martedì 19 marzo 2013

Doors; The Doors

















...e comunque, è significativo vivere (dove vivere è praticamente essere sempre dentro la stessa casa)
e trovarsi le porte chiuse.
CHIUSE...
Per prima cosa, si dimezza il mondo.
Gli spazi fruibili naturalmente (non fosse che con lo sguardo...) si riducono della metà.
E... non è poco, in una casa formata non da duecento stanze.
I percorsi diventano uno, praticamente. Avanti e indietro, indietro e avanti.
Poi... non si vede. (E, in piccola parte, "si è estromessi". Come.. in piccola parte? SI E' ESTROMESSI... PUNTO. Si è estromessi -piccola parte... -)

E non vedere toglie spazio, percezione, immaginazione. E' VIETATO. La casa, che non è mai appartenuta, non appartiene. Neanche allo sguardo, alla possibilità di entrare.
Certo, si può entrare, nessuno lo vieta. (Finora).
Ma... ci vuole un motivo, per abbassare una maniglia ed aprire una porta chiusa.

Ora... si chiederebbe un praticante zen: "E' un solido motivo? O, è un motivo "onesto"? O è solo per ... curiosare (dalla soglia, con uno sguardo), per rassicurarsi, per essere sicuri che... tutto ci sia ancora? Tutto sia come prima, il mondo... esista ancora?"

E, se non c'è un motivo vero, si aprirà quella porta o si accetterà, subirà, il fatto che TI sia chiusa?
E se è chiusa 999 volte su 1.000 (escluso quando devi fare le pulizie, ecc) il mondo... non ti si riduce?

Non sei meno libero, non fosse che di camminare? (in una casa in cui vivi praticamente rinchiuso, recluso.)

Cambiano le cose e il mondo, le porte chiuse.
C'è un al-di-là (di una semplice porta) che non è per Te, da cui tu sei escluso.
Che devi servire, solamente. Servire come schiavo.
Che non attiene (più) alla tua libertà, ma alla TUA SCHIAVITU'.
Per il solo fatto di abbassare una maniglia, e tenerla chiusa.
Piuttosto che una porta... socchiusa.


Eccome se vale. Cambia la vita. La rende (la stanza, allo schiavo) preclusa.
Gli dimezza la percorribilità della casa, dove deve SOLO servire.
Gli toglie financo la visuale, il "diritto a vedere", la stanza (le stanze...) della Padrona.
Resta rinchiuso (confinato praticamente) ai luoghi del lavoro.

Scusate se vi sembra poco.
MARCA, ancora, ulteriormente, LA DIFFERENZA (materiale, concreta, tangibile) fra PADRONA E schiavo.

LA SEPARAZIONE.... di diritti, schiavitù e vite.
Lo schiavo..LE appartiene. E finisce lì (la "convivenza", la connivenza, la commistione.). E'
CHIUSO FUORI.

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