Ho regalato fiori ( offerto.. fiori) senza UNA ragione, perché l’offerta le racchiude tutte.E vi sono cento e mille ragioni diverse, per offrire fiori alla Padrona.Alla Padrona, e non a una… qualsiasi persona.Eppure, nell’atto di pensarlo, una –fra infinite- si è pavoneggiata in superficie.Una fra tutte, fra maggiori e pari. Eppure si è destreggiata e ha sgomitato, ed è arrivata per prima.O con maggior chiarezza e luce, sul podio sotto i riflettori.Ha parlato, e si è presa –per oggi- il titolo di rappresentativa, è diventata “dedica”.Che poi non rappresenta nessuno, solo sé stessa.Ed è anche modesta. Ma… ha strappato il microfono alle altre, ed è diventata rappresentativa. Della dedica, come quando alle radio si dedicano le canzoni.Sarà il compleanno di Tizio Caio, l’anniversario di Susanna o l’augurio di Filomena, ma la dedica in quel giorno è per quel motivo, fra altri milioni.E così è stato per i fiori.
Che non ne sarebbe bastato un vagone, e mille diversi bigliettini.Ma tant’è, quello che si è auto-estratto… alla mia emozione,è stato ringraziarti… per aver tardato ieri sera, senza degnarTi di farmene cenno.Per aver fatto “tardi”… con me che ti attendevo.Per avermi detto qualcosa, e poi più niente. Per avermi in buona sostanza.. turbato.In realtà, e per dirla tutta, in buona sostanza per avermi… mal..trattato.(O “ben”..trattato, per come si tratta gli schiavi. Me, Tuo schiavo ).E questa è anticipazione e promessa, di cosa sia averti per Padrona.
Padrona… di uno schiavo.Uno schiavo non può pensare neanche di alzare gli occhi, all’altezza di una Padrona.Di permettersi di alzare gli occhi, alle sublimi altezze delle sue libertà, delle sue dominazioni, del suo Potere.Uno schiavo deve servire ed essere umiliato… non avvisato.Non consultato, dominato e punito, per qualsiasi ragione.Per questo Signora forse oggi, dei fiori.Per ieri sera.Ovvero, questa è la dedica che è arrivata per prima.Grazie, della “lezione”. Affinchè impari metodo e sistema.E grazie per tutte le altre ragioni.Grazie di essere sublime. (E di insegnarmi la Sua Signoria, a colpi di frusta.)
Qualcosa pian piano capisco. Ed imparo, seppure poco: ad esserLe schiavo.
Grazie di tutto questo. E di concedermi la sua vicinanza. Di volermi come schiavo.Lei è meravigliosa.
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