Ieri era il 19, ed era
una scadenza. Invero… era una “ricorrenza”. Uno step.. una tappa.
Di un percorso che si è
dato, e che sta camminando.
Un percorso che cambia (e
che ha cambiato) le cose… le relazioni, le qualità.. le vite e i modi.. dei
“partecipanti”.
Madame
è diventata più bella (e sono cambiate cose attorno a Lei) lo schiavo è
diventato FORSE un po’ schiavo, di certo non molto (anche se
non sta di certo a lui dirlo).
(Diciamo che serve a “qualcosa...” –soprattutto
nelle faccende domestiche, il che non è un male..- ma per tutto il resto
piuttosto poco.-)
Questo
post ha un ritardo (il che è rappresentativo ed emblematico) ed ha un incipit
che è in ritardo, di più di tre settimane (di tre settimane e mezza, per
l’esattezza http://inprincipioeromia.blogspot.it/2012/05/cio-che-accade.html)
. Su un mese, non è poco.
Ed era
una battuta mutuata dai corsi di Vipassana (di S.N. Goenka), che mi ha colpito
e mi è rimasta impressa.
Ogni sera, nei discorsi
della sera, dichiara (o sottolinea). “E’ già passato UN giorno . Ne rimangono
solo “x” per meditare (o per imparare la tecnica di meditazione). Applicatevi.
Mettete tutta la vostra attenzione, la vostra concentrazione, la vostra
eccetera eccetera”.
Ora questo lo dice DAL
PRIMO GIORNO, quando l’esperienza è praticamente da cominciare, o appena
iniziata, e c’è TUTTO il seminario davanti. Uno dice: “Beh, magari a metà
strada, o verso la fine, fa appelli accorati, cerca di stringere le fila, di
rafforzare la situazione”. No: dal primo giorno… dal primo minuto, ci sono SOLO
dieci giorni davanti. Ad un corso di dieci giorni.
E se dapprima ti sembra
una cretinata, al passare dei giorni ed al ridursi di quelli a disposizione… la
cosa prende corpo e si comincia a prenderne consapevolezza. Mancano SOLO DIECI GIORNI… in un corso di dieci
giorni…
E così, quando Madame ha
scritto: “Sono passati solo dieci giorni…” forte di quest’esperienza mi è
venuto spontaneamente in mente: “ok… un paio di decine di volte (togli ferie,
visite parenti… e malattie) e questa esperienza è finità. SONO GIA’ PASSATI
DIECI GIORNI…! Abbiamo poco tempo per meditare, per praticare.”
Ora è già passato un
mese, ne mancano SOLO DIECI (tolti i soliti giorni minimo.. di viaggi,
attenzioni o altre applicazioni) e questa storia si chiude. Riusciremo a farla
“piena”, a metterci dentro, a creare la situazione.. le condizioni che gli
vogliamo far stare?
Riusciremo a far sì che
queste si dispieghino e si facciano realtà di vita (vita esteriore, e vita
interiore) o ne faremo solo piccoli esempi, eventi che non cambino le nostre
menti? (E i nostri corpi, che in queste storie/dimensioni sono PIENAMENTE
coinvolti…)
Riusciremo a fare di
questa storia Una Storia, una realtà così intensa e sconosciuta, conosciuta e
voluta come l’abbiamo in mente?
O al contrario diremo:
“Eh… calma.., abbiamo UN ANNO davanti”.
Non abbiamo mai avuto un
anno: è un anno MENO UN MESE, ed è stato un anno meno una settimana… due
settimane… un anno meno un giorno.. meno UN MINUTO. Nemmeno un anno.
Adesso non è già più un
anno meno un mese… undici mesi (di cui ne è già passato uno), ma DIECI
mesi… e trenta giorni, 29… (che aprile ne fa trenta). Dieci mesi e ventinove
giorni. Non è
tanto.
Poi.. non sappiamo come
andrà (Lo schiavo non lo sa. La Padrona forse sì..). Questa storia darà la
forma (costruirà la forma) ad una relazione che durerà per sempre (dove la
Padrona scoprirà di essere o scegliere di essere, voler.. essere Padrona, o di
volere lo schiavo come schiavo..), oppure
Finirà alla sua
conclusione, ed ognuno proseguirà la sua strada.
Oppure… si azzererà e
prenderà un'altra direzione, resettando memoria e posizioni; e personali
condizioni e disposizioni. Quest’ultima ipotesi… è quella più fantasiosa e
fumosa, in sospeso di tutte (per l’intelligenza dello schiavo, che ha un
quoziente di zeroDue), perché non ha nessun elemento… concatenamento materiale,
nessuno scenario/articolazione –allo stato di cose presenti- che ne prefiguri
una direzione.
Che la Padrona nel frattempo
diventi Generale… e lo schiavo maggiore o capitano.. Suo attendente, sembra
un’ipotesi più probabile, o con una qualche sua possibilità o fondamento.
Astronauta, o cacciatrice di Safari. Che non una storia “normale”, banale”,
tutta “lavoro, casa e chiesa, o settimana bianca e riviste di uncinetto e
maglieria, nonna anzitempo e lo schiavo vigile urbano. Tutto pol esser, ma è
meglio considerare questa storia chiusa alla sua scadenza naturale, nella
valutazione , consapevolezza e coscienza.
E quindi muoverla per
“completarla”, per completarne, realizzarne l’essenza… l’esperienza.. nel suo
spazio/arco stabilito.
Per vivere/praticare..
ciò che questa storia (dimensione, e anche relazione) può dare.
Non perdendosi dietro a
“Una storia di un anno INTERO! Una storia di una vita. Una storia lunga quanto
la vita”.
Un pugno di mesi, un solo
giro di stagioni, stagionale, dieci regaletti il 19… ed è già finita. Mancano
dieci regaletti mensili.. Una cazzata.
Chi ha più tempo o più
intenzioni…. e aggiorna sui blog, è già DIECI ANNI… che è in queste
condizioni.. ed ancora racconta scoperte giornaliere, esperienze e cambiamenti.
Rodaggi.
Immaginarsi questa che
sta già per finire.. e deve ancora cominciare (a battere tamburi pesanti).
Pensanti.
Pensieri, situazioni. Modific/azioni.
Per quanto (e in questo
concordo con Madame..) ne abbia fatta di strada.
LEI, e questa storia che
Lei guida.
L’essere Padrona (di uno
schiavo. E) nella vita.
Condizione che ha
cambiato il mondo, e il Suo (e il suo, del mondo) aspetto, la realtà e il suo
divenire.
Tutto bene insomma. Tutto
in maniere insperata. Vera, e insperata.
E siamo solo all’inizio.
(Direbbe la PaDRONA.)
In maniera gradevole,
piacevole e meravigliosa. Per la Padrona.
Essere Padrona. E’ cosa
che andava realizzata, impostata. Ci voleva (visti i primi risultati).
A vûl.
Ci vuole. (Come direbbe
Mini.)
Ci ha impiegato del tempo
a partire. Un anno? DUE… anni? Da un qualche punto di vista un tempo
scellerato. Da mostri… geologici, e
comunque quello c’è voluto, per smuovere plantigradi… addormentati. Legati,
imbavagliati. In un letargo indotto, da millenni. Per uscire alla luce del sole
e dare una zampata, un ruggito. E non tornare nell’ombra subito dopo ma restare
alla luce del sole, e ruggire di nuovo.
“Bea fia”, è stato il risultato.
E non è poco. Ma è anche
un timido inizio.
Nell’anno sabbatico (o
iniziale o iniziatico) del BDSM. On life (a no: lifestyle) come dicono gli
inglesi.
In questo… un breve punto
della situazione (dal punto di vista dello schiavo. Il quale ha spesso il punto
di vista dell’asino; a quattro zampe.)
(Inciso: c’è in sospeso
un post sulle posizioni, ed anzi sullo specifico delle “posizioni a quattro
zampe”. Da schiavo. Che ha alcuni spunti che gli sono interessanti, nel
cervello. Stimolanti. Su cui mettere casistica e attenzioni.)
Esaurito praticamente lo
schiavo Agrario resta lo schiavo domestico. O della Domus, della casa.
(da cui Domina, Padrona).
E lì ci siamo.
Per quanto con alti e
bassi, e prestazioni modeste.. la cosa sta prendendo forma, lo schiavo forse
sta diventando schiavo (e quindi La Padrona Padrona) in maniera normale e
naturale, diciamo stabile (stabilizzata) nel tempo. Per quanto rimangano
condizioni e situazioni non stabilite, e variabili nella realizzazione e nel
tempo. “Lo schiavo adora…” è un esempio.
Ed è lo schiavo-servo-di
Madame. Più o meno.
La Signora in quanto
FemDom, o Femmina Dominante.
Domina, cioè regina
(della casa).
Poi abbiamo la Padrona
come donna-di-mondo, (o Donna.. di mondo),
cioè la Signora Emme come
Donna nel mondo, di mondo, in quanto Padrona.
Ed abbiamo due grosse
gambe.. materiali, su cui marciare.
Si diceva. Si
evidenziava.
Che stanno cambiando/sono
cambiate, in quanto Madame come Donna./.Padrona
si è “liberata” da vecchie pastoie, le quali non erano (si badi bene)
..”mentali”, ma “materiali”, “reali”, in quanto riconosciute e ribadite da gli
altri. Da “sconosciuti”. (E da conosciuti, da conosciute e sconosciute
condizioni e situazioni materiali, concrete, anche).
Essere Padrona… realizza
ed esprime, nel mondo, le Sue qualità
e la Sua realizzazione, checché se ne dica, e non nel luogo “delle
idee”.
Essere.. Padrona, essere
femDom, essere Donna… sadica, libera e sessuata ha creato e liberato potenze e
energie che armonizzano il Suo essere (la Sua… realizzazione) con le forze ed
energie nel mondo, e creano (esprimono, realizzano) nuovi ed impensati… in…ESPERITI, non accaduti eventi e
situazioni.
Non si sa perché (o si sa
perché, è la stessa cosa). Energie, successi, espressioni e modi, “liberazioni”
bloccate o irraggiungibili o non sviluppate si mettono in strada e in moto, o
“prendono vita”.. con queste situazioni e condizioni, di cui sono figli o
figlie, consapevoli o inconsapevoli nipoti.
Ora… è chiaro che
l’essere “Donna/FemDom/Padrona” non è…
una chiave di sblocco, ma una condizione che produce mutamenti, realtà..
Occasioni. Cioè non è una “furbizia da new-age” (tipo parole di potenza o
simili) ma una conditio che modifica
la realtà e crea nuove condizioni.
Fino ad ora.
Un po’ come essere
vegetariani. Si diventa più acuti (meno tossine, ecc) quando serve più sottili.
Ma non è che a “essere stati” vegetariani consente di
raggiungere nuove e più raffinate comprensioni, rende essere “vegetariani per
sempre”. Cioè se interessa (nella fattispecie quella condizione, biochimica
fisica e materiale, e mentale) lì, si continua a praticare… in questo caso il
vegetarianesimo. Così come l’astinenza dall’alcool e qualsiasi altra cosa.
Il FemDom ha dato un
successo alla Padrona, come Donna-di-mondo, che prima non aveva avuto.
Fortuna, successo,
occasioni. Non solo abilità personali, ma anche incontri… casuali. O “casuali”…
cioè messo in moto forze e condizioni esterne. Che si riflettono sul Suo
“Essere-Padrona” (cioè, come dicono i moderni, “innescato un circuito virtuoso”) incontestato e che ha reso
stupiti.
“Onorare le occasioni” si
diceva, o qualcosa del genere.
E queste (quelle notate)
si esprimevano su alcuni grandi valori.
Bellezza…
(e… Piacere..)
ecc,
E…
“Successo” (opportunità
ecc) economiche o di lavoro… materiali..
e successo (opportunità…)
di piacere o di espansione (realizzazione) sessuale. (Donna e FemDom di
nuovo…) intrecciati.
Cioè l’essere Donna…
(sadica e Padrona, ecc) produceva e produce, produsse, miglioramenti e
cambiamenti SIGNIFICATIVI sul lavoro, sulle opportunità.. occasioni ed aperture
in generale (nelle condizioni di vita) E… nell’essere Donna (e Padrona), cioè
nel campo del possibile, del piacere e delle possibilità… sessuali. E sessuate.
Anche questo in maniera
inusitata.
Ora… a quanto lo schiavo
ne sa questa cosa sembra in una condizione di stallo, o di essersi arenata.
(O poco coltivata, poco… onorata, per restare in tema.)
O… ipotesi che lo schiavo
pone… nella scadenza.. “mensile..”.. correre il rischio di prendere (o avvitarsi in), una direzione sostitutiva o sbagliata. Figlia
(in un certo modo) di vecchi schemi (abitudini o valori) e pertanto neanche nettamente o lucidamente
percepita.
E’… un’ipotesi “di
lavoro” questa; non una catalogazione.
Ricavata anche dal fatto che il lavoro procede
(gruppi, guide, giudizi lusinghieri, siti web ecc) mentre l’altro fronte (a
quanto lo schiavo sa) si limita… a far vasche in piscina (ad andar avanti
indietro in piscina) per usare un’immagine colta nella realtà.
E quale è (potrebbe
essere..) il problema? (la lettura,
il gap, la visione?)…
E’ il “potenziale”… visto
come soluzione.
Cioè… se prima non venivo rilevata come così
seducente… adesso vengo apprezzata in quanto tale, in maniera macroscopica e
vistosa.
Quindi… sono seducente e
seduco. (per usare un termine fra tanti altri).
O meglio… potrei sedurre. Il che è assolutamente (più che molto probabilmente) vero.
Ma… potrei trovare un buon lavoro è diverso… dall’averlo trovato.
Ed avere successo (e
risultati) in campo professionale o lavorativo è incredibilmente diverso… dall’averne la potenzialità, e
la possibilità.
Qui il rischio, usando
una vecchia metafora e di pensare di avere mangiato una torta quando lo si è
solo pensato. O la si è solo guardata. Il mangiarla
è diverso dal poterla mangiare.
Dal punto di vista
energetico, relazionale e dell’esperienza. Dell’alchimia.
Della realtà.
Della storia, del
(infine) Bdsm.
Qui il filo
dell’argomento (dello schiavo) prende o
trova due strade (che non sono un bivio), su cui prosegue.
Uno sono gli argomenti,
postati tempo fa dalla Padrona (http://inprincipioeromia.blogspot.it/2012/04/uomini-ed-uccelli.html, http://inprincipioeromia.blogspot.it/2012/04/la-legge-della-natura.html,
ecc ) –o “le Sue posizioni”-
l’altro la vita e il
vissuto, il “vivere”… dello schiavo. Per lo schiavo. E della Padrona nello
stesso luogo e/o modo (cioè la relazione Bdsm, la “storia” di cui si diceva, a
scadenza annuale/mensile, con lo schiavo stesso.
Cioè uno è Lei con (e
per) Lei.. l’altra è per-Lei-stessa, ma in (o nella, “per” Lei-stessa in)
relazione BDSM con lo schiavo.
In 24/7, cioè questa.
La seconda è più facile da
descrivere, da considerare, da prendere in mano.
E fa riferimento al tema
(ai temi) dibattuto/i… “della relazione” “intima o segreta” e della
manifestazione sociale. O della “dimensione” sociale.
Per lo schiavo che non ha
altra relazione. Ed in sé per tutti (e per... la “Storia”).
Cioè della relazione
Bdsm… in relazione (Bdsm) con altre persone.
(O con altre persone… non
Bdsm.)
Insomma la vita dello
schiavo (e degli altri, La Padrona in primis) (vita… Bdsm) che si dia in
dimensioni sociali/relazionali e non di astrazione/alienazione… esclusione di
tutto ciò che non sia l’essenziale ed isolato rapporto-relazione…
Padrona/schiavo. Isolato ed avulso dal “mondo” generale, ecc ecc. cose che ben
si sanno.
Questo… ribadisce.. PER
La PADRONA. Per lo schiavo. E… per
la storia che si dà e data, di creazione e espressione, realizzazione di una
STORIA BDSM, nel suo pieno fulgore e valore.
Nel valore e fulgore
della Padrona in quanto PADRONA, e della sua storia Bdsm, con il Suo schiavo.
La prima… sfiora
considerazioni su scelte eretiche erotiche eppersonali, su cui è difficile
intervenire.
O non è possibile
intervenire.
Ma lo schiavo… ha avuto
una “fidanzata” millant’anni orsono che… come ha “scoperto” lo schiavo stesso… “se
la tirava” come dicono i giovinotti (come li chiama Marino).
Lo schiavo stesso mai ebbe a che fare con tale specificità di persone, per cui impiegò anni… per capire il vizio “aristocratico” della fanciulla.
Lo schiavo stesso mai ebbe a che fare con tale specificità di persone, per cui impiegò anni… per capire il vizio “aristocratico” della fanciulla.
“Ah.. quello non mi va
bene.
Quello ha la barba a punta.
Quello.. se vuole avere a
che fare con me… deve cambiare atteggiamento.
Quello non sa che sono persona
che dà troppa confidenza.”
Quello non andava bene e
quello aveva il neo per traverso.
Totale… che lo schiavo
sappia è stata cinque o sei anni senza scopare.
Oh… perché “non gli
andava bene”… nessuno.
In bianca completa. Assoluta,
totale.
Perché… secondo lei era
troppo preziosa. Lei.. e la sua monina dorata.
Ora… va ben avere gusti
difficili, però… non possiamo confonderli con il Camel Trophy, alpino.
La cima Coppi ed il
trofeo-bartali… in discesa.
Perché la cosa, oltre ad
essere disdicevole puzza assai troppo da freschino. O da “mucido”, con un termine
impreciso in italiano.
Ovvero, richiama sentori
di “vorrei MA NON POSSO” e su questo applico blasoni di un’autonominata aristocrazia
che corrisponde esattamente allo snob di stampo anglosassone.
Senza sapere che
applicando criteri appartenenti soltanto ai maggiori divi del cinema sostiene
categorie inventate, che rendono nobili fughe concrete. “Non suono il violino
se non al cospetto della Regina” fanno solo che probabilmente non si suonerà il
violino, non che si è eccellenti concertisti.
Ora, se applichiamo il
vecchio concetto di “non scoperà con me perché ha preso solo tre Oscar ed io ne
voglio quattro…” probabilmente riterremo che “il mondo non è alla mia altezza”
quando “io” stabilisco l’asticciola (dei giochi possibili) ad un altezza tale da
renderla inverosimile.
Cioè non voglio “giocare”.
Ma non perché non voglio: perché ho paure.
E continuo tutta la vita
a fare il prezioso… quando in realtà sono incapace di muovermi. E pretendo che
gli altri saltino in alto come coccodrilli. Come la Bibi tanto per fare nomi.
Ora, quando avrò 128
pretendenti… (ed anche molti meno) mi metterò a far selezione. Perché me ne
rimarrà sempre qualcuno di buono.
Ma quando ne ho 12,8 (o
uno virgola ventotto) allora entrerò nel merito del valore. Cioè… devo dargli
un’erede? Devo sposarmi/sposarlo o trovare l’uomo (la donna) della mia vita?
Devo trovare il compagno
della mia vecchiaia, il socio per trovare l’Araba Fenice?
O devo salire nella
cabina del camion, e trovare qualcuno che sappia guidare da qui in autostrada,
spostare un frigo, o sollevare i rigori di un invernale monina ghiacciata?
Perché sono diversi i
parametri, i canoni e gli obbiettivi.
Se devo guardarci assieme
una partita di campionato, essa non diventerà più bella o più brutta in
relazione al fatto che la punta dei suoi mustacchi vada in su o verso giù, viri
a destra o sia appuntita a sinistra. O che le nuances del suo pelo pubico
tirino verso il rosso.
Con tutto il rispetto per
i miei gusti in fatto di boiserie, di stampe d’epoca o di cravatte.
Di compagno di casa, d’anima
o per la vita.
“Una rosa è una rosa è
una rosa è una rosa” come disse la Gertrude Stein, già nel 1913.
Cioè una cosa è
esattamente quello che è, non è qualcos’altro.
E se aspettiamo il
bicchiere di vino migliore… moriremo di sete.
Ora, questo aspetto lo conosce
solo chi parla di sé stesso. A volte.
A volte racconta a sé stesso
la fiaba dell’orso.
O a volte racconta una
fiaba a sé stesso, convinto di essere il principe degli orsi. Il vate dell’orsità,
il divo della qualità. E butta ettolitri di Champagne nella Marna, perché berrà
solo il migliore del mondo.
Corriamo il rischio di
dirci soddisfatti di non bere affatto, e di strozzarci il gargarosso con le
fette di pan secco.
Qui... si gioca 1) qual è
il risultato che posso portare a casa (se voglio giocare a tre/sette, o al saltafosso).
Due, eventualmente come
MIGLIORARE.. il risultato (o ottenere un buon risultato, che è la stessa cosa).
Tre) SAPERE che il gioco
e il risultato, nonché le possibilità d’esperienza, “il sabato dedicato al
gioco” hanno un tempo e uno spazio. Fuori da questi il gioco non si fa teorico
ma astratto.
Coltura di idee, di
schemi e di soluzioni. Senza nessun “gioco”. Cioè senza nessuna realtà, senza
nessuna prova. E senza realtà né prova non si migliorano i risultati, e non si
riesce (o rischia) di vincere un colpo o gioco fortunato. Si parte dagli
errori, per arrivare agli Oscar… o ai Gianpietri.
Si parte dalla piazza,
per prendere o dissolvere il potere. Non dai diari con i ricami floreali.
Si entra e parte dalla
pratica, per ogni e tutte le pratiche. Non si vincono le partite facendo i
commenti (fossero pure estetici) sui caratteri dei calciatori, fissi al banco
del bar.
Per poi dire: “Ci sono
stato vent’anni –un giorno intero, dodici mesi- non è passato nessuno.
Avrei giocato volentieri.
Non c’è nessuno che gioca.” Al binario della stazione in cui non arrivano
viaggiatori.
Si tratta solo del piacere.
Di sesso, sadomaso. Di persone.
Con cui creare/dichiarare situazioni estreme. (Cioè quasi normali.) E vedere
cosa accade.
Da sole, queste cose
difficilmente bussano alla porta di casa (anche se, con i presupposti che
abbiamo in mano… forse ci manca poco.)
E’ passato il primo mese.
Auguri, e congratulazioni
a Madame.
Grazie, per la SUA
presenza ed esistenza, sublime.
Grazie, per i giochi di
luce (di forze, di energie) che mi fa vedere.
Grazie, per essere quello
che è, quello che è diventata (o fiorita), e per volermi schiavo.
Per esigermi, Suo schiavo.
E passato (anche) solo un mese.
E ha messo in cantiere…
modi e cose.
Lavori, apprezzamenti.
Servizi e schiavitù, dominazioni.
Nodi, forse aghi.
Paure, inadeguatezze e
timori. Dello schiavo.
Grazie Madame.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaHa.
RispondiEliminaSette pagine sette a cui io ho risposto punto per punto e di cui non ti farò leggere una riga, perchè si è detto un anno e un anno sarà...
Quello che a un mese (che sappiamo essere già almeno tre o sei) si prova, visto che si è detto un anno potrebbe essere più opportuno "osservarlo" più che dirlo.
Detto questo, ritengo opportuno che, come la Padrona non fa metaBdsm nemmeno lo schiavo lo faccia, specialmente mettendosi in una posizione che pare tutt'altro che da schiavo.
E come ha avuto da ribattere lui, un giorno, alle mie esternazioni "lo stai dicendo alla Padrona, ciò che hai scritto, o lo stai dicendo a Martina?"
Perchè si è detto “un anno”.
E quindi mi son ben guardata dal mettere in campo cose, situazioni, pensieri, sogni, stati d'animo che non fossero bdsm. E di osservarle, in modo staccato.
Che di questo si è detto.
"Fare bdsm per un anno"
e sorvolare su / oltrepassare tutto il resto.
“Non so perchè devo camminare tracciando quadrati regolari, e scantonare gli angoli in modo netto, fino a farne una perfezione” ma questo è quello che il Maestro (leggi: il contratto dell'anno bdsm) impone per voler seguire questa via e lo faccio. O meglio, lo sto facendo.
Questo per agganciarsi a un altro episodio, della meditazione camminata da Engaku Taino, se non sbaglio. O quella Chan di Christophe?
Fino a che il cervello, e la vita, subisce quella modificazione che uno intravede come felice e fortunata. Se avviene, e se no sarà un'altra strada, più felice e fortunata. O meno felice e meno fortunata. Chi lo sa.
Quindi tutto ciò che non è rispondente alla situazione io lo "abbasso", gli tolgo energia, gli tolgo attenzione. Non so se vada bene fare così, ma ho visto che così facendo riesco meglio a vivere “la Padrona”. Ma mi accadono e succedono anche cose che, da Padrona (vivendo come se fossi) non è opportuno ora dire, nè scrivere.
Soprattutto allo schiavo e (s)fortunatamente a nessun altro, che nessun altro di queste cose capisce, conosce o può contenere.
Il tuo post incipita con una domanda esortazione “Stiamo facendo la pratica? Manca poco tempo!” e quella prima persona plurale diventa seconda singolare, dato che, poi, sullo specifico del “Fare Pratica” si parla quasi esclusivamente delle mie aperture al mondo che (a quanto ne sai) non stanno avvenendo.
Il tutto, che è la cosa che più mi ha sorpreso, corredato esperienze biografiche di morose con monina dorata*.
Accettiamo di vivere questa cosa per un anno e dopo (2+)1 mese scopro che mi guardi, mi osservi, ti/mi chiedi se .. "stiamo praticando".
Ci sboro io se stiamo praticando!
E ci stiamo mettendo applicazione, anche. Mi sembra..
Volendo entrare nel merito di ciò che (secondo te) non accade, o che non sai. Ritieni che la Mistress (più o meno femdom, sadica, sessuata etc) volendoli, dovrebbe avere degli amanti e che volerli senza poi ottenerli sembra una che frulla l'acqua.
RispondiEliminaMa io ti annuncio (e vale anche per il maschile) che non per tutte le donne (gli uomini) funziona che “uno ti piace-sei bella-lo seduci-lo scopi”.
Tu sei un seduttore, e quindi sai quali tasti “di te” suonare per far vibrare verso di te una donna. Anzi, avendo numerosi tasti da suonare sai come poter far vibrare diverse tipologie di donne... E mi sono sempre tanto felicitata con chi ha questa sapienza, questa intelligenza... ma non puoi ricondurre a Sergio Manfrini tutto l'universo mondo.
Infatti, nel tuo passaggio:
“E quale è (potrebbe essere..) il problema? (la lettura, il gap, la visione?)…
E’ il “potenziale”… visto come soluzione.
Cioè… se prima non venivo rilevata come così seducente… adesso vengo apprezzata in quanto tale, in maniera macroscopica e vistosa.
Quindi… sono seducente e seduco. (per usare un termine fra tanti altri).
O meglio… potrei sedurre. Il che è assolutamente (più che molto probabilmente) vero.
Ma… potrei trovare un buon lavoro è diverso… dall’averlo trovato.
Ed avere successo (e risultati) in campo professionale o lavorativo è incredibilmente diverso… dall’averne la potenzialità, e la possibilità.
Qui il rischio, usando una vecchia metafora e di pensare di avere mangiato una torta quando lo si è solo pensato. O la si è solo guardata. Il mangiarla è diverso dal poterla mangiare.”
io trovo una cecità che debbo sottolineare, dato che anche si riconduce ai discrosi intavolati a Combai.
Ovviamente l'autobiografico è mio, e non è che sia una vestina che mi piaccia tanto tenere addosso, anzi ne farei a meno se sapessi come toglierla.. ma per trentuno anni non mi sono vista, né vissuta come bella e quindi non seducente e quindi mai e poi mai seduttrice, e ora mi è difficile che automaticamente “TAC!” appena cominciato a realizzare di essere bella e aver sentore di esser seducente, IMPROVVISAMENTE, io abbia anche imparato come si seduce.
E qui ritrovo la stessa arroganza su cui mi inchiodavi quando parlavamo dell'inglese e la Mimma. :)
Tu (e non solo da schiavo!) ADORI dirmi quanto in fretta il tempo vada!
E chi se ne frega se io sono passata in due anni da amica single, a amante, a schiava, a morosa, a coinquilina, a rifiutata, a ex, a PadROnA. ...
Velocità ! Futurismo!!
Ti dico una cosa.
Io vado benissimo! Oltre i difetti numerosissimi, sono bella, gentile, premurosa, onesta, credo delicata, mi impegno, … e tutti i miei ¾ che ti piacciono... ma che, sì, peccato!, senza l'1/4 perverso si perde e disperde.
Anche se è da dirsi che tu non ti sei davvero sprecato in complimenti (e bada bene che volutamente in questo non inserisco le adorazioni da schiavo, che non fanno testo).
Pensaci, come direbbe etc etc.
Che a una donna insicura non è che le si mette addosso (di comune accordo, intenzione e curiosità) un cappello da Padrona e tac, automaticamente lo diventa.
Son tre mesi che son bella, ci sono bambine che nascono sapendolo e seducono i sessantenni, altre che se lo sentono addosso a sedici, io lo so da tre mesi..
E non è vero che non sono successe cose, anzi. Solo che non te le ho dette per motivi x.
E visto il tuo post credo di aver sbagliato, forse, perchè vista dal tuo punto di vista sapere che le cose accadono da un senso alla tua schiavitù.
Molto circa.
Ciò che mi infastidito è la posizione da “esterno” che hai assunto. Quest'analisi non richiesta che dando per buona un'idea errata, ma ritenuta credibile (ed è forse questo che mi ha toccata di più) che è “la Padrona non combina” arriva a conclusioni errate “la Padrona potrebbe essere che se la tiri”.
RispondiEliminaCi sono, sì, tutte le cose che non sai, ma non è neanche scritto da nessuna pare che tu debba saperle.
Fatto salvo quando mi dici "per me tu vai in piscina a fare le vasche come un pesse nell'acquario e magari te la tiri come quella mia vecchia morosa", più tutte le riflessioni sull'opportunità o meno.
(...e guarda che qui M. ne avrebbe a tonnellate da dirti) lasciamo parlare Mia Darteni, Padrona: "metti che esistano anche Padrone che.. non vogliono dire allo schiavo quello che (e cosa e con chi lo) fanno.”
Ci sono modi di essere Padroni che forse sono diversi da come tu hai inteso e vissuto l'essere master e non vuol dire che sia giusto o sbagliato. E' diverso.
Ovvio, altra cosa è che lo schiavo abbia tutto un rumegar dentro perchè … non c'è solo lo schiavo, c'è anche il cuckolder e in questo mi par di vedere che ci sia un attaccamento affettivo, amoroso, a me, oltre che la schiavitù.
E però, guardacaso, il cuckolding prevede che ci siano Una e Uno “che stanno assieme”, che hanno una relazione, o che quantomeno sia dichiarato ed espresso che l'Uno vorrebbe combinare con l'Una, ma che questa
-perchè l'Uno non può, non riesce a soddisfarla;
-perchè è sadica;
-perchè si è stufata;
-perchè c'ha i cazzi sua;
decide che le piace avere un amante che la scopi sotto gli occhi dell'Uno, cornuto.
E questo prevede che l'Uno sappia che vi è un piacere di lei, oltre al godersela con l'amante, anche che suo marito si strazi dai corni, dal non riuscire a soddisfarla, dalla gelosia, dall'amore.
A me finora sono capitati due tre episodi incontrati attraverso internet e meriterebbero un racconto vero e proprio, sia per intensità che per situazione, e quindi ne scriverò più avanti.
Altri sono movimenti, più lenti, e cose che sono successe real-time.. meno suggestivi, certo, però importanti. Chiaro, visti dal mio punto di vista.
E tutte queste esperienze sono state e sono importanti, per Me e per me. Mi sto vivendo in un altro modo, e questo altro modo modifica quella che sono e modifica ciò che sento, come lo sento. E tra dieci mesi voglio vedere cosa sarà, come sarò...
Ma no: lnon riesco a vedere opportunità sessuali nelle situazioni alla “Bar-Club Mediterranè di San Giuliano” con tutti quei bei maschi depilati... non mi piacciono! E non perchè me la tiri ma perchè non mi viene neanche da pensarci, non mi bagno, neanche se mi sbronzassi duramente.
Vogliamo fare gli stronzi e dire se sarei capace di sedurne uno?
No.
E che, la quasi totalità di quelli che considero essere “i miei problemi” si scioglierebbe al sole a quest'accadimento?
Credo di sì.
Il bdsm mi pare sia una via migliore che non andare in piazza a bere gli spriz con la Cinzia, per guardare a questo: perchè mi piacerebbe così tanto essere seduttiva?
Oppure riunscirà a distruggere questa necessità, capendo che "chi sono" non ne ha in realtà bisogno....
E questo come verità per me, ai miei occhi, che a quelli del mondo.
Il bello è sapere che per imparare a sedurre non ci sono corsi in edicola. E che a tutt'oggi non so come fare per guardare, o parlare, o cosa dire per sedurre?
Poi è da dirsi che "questo" è tornato ad essere una mio scoglio (false idee di sé che si sovrappongono a false idee di sé at libitum qui) da quando so che senza il bdsm "non saremmo durati che 15 giorni"?
Anche questo va detto.
Fatto sta che questo post di “tic-tac-tic-tac” mi ha fatto sentire osservata, e giudicata... Anche se probabilmente non era questo lo spirito con cui lo scrivevi, forse.
RispondiEliminaIo quello che tra dieci o due o cento mesi sarà sarà.
Io non ne so molto più di te.
Si continua, comunque, mi pare, mio schiavo.
:)
* in questo: trovo inelegante paragonare due persone. Anche ammesso e non concesso che io non trovi nessuno che mi piaccia a cui darla o che sia la questione della mia vita “darla”, che cosa ti fa paragonare due donne e due esperienze?
Hai parlato di cinque anni da schiavo con lei e che non ha combinato niente: chi sa (io no!) perchè o per come o quali erano i vostri temi sul fare bdsm, e per cinque anni... magari lei non gliene fregava più niente di combinare con te e lo faceva solo per farti soffrire, che ne so. Invento, sia ben chiaro.
Oppure sì, anche lei non si era mai data alla pazza gioia perchè le tue gelosie assassine e con bdsm provava una libertà diversa... e però faceva la preziosa. Nche questa invenzione pura.
Ma entrambe diverse dalla mia e mia&tua e tua esperienza.
Se era una morosa, con lei, combinavate? O era così come con me e quindi, per logica, anche tu sei stato 5 anni “in bianca totale”?
E soprattutto, vista la definizione di “morosa” e vista la tempistica, vogliamo vedere che nel frattempo potrebbe essere accaduto che tu ti sia, anche, fral resto, illuminato e che quindi potresti anche tu non essere più lo stesso?
Anche io avrei tanta voglia di sapere, di te, perchè ci pensavo stanotte: io sapevo che avessi avuto esperienze bdsm, ma le credevo (non so perchè o come mai questa fosse l'immagine mentale che me ne era rimasta, che fossero cose... extra morose. Magari durante-morose, ma non con morose.
E che fossero cone magari anche … perduranti nel tempo, ma legate più a sessioni periodicamente convenute che dei 24/7... e quindi ora che tu mi abbia detto di quest'esperienza lunga, porca vacca, 5 anni son tanti! Uno: mi stupisce.
Due: mi incuriosisce.
Tre: ricolloca la nostra esperienza nel partnernage, parteriage, patage.. insomma quella roba là, visto che ne sai tanto di più.
Tre bis: che tu faccia delle osservazioni “come se dall'esterno” risulta più disorientante.
Infine: si può trovare un modo.
No vojo che diventi muto.
lo schiavo ritiene di avere una cosa da dire. Di “doverla” dire.
RispondiEliminaPer togliere cibo alle scimmie.
(La scimmia non è la Padrona, ma secondo l’iconografia buddhista la mente, che salta da un’idea, formazione mentale ecc, all’altra.. come una scimmia salta di ramo in ramo, casualmente, seppure con un senso, muovendosi nella foresta).
E quindi togliere cibo alle scimmie non è offensivo alla Padrona, ma un atto dovuto, d’attenzione, secondo lo schiavo.
Senza entrare nel merito di nessuna questione.
E non perché sarebbe l’unica questione in cui entrare in merito, se questo fosse previsto e non… al contrario.. TOTALMENTE e completamente non inopportuno: pessimo disdicevole e vietato. Schifoso e pernicioso. (Esattamente schifoso… proprio virus malaware.)
sull'asterisco finale.
NON faceva Bdsm. Mai fatto.
NON era 24/7 (di conseguenza e meno che mai, in tutta evidenza. Non centrando il bdsm).
NON è stata per cinque anni sua morosa.
(ma "una" sua morosa, morosa per un tempo ics, qualsiasi. E' stata cinque anni in realtà senza scopare –in realtà più di cinque anni- quando NON era sua morosa (prima… dopo, prima e dopo… boh)- anche se sosteneva che lo desiderava e le piaceva… (e si parla di cinque anni, sette anni, boh) perché… DICEVa (sosteneva credeva) di non trovare nessuno che le andasse bene.
E non aveva sessant’anni, per essere chiari. Né 14 o16. Fra i trenta e quaranta. Più che graziosa all’aspetto, in una città di medie dimensioni italiana.
Non nella pampa argentina o nel deserto iraniano col burka e velo. Fra pecoristi e pastori come diceva Becki.
Lo schiavo non centra niente con questo. E’ la storia, soggettiva e personale, di una tipa che ha conosciuto abbastanza da vicino da esserci stato moroso (siccome è cieco, la vicinanza era necessaria, alla percezione).
E non fa paragoni con nessun’altra persona. E’ una storia. Anonima. personale. Vera. Che ha scaturito lo schiavo quando l’ha… vista.
E l'ha vista tempo dopo, perché è anche mona. Cioè se ne è accorto ad anni di distanza (anche se questo non è importante. E’ solo per certificare che è… miope o stupido, abbastanza. E.. che essendone consapevole, in parte, non si sente un genio).
Comunque si scusa per essere stato offensivo
... nel raccontarla.
il resto... si risolve da sè, e chiude Ogni cerchio.
RispondiEliminaL'ultima frase... dopo tre cartelle e mezza...
è di una PERFETTA IRONIA. Consapevole o inconsapevole che sia (l'..ironia).
patafisica, surrealista... paradossale.
lascia... "ammutoliti". (volendo contribuire con un piccolo gesto, all'ambiente. Oa alla sostanza.)
Cioè senza parole. Inoltre, vieppiù. Sinceramente.
Senza possibile risposta. Come tutto il resto.
Grazie. (Altrettanto... e COMPLETAMENTE..
SINCERAMENTE.)
"ho avuto una morosa che.. come ha "scoperto" lo schiavo stesso..."
RispondiEliminaEra da capirsi "lo schiavo stesso ha scoperto che la morosa etc", e non che "la morosa, come ha scoperto che tu eri "schiavo" etc.
M.