martedì 5 marzo 2013

Ieri sera













Ieri sera ero stanco, quando ho finito di riassettare la camera della Signora.
La Padrona leggeva sul divano ed io.. cercavo di non disturbarLa.
Meglio: LEI lasciava comprendere di intendere di essere lasciata in pace, da uno schiavo inetto. Perlomeno.

Così sono tornato di là, ma ero troppo stanco per pensare di poter fare qualcosa.
Lavare i piatti ad esempio, o riordinare parte della cucina. Lavare i secchi della spazzatura, una delle infinite cose che si possono fare. Che uno schiavo può fare.
(Secondo la Padrona, che dovrebbe fare. Le cose che sono consone ad uno schiavo.)
Non certo… sedersi sul divano.

Così… dopo essermi guardato in giro (di là non c’è niente che appartenga allo schiavo, di pertinenza dello schiavo) sono andato a sedermi sull’ultima seggiola, quella nell’angolo, discosta dal tavolo e la più distante dalla stanza dove si trovava la Signora, e mi sono addormentato.
Senza volerlo specificatamente, ma cercando di non far nulla che potesse disturbare la Signora.

Stamane, mi sono accorto che ho sbagliato.

Ovvero, prima della meditazione ho rivisto l’ultima parte della serata, e mi sono accorto di aver sbagliato.
Perché… sono andato in sala (va bene, so di essere stato particolarmente stanco, e quindi non-lucido, però potrà servirmi per la prossima volta.) Appunto: per questo il post.

Per… imparare. 

E… per essermi seduto sulla sedia.
Non ve n’era bisogno. E non era opportuno.
Di buono solo che, inconsciamente, sono andato verso l’ultima, nell’angolo del contatore, quella.. che non usa nessuno.
Ho pensato (CAPITO) da questo che:

A- La Padrona DEVE ESSERE LIBERA… di andare, stare, girare per casa SUA, e lo schiavo, se non ha un motivo specifico, utile o necessario, non può o non deve 1) bighellonare per casa, 2) romperLE i coglioni, anche con la sua presenza.
Cioè deve capire QUANDO lasciarLa libera di VIVERE la PROPRIA CASA senza occuparLe o distrarLe I PENSIERI con il suo essere negli stessi posti.
(E quando si dice “pensieri”, si immagini il resto. Vista naso olfatto, gusto. Attenzione. Ecc.)

B- Lo schiavo come non ha senso che disturbi, o infastidisca la Padrona, a casa Sua, con la sua presenza, così non ha senso (né possibilità) che si metta dove vuole. Ad esempio.. sulle sedie. Perché.. deve stare sulle sedie? Dove sta scritto? Perché… è un “luogo comune”? Vanno sfatati, i luoghi comuni. E poi perché in soggiorno, o sala da pranzo?
Si presume che il luogo migliore (cioè, il più naturale, che il migliore potrebbe essere magari uno scatolone, o uno stanzino. O fuori in corte) dove possa o debba stare lo schiavo sia la cucina, salvo necessità o ordini della Padrona. Almeno quando Lei è in casa.
(non si capisce perché debba ciondolare di qua o di là, o toccare muoversi piluccare… come se fosse casa sua, e la Padrona lo dovesse sopportare, quando… non Le dà piacere. Quando è in casa la Padrona è in casa LA PADRONA, e lo schiavo di norma si confina nella cucina. A meno… di piaceri diversi da parte della Signora.


Ora… mi sembra normale. Fino a ieri sera non lo sapevo.

In secondo luogo, in caso di stanchezza (o anche normalmente, per leggere fare cose, riposare. Aspettare…) lo schiavo non si capisce perché debba STARE SU UNA SEDIA… sulla stuoia, più in basso della Padrona se dovesse entrare, passare, forse che non può andare bene? Sembra che per terra, sia il posto NORMALE in cui lo schiavo possa stare. Se ci sono ospiti sta in piedi (in generale). E.. se deve riposare, perché stanco (come ieri sera) non rompe i coglioni, va sul letto.. e va a dormire. -salvo, sempre, ordini diversi o specifici della Padrona-. Si mette sulla stuoia IN CUCINA e riposa.

Ho sbagliato, ritengo, a mettermi su una sedia in soggiorno.
L’unica scusante è che ero stanco e.. che non lo sapevo.
Adesso mi pare lampante, trasparente.
Non so se la Padrona colga questa opportunità (d’esperienza) per vederla anche Lei a questo modo. Sarà Lei a discriminare. Se ha senso la mia visione.

A LEI, buona giornata.



























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2 commenti:

  1. Credo che, invece di costruire castelli per aria, forse sarebbe stata opportuna la cosa più semplice.
    Ovverosia dire, ad esempio: "Padrona, ho sistemato la tua stanza e la tavola, come mi avevi ordinato... Restano da fare... tutte le altre cose che dovrei, ma ora sono incredibilmente stanco. Dove posso mettermi per non infastidirti con la mia presenza?"

    E lì avrei deciso autonomamente cosa fare di te.

    Mandarti a letto?
    Farti comunque lavare la cucina nonostante la stanchezza?
    Dirti: "ah si, poverino? sei stanco? forse allora non fai per me, come schiavo!"

    Insomma, una qualunque cosa che avrei ritenuta giusta.

    Ad ogni modo che fossi fuori dalla stanza mantre leggevo IERI SERA è andato bene. Andava bene così. Se ti avessi voluto nella stanza ti avrei chiamato come faccio di solito, poichè avevo inteso che eri fermo da qualche parte.
    E il problema non era la sedia, o il trovarti addormentato.

    "Hai ancora biosgno di me Padrona?"
    "No"

    E in quel caso, in assenza di altre disposizioni ritengo giusto tu vada in un'altra stanza, la cucina potrebbe essere una buona cosa visto che raramente è luogo in cui io sosto, la sera.



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