Ieri sera sono stato frustato.
In maniera molto misurata ma congrua, alla ragione e al tempo. E poi sono stato lasciato in posizione d'educazione, a quattro zampe, da solo nella stanza a meditarci sopra.
Ed è stato un bene, ritengo.
Credo sia stata una buona lezione.
Una lezione che è arrivata al punto, cioè ha espresso (e agito, e messo in piedi) ... qualcosa: che ha creato una dimensione, un valore e un significato.
Non solo nel cervello ma nella realtà dello schiavo. Nel mondo dello schiavo, nelle sensazioni e percezioni (e per ultimo anche nei pensieri...) dello schiavo.
Una modalità efficace. (Spero). Che si fa sentire e fa capire il mondo, LA PADRONA.
Frustate serie, reali (anche se appena forti), la volontà della Padrona, la fermezza della Padrona, le intenzioni della Padrona. La presenza della Padrona.
La ragione era perchè non avevo ubbidito ad un Suo ordine, o meglio non avevo rispettato le Regole.
Se avessi tempo amerei raccontare i momenti successivi. O i miei "passaggi" ulteriori.
cioè cosa smuovono le frustate. Alcune sane e vere frustate.
Sono sempre stato a favore delle frustate, nelle relazioni di dominazione.
Sono sempre stato SERIAMENTE a favore delle frustate.. frustate-frustate... nello spazio del bdsm e non solo, ma soprattutto nello spazio più esteso e allargato del D/s. Le trovo... necessarie, fondamentali, il nerbo centrale un po' la colonna vertebrale delle senzazioni, quello che organizza il mondo (e il mondo attorno), la nota che da il la e che organizza il concerto.
Senza quelle è un casino, un disastro. Fa, e fa capire (e mette in relazione, sempre e per sempre -in quello spazio-) chi le dà e chi le riceve, ei differenti mondi, e modi, e sensazioni relazioni, e luoghi.
E non una volta per "sempre", così come si accorda lo strumento OGNI VOLTA che CI SI METTE A SUONARE. E' un registro continuo, anche a metà concerto, al variare delle condizioni (di temperatura, di umidità, degli strumenti stessi). Raramente questi rimangono a lungo accordati. In sintonia. Utilizzabili per suonare .
Ora, si capirà che nel mio apprezzare le frustate, qui, non c'è nulla di sensuale. Di lezioso, di ammiccante. Sono puro e necessario strumento, indispensabile. quello che poi ci può essere di erotico, di lezioso, di gradevole eo eccitante.. di estetico, di artistico e di godibile è un "in più" (ghirlande, ghirlande floreali, decorazioni. E nessuno è a sfavore delle composizioni di fiori) che l'uomo (donna) di mondo sanno praticare, per rendere grazioso e godibile il mondo, e perchè persone raffinate. Intelligenti, e sensuali. E' un po' come il manico della frusta (o del cucchiaio) intarsiati: non è quello che risolve la loro funzione, non per quello sono necessari. Dopodichè, essendo necessari, per raccogliere il brodo di quaglia o per governare il cavallino e il calesse... si riesce -e si vuole- anche renderli gradevoli e belli, ricercati. Acconci allo stile della Padrona, o del proprietario.
Perchè questa sviolinata, questa rapsodia sul valore delle frustate? (di quelle Vere si intende, che le altre non le metto neppure in conto. In questo conto. Le altre sono altri giochi, altre cose ).
Perchè ieri sera hanno influito sui miei pensieri successivi.
Posso dire che hanno cambiato i miei pensieri. Le frustate -e non i miei pensieri sulle frustate- hanno cambiato il corso e la forma dei miei pensieri. Sono intervenute sul (nel) mio cervello... direttamente.
In questo caso vi è entrata.. la Padrona (e non i miei pensieri sulla Padrona) con la sua presenza, la Sua realtà, la Sua esistenza.. LEI, nel mio cervello -senza che io volessi, o nolessi- e vi era presente.
Presente in un modo diverso -e antecedente- al pensiero e al flusso dei pensieri che si muove, per lo più o quasi del tutto, in maniera incontrollata e casuale, e per i piaceri della mente.
Fossero pure di schiavitù o di sogni di schiavitù (tanto per restare in tema).
La presenza della Padrona modifica la mente; che credo sia un piccolo -primo- risultato di come deva e dovrebbe essere. Di come "deva" essere, il mondo e l'esperienza di essere Padroni. Ed essere schiavi. Rispettivamente. La vita e l'ambiente. Il Piacere, e la schiavitù. Inesorabilmente. Intensamente. Passionatamente.
Brevemente.
Poi... un'ora dopo, due ore dopo (stavo lavorando in cucina; duramente in cucina) mentre la Padrona comodamente leggeva, stesa o seduta in divano.
Stavo pulendo il forno, fino a consumarmi le mani con la spugnetta abrasiva e l'acido cobaltico e nel frattempo preparavo un po' da cena, poi apparecchiavo, badavo al compost riempendo il silos con un Tir di scarti di verdure, ed altre piccole cose. Servivo del vino alla Padrona in ginocchio quando perentoriamente mi chiamava (felice che perentoriamente mi chiamasse. E che poi mi rispedisse indietro sneza badarmi troppo. anzi forse badandomi... troppo.).
E pensavo alla Padrona, e alle frustate. Anzi la parte nascosta della mia mente pensava alla Parona e ricordava, "sentiva" -forse per la prima volta, chiaramente- le frustate (come frustate, e non come palestra o fitness, d'allenamento. forse alle stesse. o come rituale, senza riti, ma un po' "un simbolo", del frustare e delle relazioni, dimensioni BDSM).
La parte occulta della mente. Mentre io pensavo al maledetto forno (ed alla donna delle pulizie che c'era precedentemente, che doveva essere sicuramente completamente sfaticata.) e alla Padrona, che evidentemente non doveva essere ancora consapevole e capace nell'essere una padrona, e piuttosto indifferente (a sè, come tale, e meritevoli di attenzioni), trascurata...
la parte buona della mia mente lavorava da sola, attivando enzimi freschi e salutari dalle frustate (che stavano dando frutto).
E così di colpo mi è venuta una pensata.
(Le pensate che mi vengono di colpo sono quasi sempre perniciose, e pericolose per me -come quella volta che ho smesso di bere per un anno. folia pura- ma questo non vuol dire che non siano giuste, o sensate. semplicemente vanno contro i miei interessi, cioè sono pensate... "pure". Non c'è compiacimento nè ludibrio, narcisismo, colpevolezza o compassione. non c'è niente. Puro pensiero. Neutro. Inelligenza (quel poco che ne ho) pura. Puro arrivare alle conclusioni.)
Ho pensato a quello che stavo facendo, e a quello che stavo facendo in generale.
E ne ho ricavato che non andava bene.
Sono due mesi che devo sistemare casa e manca un sacco di lavoro.
la Padrona ha difficoltà nello stimare se quello che faccio è poco o troppo o è giustificato, se è possibile o impossibile ciò che dovrei fare, e su questo è (sempre) troppo tollerante (di suo) o rispettosa. non si sa di che.
Si lacera fra il farmi fare il domestico/schiavo e l'apprezzare le mie verve umoristiche, o le mie battute di Spirito. Fra la parte "intellettuale-umana" e i dovuti servizi, la schiavitù basic, o più grossolana.
Quella che forma e che conforma il mondo per intenderci. LavarLe le mutande e stendere il bucato.
Mettere fuori la spazzatura e pulire il bagno.
Rendere, e mantenere la casa, come Lei merita.
in questo, sinteticamente.
Quello che io dovrei fare (cioè tutto questo, più altro), non è superiore a quello che fanno e hanno fatto centinaia di migliaia di donne lavoratrici, in famiglia.
Cioè lavorare (intesndendo professionalmente) e curare la casa. fare la spesa, da mangiare, le lavatrici al marito e stirargli la roba, lavare i vetri e spazzare i pavimenti. Avere una casa linda e decorosa, SEMPRE. la maggior parte di queste avevano (hanno) anche figli. cani gatti e figli. E la casa più grande. E magari mezz'ra di viaggio per andare a lavorare.
E ce l'hanno sempre fatta, normalmente. SENZA essere schiave. a maggior ragione uno schiavo.
Il quale, evidentemente, ha BISOGNO.. di vere frustate. Senza spiegazioni e senza tante didascalie, ragionamenti.
Evidentemente... nonostante lui (lei) non se ne renda conto. E si trasformi (tutti e due trasformino) tutto in chiacchere, e trappole, pensieri.
Fine del discorso, le altre sono manfrine.
Lo schiavo deve essere di più di una casalinga, non di meno.
E nonostante questo, frustato di più. Immaginarsi se neancxhe questo...
Ora. A me piace uscire con la Padrona. Soprattutto ora che le giornate si allungano, non fa più freddo (e quindi è piacevole) e si sente odor di primavera.
Ho pensato che sarebbe giusto (idea mia, non è una richiesta-proposta, idea della mia mente -occulta, nascosta- di ieri sera. come lo smettere di bere.) che la padrona non mi facesse più uscire con Lei almeno fino a quando la casa non è COMPLETAMENTE, ma completamente, a posto come deve essere, e finita. Condizione di partenza, per il suo agio, e per una vita di schiavitù schiavo-Padrona, e Lei padrona nella (e della) propria vita..... Scale scalette fatte, lavatrice a posto e luci funzionanti.
Roba lavata e bagno pulito. forno a posto ecc.
E questo sia condizione sine qua non, ottenuta a suon di frustate. spietate. ordini quando Lei esce ("farai il bagno e mi pulirai le scarpe. Spazzare e aspirare la polvere sotto il letto, lavare i piatti e cambiare la lampadina del bagno). E controlli di qualità/quantità al rientro.
E chiudere questa faccenda (ed impostare il futuro presente) senza arrivare a settant'anni, di continue attese e rinvii. esclusi ad esempio i suoi giorni liberi in cui si diverte a portarmi in giro. Montagna, ecc.
poi. un'ora al giorno di internet AL MASSIMO... perr le mie seghe estetiche. blog, cultura Sado-maso, ecc. Al resto (cultura, psicologia, ecc) ci pensa Lei.
Un'ora per i miei "vizi" Bdsm, al pc. E chiuso. Un'ora codificata, stabilita. Cazzi miei.
al solito... magicamente... a cena poi la Padrona mi ha chiesto cosa avessi fatto nel pomeriggio.
E il tono era un po' quello.
Non curiosità cortese... ma verifica di Padrona, sul tempo dello schiavo.
E mi sono sentito un po' controllato. Giustamente e felicemente controllato.
Anche se sugli elenchi (pur necessari: va resa informata, e non un generico "ho fatto tanto". e può entrare nel merito. "Era necessario perdere due ore pe rimbottiugliare il vino, o stare con micolai o con martino? non potevi star meno e pulirmi le scarpe?)... sugli elenchi posso barare.
Volontariamente o involontariamente. reattanza o paura. Compiacenza con me, complicità, autogiustyificazione.
Più difficile dire bugie su domande esplicite, fatte da Padrona a schiavo: "Potevi far meglio? Hai persdo tempo?" "Hai fatto altro?".
ieri... ho fatto abbastanza cose. Ma POTEVO FAR MEGLIO; potevo far di più per la Padrona, la casa e il lavoro.
Ho perso un'ora a montare le traduzioni degli articoli suella reattanza e capirli praticamente del tutto, quandoi non era così necessario. era puro narcisismo, feticismo della dimensione BDSM.
E non l'ho detto. ho detto ciò avevo fatto, ed era vero. la pPadrona non era in grado di giudiocare se fosse tanto o poco.
E tutto questo con poche frustate...
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