mercoledì 13 marzo 2013

Affinchè vi siano delle Regole, per degli schiavi








Di tanto in tanto mi vengono in mente aspetti, che mi sembrano congruenti (o opportuni, o "belli", o "necessari") nella pratica, nell'organizzazione della vita quotidiana, di padroni e schiavi.
Magari dettagli, o cose prima non considerate. Ma che in virtù di associazioni, estensioni, conflitti vengono messi in luce, e che mi pare potrebbero entrare come "regolamento" ancorchè nonscritto però dichiarato, o meglio "definito", affinchè gli schiavi abbiano dei modi certi entro cui doversi e potersi comportare, senza doverseli inventare ogni volta.







 Puliti, che mettano in chiaro e in luce spazi possibilità e modi, di schiavi e di Padrone.
Soprattutto vivendo assieme, in cui altrimenti escono mescolanze, e confusioni.
Invece di Differenze, nella vita fra chi domina e chi è succube, fra chi cerca e ha diritto al piacere, e CHI  deve servire. Perchè la schiavitù sia dominata, e piacevole e comoda la vita del Padrone.




 A volte, nella mia mente, le chiamo regole "goreane"... perchè sono quelle norme che stupidamente regolano aspetti particolari della vita quotidiana, minuziosi dettagli, o comportamenti.
Su cui nessuno ci farebbe un seminario o una filosofia, ma che pure organizzano il quadro dove vivono schiavi e Padrone, e la qualità (lo stile) della loro vita.




Le Padrone hanno diritto al Piacere, gli schiavi NO.
Essi lo devono (e LE devono) servire.
Devono adorare edessere al servizio del piacere delle Padrone, e seguire delle regole (e dei modi, dei percorsi.. delle pratiche di umiltà che li rendano adatti a questo servizio


.


ed utili (e gradevoli) ai piaceri ed alla vita delle Padrone.  Della PADRONA.





E per quanto sciocche (o particolari) le regole "goreane" a mio avviso vanno messe in luce e definite, probabilmente in maniera progressiva all'infinito. Fino a quando lo schiavo tenderà ad aderire IN TUTTO alla modalità della padrona, ed al suo rispetto, servizio e Piacere.

In modo da espletare il suo servizio nel migliore dei modi, ed essere fonte di poco o nessun fastidio nel suo interferire (inesorabile), con la Padrona.
Che se ne deve occupare, nel tempo, nella maniera più semplice, ed automatica, possibile, perchè tutte le cose sono chiare e definite, STABILITE. E discussioni ed incomprensioni sono ridotte al minimo. Ci sono dei regolamenti (duri, intensi, severi)  perchè gli schiavi servano la Padrona. Le infrazioni, le dimenticanze, le trascuratezze VENGONO REGOLARMENTE punite, COSI' che tutto scorra al meglio (ed il mondo ruoti al meglio), attorno alla Padrona: al SERVIZIO della Padrona.

Ieri (forse..) la Signora ha sollevato il problema, l'aspetto, dell'iniziare il pasto, del finirlo, degli auguri di buon appetito, ecc.
Giustamente anche della variazione del SUO menù, della monotonia.
Aspetti da mettere a fuoco e su cui intervenire (le qualità dei suoi pranzi ad esempio, cosa che fin'ora non era stata messa nel discorso. E su cui potrà mettere, o imporre, la Sua attenzione).

Ieri sera mentre mangiavo da cena a quattro zampe, per terra, mi sono venute due idee, sul tema sollevato dalla Padrona.
Che aiutino a DEFINIRE gli ambiti e i modi, piuttosto che auspicare una certa condizione, che dovrebbe volontaristicamente essere cercata.
Ad esempio, semplicemente. (Sul "devi imparare a mangiare seguendo la mia velocità" [sull'andare in cucina a seguire le pentole -come motivo o scusa.. lo deciderà Lei-])
- Lo schiavo OVVIAMENTE non inizia a mangiare (o sedersi, ecc) PRIMA della Padrona, ma LA SEGUE (come in tutto).
- Lo schiavo TERMINA di mangiare con la Padrona. Fine.
Quel che ha mangiato ha mangiato, gli avanzi eventualmente li finisce il pasto dopo, che funziona con le stesse modalità.
Cioè NON mangia, non mette in bocca un boccone dopo che Lei ha finito. La serve in altri modi. Sparecchiando, rimanendo fermo in silenzio, quello che deve fare.
-Se lo schiavo termina PRIMA delea Padrona (l'anticipa), verrà PESANTEMENTE punito.

Fine, cazzi suoi. Si organizzi e ci metta attenzione. E.. se salta qualche boccone... meglio: imparerà a regolarsi di più, sulla sua Padrona. A darLe maggior attenzione







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