Nel kit…
è compreso un altro
pezzo/accessorio…
90 mt di cordicella in Sisal, spessore 2 mm, come modello di studio.
Cioè materiale di sacrificio per
provare ad impacchettare ciò che si desidera in diverse forme, formati e
maniere, e capire quali sono le lunghezze delle corde vere che più si
preferiscono, per non averne di più e d’ingombro o di meno e mancanti.
Quando Madame avrà un quadro impostato
nel “kit…” è compreso un viaggio
omaggio nell’unico negozio rimasto a Mestre di corde e cordami (se è ancora
aperto…) in cui acquistare il necessarie per l’imballaggio. Pur sapendo che non
ce n’è mai abbastanza, e che quello è un campo aperto per regalie e regalucci
successivi, per materiali, spessori e colori. Si sa che tutti i toni di verde
sono enormemente graditi, e si evitino i colori psichedelici o juventini.
Il classico non tramonta mai,
neanche nel bondage.
Beat, pop-art e freak-psichedelia
non hanno mai costruito il Partenone.
Altro aspetto.
A Madame si
è posto un problema,
con il moschettone.
Che di notte si apriva, si
sganciava.
Lo schiavo deve avere installato un
attrezzo che facilita le evasioni.
Nei cromosomi, nel dna. Sottopelle,
anche quando è nudo. E non vi sono grimaldelli visibili in giro.
Con il lucchetto forse viene
risolto il problema. Cavo d’acciaio, non ha spigoli vivi (lucchetti antiinfortunistici,
lo schiavo ci può dormire sopra senza correre il rischio di far hara-kiri), la
chiave non si perde perché è a combinazione numerica.
Bisogna solo stare attenti di non
fare un ictus prima del mattino, e scordare la combinazione. Lo schiavo ci si affida.
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