Si inaugurano nuovi tag, questo pomeriggio.
Uno è per le volte a cui lo schiavo viene il senso (o il termine o il concetto, o l'emozione) che lui chiama o si chiama "adorazione".
Dall'accezione più radicale o assoluta (per fare un esempio i mistici santi quando adorano "Dio"), a quella meno totale (tipo quando si "adorano"... i cioccolatini, per pore i due estremi).
"Questo schiavo adora... stare in ginocchio a fianco della Padrona, quando Lei pranza o cena, ed essere solo presente al Suo prendere (o assumere, apprezzare, gradire, consumare) il pasto. Onorare l'appetito, o la fame o il cibo, o il piacere).Adora essere fuori dalla Tavola e, come schiavo, essere dedicato alla Padrona. Senza far niente.
Ma solo adorandola mentre mangia, indifferente a lui che è in ginocchio al Suo fianco, più in basso e dsotto di Lei (sul.. pavimento..) e non alla Sua altezza.
Considerandolo come un nulla che l'adora (come dovere, cosa naturale e che dà piacere) a cui passare... qualche volta e non sempre (diciamo una volta ogni dieci... pasti? per dire) forse un frammento di qualcosa, indifferentemente commestibile o di scarto. Come un seme qualsiasi della miscela ad un uccello in gabbia. Per il PROPRIO piacere e non per riconoscergli qualcosa.
Al di là delle ipotetiche scene, possibili flash,... questo schiavo ADORA essere in ginocchio (o a quattro zampe, carponi) vicino (o in prossimità) della Padrona, mentre questa mangia.
ADORA LA PADRONA, la Sua Bellezza, la Sua presenza, il suo sublime Distacco.
La differenza, fra la Padrona e lui, la separazione anche nei luoghi piccoli, correnti.
Che è precisamente appartenenza. Dominazione (piacere) anche l'indifferenza.
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