Questa notte lo schiavo, a causa delle zanzare (e.. per non recare disturbo a Madame) ha dormito sulla stuoia, quella che è posta sotto il lavello di cucina.
ed ha scoperto di non dormirvi (ormai) male; oppure peggio di quanto dorma nell'imbottitura del sacco a pelo che gli è consueto.
Questo è fonte (per lui, e per le sue modeste prestazioni che riesce a raggiungere) di una forse solo sua... precisa soddisfazione.
In quanto schiavo.
Soddisfazione in senso "estetico" fantastico... che è una delle più grandi soddisfazioni che si possano avere (se si è in parte esteti), pur non essendo assolutamente codificata. Nè la soddisfazione, nè.. l'estetico fantastico.
E cioè di poter essere messo di consueto, a dormire su una stuoia, un sacco, su di un tappeto.
La soddisfazione è ovviamente come schiavo di Madame: non per sè stesso.
E cioè che Madame abbia uno schiavo che può essere messo tranquillamente (non solo: ma che lo fa in misura corrente, naturalmente) a dormire su una stuoia, un cartone, un tappeto.
E non come prestazione atletica, come... record, come momento, potenziale , spettacolare... ma perchè è la condizione in cui si trova quotidianamente, costantemente, appunto come schiavo (di Madame).
Il che comincia rendere le cose diverse da eventuali giochi, del sabato sera. In cui lo schiavo viene bendato, o umiliato, riceve giochi d' "acqua" (o d'urina), frustato, come dimostrazione delle sue "capacità" (appunto prestazioni), ma invece è la sua condizione NORMALE, appunto in quanto schiavo.
Che VIVE quella e non altre, condizioni. Cioè che quelle condizioni sono la sua.. vita, in quanto schiavo.
In questo modesto quadro "estetico..." ha un qualche significato e valore (per lo schiavo) scoprire di aver raggiunto, sotto la dominazione di Madame, delle caratteristiche che magari per qualcuno sono normali o innate, ma che per lui erano impraticabili, prima di questo.
Da millant'anni; da... sempre.
Ed uno schiavo che dorme su una stuoia, un tappeto (costantemente, perennemente) è più... "bello" di uno schiavo che dorme con le lenzuola rimboccate, con le coperte ben piegate, come per il fattore di sior Todero (brontolon) di Goldoni.
Anche se non è, come ben sappiamo, una prestazione eccezionale, o degna di qualsiasi nota.
Appunto, una normale cosa quotidiana.
Che lo schiavo è lieto di poter offrire (consentire) a Madame, per quel poco che vale.
Consapevole, altrettanto banalmente, che è inutile poter farlo per alzarsi l'indomani con le occhiaie larghe due dita, o il bisogno del dottore...
E quindi, desidera offrire questo piccolo omaggio a Madame. per ringraziarLa di essergli... Padrona.
Nella speranza che Lei apprezzi ("anche.." LEI apprezzi), questo piccolo vezzo, modesto estetismo, che può darLe il Suo schiavo.
E che per Lei possa essere fonte, nella Sua raffinatezza, di un piccolo Piacere.
Assolutamente interiore, silenzioso, personale. Un vezzo, un compiacimento appunto.
Lo schiavo sarebbe onorato se Lei lo potesse apprezzare.
Lo schiavo sarebbe onorato se Lei lo potesse apprezzare.
N.B. Ovviamente... lo schiavo "potrebbe", ma non è il caso, che dorma su un tappeto.
Lo sporcherebbe a lungo andare. Una tantum potrà andar bene (in albergo, ospitato in qualche luogo), ma correntemente una stuoia di basso mercato è la cosa più adatta ad essere messa in lavatrice. (Ed ha una certa ruvidezza che perfeziona il dormire. Che ricorda allo schiavo qual'è la qualità delle cose che gli sono pertinenti, destinate. E quali quelledella -o per la - Padrona.
ma in maniera semplice e radicale)
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