E’ straordinaria
questa “magia” di oggi, questa incredibile ... coincidenza.
Questa del furto
della borsa della spesa, del suo ritorno. Questo viaggio dell’Irene verso la
fine di questa sua esperienza; questo passare della gente a salutare, a volte come
brezza o breve colpo di vento. Come battito d’ali della virata un corvo.
Come fiore che
si schiude, telefono che non funziona, come incontro che giustifica la memoria,
e due bicchieri in osteria. Come passaggio, e testimonianza del passaggio che noi siamo; come intreccio.
Non so se Madame
vi sia abituata, ma per me sono cose strane e meravigliose: cose rare.
Non è che ad
ogni passo l’universo, risuona e ti dice “Io ci sono.” Anzi non lo dice quasi
mai per fortuna.
Eppure ogni
passo, ogni volta che accade, è la conferma e la dimostrazione
1-
Che sempre
e nulla è separato, come diceva Trismegisto. Che quello che succede dentro
succede fuori, che quello che accade dentro te stesso è quello che accade nell’universo
fuori, nell’universo mondo. Non è neutro e non son cazzate.
2-
In un
modesto modo, che quanto ti arrivano segnali, giochi di parole associazioni,
aneddoti improbabili o finte ruberie… quando l’universo ti beatifica di un
cenno o di un segnale, di un modo di uno scherzo di un sorriso (ed il sorriso
dell’universo possono essere schiaffoni, bracci che volano o piedi/gambe che ti
vengono strappati –l’Universo è brutale, anche, come dolcissimo e mite, e non
va tanto per il sottile, con i suoi segnali-), se congruo o d’armonia… è segno –modesto-,
di riconoscimento di una qualche armonia. Di centratura, o di un fare non in
distonia. In generale. Che l’universo non fa regali a nessuno, ed ogni segnale
è una Perla preziosa, più delle reliquie di un Buddha.
1- Che gli analisti non hanno tanta strada
nello spiegare il mondo. Rimane la certezza dell’incomprensione, e la gioia e
beatitudine di un segnale, di un contatto di una connessione. Di un parlare di
chi sa a chi non sa, né di che cosa, di una certa bonomia.
2- E
quindi piccola, consueta, mai garantita, usuale magia. Meraviglia della sfera
di vetro dentro una goccia di rugiada, che riflette il mondo.
E se il segnale tu
lo cerchi nel viadotto dell’autostrada, (ad esempio... in Val Clarea) e non lo
vedi non lo apprezzi nella disàmara di un acero, caduti
nel sentiero che percorri, ecco corri il rischio di non trovare mai niente,
nonostante tutti gli scontri.
Nulla è diretto
e tutto è collegato, in questa straordinaria e misteriosa magia… del vivere
migrando, lungo una strada in salita. O in discesa o quale che sia, senza
sapere quale sia il risultato. Ma riconoscendo senso, ragione o armonia, anche
se non approvati. Casi, interconnessioni, stretti pertugi e canali obbligati, i
cui segni casuali, come briciole nel bosco di Pollicino… (quando non c’è
pane nei boschi...), sembrano piccole luci verdi che si accendono lungo il cammino.
Poi, come nei presepi, per una che si accende giusta in una casa, la
successiva, legata allo stesso filo invisibile e nascosto fra l’erba, si
illumina in un prato qualsiasi o dislocato, senza nessun significato.
E quindi magia è
la Magia, non spiegata.
Compresa quella di oggi e dell'irene. Felice.
E quindi ci si specchia nel mondo, senza ragione e senza sapere. E tutte le volte che questo ci riconosce, è un segnale,
A noi di dargli peso e ragione. Piacere, significato e valore.
Sbagliando o azzeccando senso o traduzione, ma ascoltando il profumo dell'aria e le stranezze dei suoi suoni, del suo odore.
Dalla magia ai sogni.
E come nello specchio i sogni... riflettono perfettamente la realtà.
Cosa inusitata e vera. Stranissima per niente, per nulla.. banale. Insignificante, comune.
I sogni dello schiavo sono pieni di BDSM, sono SOLO Bdsm, quelli che ricorda.
E, fatto ancor meno automatico, sono PIENI di BDSM e... pieni di Madame.
Potrebbero avere altri soggetti e contenuti, o altri soggetti per gli stessi contenuti. O gli stessi soggetti in altri contesti e contenuti.
Ed invece, ed è quasi incredibile nella sua banalità, nella sua semplicità, lo schiavo si immerge di Bdsm nei sogni, e sogna di, e con, Madame.
Questa notte c'era una fiaba, cenerentola o biancaneve, insomma una di quelle tre più classiche, e maggiormente conosciute -perchè i sogni restano sogni, sballati ed incomprensibili, non coerenti o congruenti...- con un sapore di fondo, che è una percezione di realtà.
E questa percezione di realtà è una realtà, un mondo di BDSM, vero come sono veri i mondi dei sogni, ASSOLUTAMENTE veri e senza dubbio su questo. Cioè la vicenda sarà strampalata ma si è convinti che quel mondo sia reale, e non c'è nulla di strano in tutto ciò.
Insomma c'era quesat fiaba da risolvere o che non si risolveva, in un mondo reale-normale in cui di solito le fiabe non sono elementi o problemi materiali.
E questo mondo, in cui il problema con la fiaba (che non ricordo) si è posto come novità e dopo un intreccio successione di eventi... ha ritrovato la sistemazione.-soluzione della fiaba in sospeso... ERA IL MONDO REALE, il mondo Bdsm con la Padrona PADRONA, e lo schiavo il sognatore... SUO SCHIAVO, con le tensioni e paure, desideri obblighi e devozioni, sprezzature, ordini ecc.. del mondo reale.
E questo accade OGNI volta che lo schiavo ricorda i sogni, da tempo.
Mai successo in vita sua.
Che la Padrona gli entrasse costantemente nei sogni. Vorrà dir qualcosa...
(Oltre che ne è innamorato. Come Padrona. Come schiavo della Padrona...
come schiavo di una deliziosa Mistress. Che si fa ogni giorno più densa e piena. Naturale. Lady in Bdsm, senza remore e senza rete.
Con le peggiori intenzioni in questa società di debosciati.
Buon pomeriggio Madame.
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