fosse pure che la Padrona è una stronza da morire: sarebbe un’ottima… ragione.)

Lo schiavo si è rassegnato, convinto, si vede obbligato al mutismo. O a una certa forma di mutismo.
Che non stiamo a dettagliare. AL MUTISMO dello schiavo. (Non al mutismo fisiologico, o della persona… muta.).

Ora… questo è il risultato della faccia nera, sconosciuta, (almeno..) del suo post.
Questo è il risultato, forse (visto che non condivide la conseguenza, che la piglia di contro gamba, contropiede) della faccia imprevista/sconosciuta dei bisonti della Padrona, spediti a dare una lezione alla prateria.
Questo è il risultato della seconda faccia di Giano, del monaco Martino, delle coppe, per entrambi i soggetti in ballo, in danza, sulla scena.
Il monaco (pardon, lo schiavo) ne è chiaramente demolito, sconcertato, mortificato. (Ricordiamo che… probabilmente… questo non corrisponde (e forse neanche la lettura della Padrona corrisponde, pur essendo SACRA e INVIOLABILE come la corona ferrea, il tamburo di latta, il suolo italico e… la proprietà privata, secondo la Costituzione. Non solo… ma essendo INAMOVIBILE, per gesta/azioni dello schiavo. Altrimenti è/sarebbe ingerenza, interferimento, “manipol/azione” dello schiavo)… non corrisponde si diceva, alle sue intenzioni. E quindi sta seduto (metaforicamente parlando) con il deretano nel liquame dei porci.
La Padrona… che si vede con una schiavo muto, anziché giullare o indottrinato (che si muove a bacchetta, sulle intenzioni subliminali della Padrona, cioè ben addestrato), è di umor nero, e forse pensa di aver sbagliato vagamente sistema (oltre ad aver uno schiavo testa di cazzo).
Un disastro. Incomunicabile ed irri-mediabile.

L’altra faccia della medaglia.
Che tutto vada bene. (Insomma, circa.) Che il mutismo dello schiavo sia una manna del cielo.
Per lui, e per La Padrona.
Che questo sia un salto di qualità, che il chiacchiericcio in mescolanza avesse stabilito ormai confusione di obiettivi e di modi (o comunanza di obiettivi e confusione di modi, o il contrario), che dovesse (intervento del dio, o del cervello del rettile, anzi da bisonte della Padrona) darsi un fermo, una differenza, una separazione.
Ora, lo schiavo ce l’ha in culo. E questo “sarà unbene, andrà male, chi lo sa..”.
Per la Padrona forse potrebbe essere una fortuna, chi lo sa. Con il piccolo scotto, neo, del perdere un compagno-di-chiacchere/Bdsm (e personali) ma quello 1-è il “lato nero” della medaglia (che c’è sempre), 2- potrebbe essere mitigato (con maggiore capacità che in passato) facendolo parlare a bastonate, a ore fisse e su argomenti programmati, comandati, con posizioni controllate/determinate dalla Padrona… grosso modo (e non in senso malvagio, o dispregiativo.
Neutro, oggettivo. Posizioni, favella e lingua, concetti, da… schiavo).
Per la Historia… potrebbe essere un salto di qualità, o una “discesa”… nella realtà.
Sguardo… attento e radiografico.
La situazione… “perde” il vantaggio della visione stereoculare e diventa… mono-puntodivista. Quello della Padrona.
Chiaro che ci si perde qualcosa (lo schiavo non è sempre-e-tutto mona…), ma fa parte del gioco.
Lo schiavo… perde qualsiasi possibilità di interferimento (e questo, nel suo spazio/annuo… NON è poco) ma… fa parte del gioco.
(Forse è..il gioco).
La Padrona… forse corre il rischio di prendere qualche tangente (con nessun guardalinee che alza la bandierina e dice, che ne so “sono arrivati i marziani, meteorite”) ma… fa parte del gioco.
La Padrona e lo schiavo non hanno “nulla-da-dirsi/scambiarsi) in un certo modo ( come si diceva, pur dicendosi e scambiandosi tantissimo) per un anno circa, e forse per ancora (togliamo il sempre, poi le cose si allontanano , e perdono importanza da sole)…
Lo schiavo… corre il rischio di lavare piatti o fare il fattore per un anno (ed avrebbe tutto da imparare. Dallo specifico e dalla situazione in cui si è ficcato. Anzi… forse deve andare PROPRIO COSI’… così la historia è vera. Bah, lo schiavo non ha più… opinioni, da giorni tre).
Cosa c’è ancora….
L’altro lato della MEDAGLIA.
Che viene fuori su tutto.
Ad esempio la vita personale della Padrona.
Di cui lo schiavo è in parte (e potrebbe esserlo.. se non totalmente, in maniera molto o significativamente consistente) all’oscuro. Non partecipe, non solo, ma nemmeno informato.
E questo è un aspetto che la Padrona ha potentemente rilevato (ignorandone perfettamente altri) nel post luterano post-tromba-d’aria che ha scatenato ire, prefiche, Furori e Forze della natura.
Ed è perfetto e coerente (in armonia..) con l’historia e con il contrario “essere connubiati/o “fidanzati” extra…Bdsm (in alternativa a) da un lato, dall’altra (parte della medaglia/luna) fa che… il “disinformato” se ne distragga e strafotta completamente di quello di cui non ha ruolo, posizione e non ne è informato.
Cioè… la Padrona si toglie la gioia della sofferenza o partecipazione (o entrambe) dello schiavo.
Cioè bah, quello è in un altro mondo. Parlerà con le piante, le margheritine, e si interesserà per un anno di coleotteri e raccolti, diventerà un’esperto del detersivo con cui pulire i mobili, e dentro di lì troverà le verità cosmiche, le emozioni e le regole, regolazioni del mondo.
Una dice (si dice) mi emozionano gli occhi di Filippo, e l’altro pensa “però… se metto il detersivo al posto del latte… che ne so, vien fuori una bomba.
La Padrona… torna stasera o domani. va ben, quando torna le prepariamo la peperonata così è contenta. Cioè un deficiente qualsiasi (o un saggio taoista). Ma cosa.. che non eccita particolarmente la Padrona (o dà piacere sessuale e “sadico”, Bdsm) alla Padrona.
Salvo che ha i mobili puliti.
Chiaro… che lo schiavo non centra un cazzo con i piaceri (o i progressi, le emozioni, il vivere e le passioni… ecc) della Signora.
Chiarissimo.
E chiarissimo che se ne è fuori… non centra, non c’è dentro. Non è schiavo (su questo) della padrona, ma è lo schiavo che ricama i centrini. Raccoglie i pomodori, fa il fattore.
Lo schiavo agrario o l’accompagnatore di rappresentanza.. alle cene con gli amici.
I genitori i nonni. Che non sono pronti per vedere la Padrona con due amanti (un maschio, una femmina, un cane e un trans gender) e uno schiavo al guinzaglio, che è quello che sanno abitare con la Signora.

Ora, di tutto questo e di tutto l’altro (delle “doppie facce”) di ogni cosa, non vi è segnale informativo, opinione, considerazione (ipotesi, insulti ecc) da parte dello schiavo.
Perché (e siamo convinti che sia vero, non è polemica. Lo dice la Signora) insultante o facinorosa. Né si può pretendere che lo schiavo sia quello che non è, cioè che dica  quel che si vuole/come si vuole, su questi temi, o altri di analoghi. Diciamo più ampi che opinioni sulle creme di carciofi. Più facile che impari a dire “Sì, Signora”. E a non dire altro. O a dire solo quello che la Padrona vuole o si aspetta che dica. Ma.. è e sarebbe falso… come non si ricorda cosa. La chiesa cattolica considera le omissioni alla stregua delle bugie.
Omissioni è anche dire “una parte” della verità che appare.
Meglio.. per tutti… per onestà e chiarezza (e perché poi ci si dimentica che uno dice… solo una “parte di verità”, per statuto..) dire solo.. “Sì Signora.” Almeno ci si specchia in uno specchio in CUI SI SA.. che si è soli.

Questo lo schiavo ritiene.
E con questo “chiude” (perché non le “vuole” tacere, le “deve”.. secondo le sue conclusioni) il giro delle sue.. opinioni.
Che non vuole “negare” alla Padrona.
Vuole (deve, perché è volontà, anche e prima, della Padrona, e di tutta l’intellighentia del TPE, e poi sua) “non avere”.
E siccome Tacere è diverso (e non riesce sempre così bene, anzi quasi mai) dall’essere in Silenzio (vuoto, muto, cieco, sordo, disponibile. Non… scemo..), ed anche –senza riuscita-, falso, il monaco, lo schiavo… ritiene.. di non COLTIVARE posizioni personali. PIU’. (Prima non lo riteneva in questo modo. Prima del suo fetentissimo e acerrrimo.. post, e dei successivi bisonti, senza possibilità di freno, contenimento, critica o appello.. ad essi)

Questo… pensa ritiene e spera… che POSSA essere un bene.
Anche o forse per lui, ma più sicuramente per la Padrona. Che forse dipende come se lo gioca. (Ma forse è in squadra con Giano, la Padrona. E giocano assieme. Contro lo schiavo:).

E che sia il livello che ora sia disegnato.
Con questo chiude. Le sue opinioni sulla mancanza di opinioni.

Si scusa (per il casino e) con la Padrona.
Per averla offesa.
Non era, almeno questo… sua opinione.
Assolutamente, lo garantisce. Né molto di quello che LEI vi ha trovato. Rilevato. Messo a fuoco e riconosciuto.
ANCORA PEGGIO urla Thay.

Ne è mortificato.
Chiede e ritiene di esprimersi solo sui detersivi.
O/e su niente di sessuale o… personale (della Padrona e della Sua vita. Che è la vita dello schiavo, da tre o ics mesi fa al tempo a venire).
LA RINGRAZIA e Le rinnova tutta la sua sottomissione (peggio, che si parla solo di dominazione: Appartenenza, come schiavo. Come lo schiavo che spera di venir realizzato, in quest’anno che ha donato per questo alla Padrona, o meglio che la Padrona si è presa, e che lui ha accettato.).
La ringrazia fin d’ora e ancora. E spera di SERVIRLA come Lei merita e vuole.
Più di questo non sa e non puote.
Con i
 Mezzi, da testa.. di rapa, di cui dispone.
LE AUGURA i più felici successi, in Bdsm e in vita, ed il più grande Piacere. In entrambi in egual modo.
Per SERVIRLA… Suo. Esclusivamente e nient’altro che come schiavo. Come LEI dice...
Grazie Padrona.



N.B. lo schiavo è SINCERAMENTE convinto che così POSSA essere un bene, e più FELICE 
PER LA PADRONA.
LO spera.

E questo... LO RENDE FELICE....

Di poterLA servire davvero... NEL SUO PIACERE.
Forse... Lei deve solo trovare e scoprire, le qualità, le possibilità di questa configurazione .
Chissà... forse la sua... necessità. O inderogabilità.

Lo schiavo, a questo punto e sul serio... non ha più opinione.
Per... servire






Il sublime Piacere della Padrona. Che auspica e spera


venerdì 22 giugno 2012

19 GIUGNO...






























uccelli Per MADAme
























uccelli in CAMERA DI MAdame.

( Questo... UCCELLO , è stato LEGATO  con un nodo piano -o Savoia-.)
Oppure è stato "APPESO...". Se si preferisce il BDSM, al BONDAGE.


















UCCELLI... classici. (e pose classiche. Cioè... impudiche)



















Oinochoe, Berlino,  scena erotica con uomo giovane ed etera




Il pittore di Shuvalov era un pittore attico di vasi a figure rosse, attivo tra il 440 e il 410 aC, cioè nel periodo Alto Classico (periodo del Partenone).
Il pittore di Shuvalov è un nome convenzionale assegnatogli per un'anfora che è ora all'Hermitage acquisita nel XVIII secolo dal collezionista Ivan Ivanovich Shuvalov.  La maggior parte delle circa ottanta opere attribuite al Pittore di Shuvalov sono stati scoperti in Italia, principalmente in Campania e Lucania. I suoi dipinti raffigurano vivaci figure piccole, spesso con sguardi intensi. Le sue opere, siano raffiguranti scene mitologiche o temi di vita quotidiana, sono annoverati tra i migliori del loro tempo.




La piuttosto piccola oinochoe è stato trovata a Locri nel sud Italia. La brocca di terracotta è ricoperta quasi nella sua interezza da uno smalto nero, rendendo così l'unico piccolo dipinto a figure rosse particolarmente suggestivo.  L'immagine ritrae un uomo giovane e una ragazza o una donna immediatamente prima di un rapporto sessuale. La gioventù dell'uomo è chiaramente indicata dai suoi lunghi riccioli pendenti dalle tempie e sul collo. Lui è seduto, ben sprofondato in una poltrona di cuoio. Inoltre, le sue mani sono aggrappato al sedile. Il suo manto è stato tirato giù, coprendo solo le gambe. Le gambe sono unite insieme e tese; il suo pene eretto ben visibile mostra che egli è pronto per l'unione. Sembra chiaro che l'iniziativa spetta alla donna che è raffigurata completamente nuda ad eccezione di una larga fascia per capelli. Ha una mano sullo schienale della sedia, la sua gamba destra è alzata indicando che al prossimo movimento sta per sedersi sulle gambe dell'uomo. Il fatto che i loro sguardi si incrocino e le teste si tocchino indica una connessione, anche intimità e tenerezza, che può essere un po 'inaspettata in una scena del genere. Le norme note e le convenzioni della società ateniese suggeriscono che doveva essere una comune prostituta o, nella migliore delle ipotesi, un'etera. Un'onorevole cittadina ateniese non sarebbe mai stata rappresentata in quel modo; inoltre, non le sarebbe stato permesso  prendere l'iniziativa in una relazione sessuale con un uomo. Così, la scena dovrebbe essere ambientata in un bordello, o forse più probabilmente, ad un simposio. La postura tesa e sguardo timido del giovane sono state suggerite per dire che lui sia sessualmente inesperto, forse anche che la scena rappresenta la sua prima introduzione alle attività eterosessuale.