La
sculacciata può essere di tre tipi: punitiva, erotica e rilassante. Le
differenze riguardano la tecnica di esecuzione e gli scopi; gli strumenti
possono essere i più svariati, anche se nulla è paragonabile ad una sculacciata
a mani nude.
SCULACCIATA PUNITIVA
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SCULACCIATA EROTICA
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SCULACCIATA RILASSANTE
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Per il sub, posizioni umilianti e stressanti
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Per il sub, posizioni stimolanti ed eccitanti
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Per il sub, posizioni comode e distensive
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Nessuna accelerazione:
piena potenza dei colpi sui glutei e sulle cosce. |
Accelerazione lenta e graduale dei colpi.
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Nessuna accelerazione:
ritmo lento, regolare, quasi monotono. |
Colpi duri e dolorosi con mano piatta.
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Colpi dolci e moderati con mano a cucchiaio
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Colpi dolci ma fermi,
lasciando la mano appoggiata sulle natiche dopo il colpo. |
Sequenza rapida per creare il maggior dolore possibile
e sconcerto psicologico.
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Sequenza lenta per permettere al sub di assimilare le
sensazioni di ciascun colpo.
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Sequenza lenta intervallata da carezze.
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Ignoranza delle reazioni del sub.
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Modifica della sessione in funzione delle reazioni del
sub. Posizioni comode.
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Modifica in funzione delle reazioni del sub e
soprattutto delle espressioni del viso.
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Bondage: assente o presente a scelta del
Dominante
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Bondage: di regola assente
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Bondage: assente
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Utilizzo di rinforzi: ammessi plugs, clips ai capezzoli
e altri restraints
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Utilizzo di rinforzi: ammessi
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Utilizzo di rinforzi: solo se rilassanti
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Scopo : infliggere massimo dolore.
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Scopo : massimizzare il piacere del sub
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Scopo : massimizzare il rilassamento e l’abbandono
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Safeword: vietata (una punizione non può essere
interrotta a piacimento del sub)
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Safeword: consentita
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Safeword: consentita
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Finale: umiliazione e pentimento.
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Finale: orgasmo
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Finale: semi-assopimento.
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Anche
le posizioni possono diversificarsi, per enfatizzare o meno le natiche, a
seconda dei gusti e delle preferenze del soggetto Dominante.
Qui in alcuni dei modi in foto tratte dal web:
Qui in alcuni dei modi in foto tratte dal web:
(sulle ginocchia)
in avanti, mani sulla sedia
in ginocchio |
-a pancia sotto-
a gambe sollevate.
a testa in giù
a cavalcioni
mani sulle ginocchia
sul dorso
La
sculacciata ha radici nei mezzi correttivi domestici, nelle punizioni
scolastiche e militari, nonchè nelle pene giudiziali.
Qui si ferma la mia stesura: il resto, lo lascio dire
al mio schiavo.
La mia Padrona vuole che esprima le sensazioni che provai durante la mia prima sculacciata... ricordo che mi aveva fatto indossare una gonna cortissima, delle calze rosse e la biancheria intima pure rossa da puttana: Mi fece alzare la gonna e mi fotografò: mi sembrava compiaciuta del risultato ed io ero talmente contento che ebbi un'erezione non voluta.
La mia Padrona se ne accorse, nonostante il perizoma e il reggicalze schermassero le parti intime. Mi guardò con aria di disapprovazione e sapevo che quello sguardo non prometteva niente di buono. Non avevo modo di chiedere scusa né di farmi perdonare.
La mia Padrona vuole che esprima le sensazioni che provai durante la mia prima sculacciata... ricordo che mi aveva fatto indossare una gonna cortissima, delle calze rosse e la biancheria intima pure rossa da puttana: Mi fece alzare la gonna e mi fotografò: mi sembrava compiaciuta del risultato ed io ero talmente contento che ebbi un'erezione non voluta.
La mia Padrona se ne accorse, nonostante il perizoma e il reggicalze schermassero le parti intime. Mi guardò con aria di disapprovazione e sapevo che quello sguardo non prometteva niente di buono. Non avevo modo di chiedere scusa né di farmi perdonare.
Altre volte ero stato punito
per mancanze più lievi: quando faceva quello sguardo, per me non c'era scampo. Avevo imparato a mie
spese che erano inutili le suppliche e le implorazioni, la mia Padrona non
aveva pietà, e non c'era modo di capire a priori quale punizione avrei
ricevuto.
Sentii la sua voce che mi diceva "assumi la posizione di punizione": ebbi un brivido, perchè sapevo che le posizioni di punizione erano molte e lei non aveva specificato quale. Voleva che fossi io a indovinare o sbagliare, per punirmi ulteriormente.
Che si tratti di una punizione o di ricevere disciplina, è sempre umiliante essere trattato come un bambino cattivo e disobbediente: dovevo assumere la postura giusta, quella che Lei aveva in mente, per essere punito. Ma non sapevo di che punizione si trattasse, quindi non avevo elementi per decidere cosa fare.
Un Suo gesto mi fece capire al volo come comportarmi: mettermi disteso sulle Sue ginocchia. Mi affrettai a togliermi i vestiti e appoggiai il ventre sulle Sue ginocchia, come voleva Lei, totalmente esposto al suo arbitrio e in preda ad un'eccitazione fortissima.
Sentii la sua voce che mi diceva "assumi la posizione di punizione": ebbi un brivido, perchè sapevo che le posizioni di punizione erano molte e lei non aveva specificato quale. Voleva che fossi io a indovinare o sbagliare, per punirmi ulteriormente.
Che si tratti di una punizione o di ricevere disciplina, è sempre umiliante essere trattato come un bambino cattivo e disobbediente: dovevo assumere la postura giusta, quella che Lei aveva in mente, per essere punito. Ma non sapevo di che punizione si trattasse, quindi non avevo elementi per decidere cosa fare.
Un Suo gesto mi fece capire al volo come comportarmi: mettermi disteso sulle Sue ginocchia. Mi affrettai a togliermi i vestiti e appoggiai il ventre sulle Sue ginocchia, come voleva Lei, totalmente esposto al suo arbitrio e in preda ad un'eccitazione fortissima.
Mi accarezzò le natiche un
paio di volte ... e poi mi disse "sei
stato indisciplinato, ed ora riceverai la punizione che meriti per la tua
mancanza di rispetto".
Non ebbi il tempo di pentirmi per quell'erezione non voluta: la Padrona cominciò a colpirmi le natiche a mani nude, con violenza calcolata, e con un ritmo incessante ... sapevo che dovevo contare i colpi, perchè Lei alla fine mi avrebbe chiesto quanti erano e, se non avessi saputo rispondere, la punizione sarebbe ricominciata.
Ero impegnato a contare ma sentivo il dolore diffondersi dalle natiche alla schiena e alle gambe: me lo meritavo, per non aver saputo trattenere un'intemperanza controllabile, specialmente dopo che Lei mi aveva insegnato come farlo.
I colpi erano arrivati a 50 e sentivo il dolore invadere il mio cervello: non avevo mai ricevuto una sculacciata, prima di allora, e non sapevo quante ne avrei prese ... 70 ... 80 ... cercavo di non perdere la concentrazione, guai se avessi sbagliato a contare! E intanto la mia erezione non voleva saperne di calare ...
Non ebbi il tempo di pentirmi per quell'erezione non voluta: la Padrona cominciò a colpirmi le natiche a mani nude, con violenza calcolata, e con un ritmo incessante ... sapevo che dovevo contare i colpi, perchè Lei alla fine mi avrebbe chiesto quanti erano e, se non avessi saputo rispondere, la punizione sarebbe ricominciata.
Ero impegnato a contare ma sentivo il dolore diffondersi dalle natiche alla schiena e alle gambe: me lo meritavo, per non aver saputo trattenere un'intemperanza controllabile, specialmente dopo che Lei mi aveva insegnato come farlo.
I colpi erano arrivati a 50 e sentivo il dolore invadere il mio cervello: non avevo mai ricevuto una sculacciata, prima di allora, e non sapevo quante ne avrei prese ... 70 ... 80 ... cercavo di non perdere la concentrazione, guai se avessi sbagliato a contare! E intanto la mia erezione non voleva saperne di calare ...
Si
fermò all'improvviso e mi fece alzare ... mi preparavo già mentalmente la
risposta: 100 colpi. Ma Lei aveva un'altra idea di punizione.
Mi obbligò a scendere in garage, coperto solo con la Sua mantella che mi fece poi togliere per farmi appoggiare sul cofano freddo della mia macchina, nella penombra di un'unica lampada fioca. Aveva preso con sè un paddle di legno e con quello iniziò di nuovo a sculacciarmi, con la medesima forza e lo stesso ritmo dei primi colpi ... mi sentivo la pelle in fiamme, il cervello stordito ed ebbro di endorfine ... erano sensazioni nuovissime per me, non potevo né volevo urlare nè sottrarmi al castigo e per nulla al mondo avrei perso il conteggio. Lei mi domina anche così.
Ero arrivato a 200 quando Lei si fermò ... ormai, più che appoggiato, ero accasciato sul cofano dell'auto, avevo sicuramente il culo viola, le gambe mi tremavano e non sarei riuscito neanche a balbettare. La Padrona mi disse di alzarmi. Lo feci, riconquistando una posizione dritta ma sempre con lo sguardo in basso, evitando di toccarmi le natiche perchè mi era vietato.
"Avrai imparato a controllarti adesso" mi disse. E quella frase mi risuonò nella testa.
"Si Padrona, grazie Padrona" fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Avevo fantasticato per molto tempo sullo spanking, sui suoi effetti, sulle tecniche, sulle motivazioni e sulla contestualizzazione di questa pratica, ma non ero mai stato sculacciato realmente.
Stavo piangendo. Di imbarazzo, di adrenalina, di umiliazione, di freddo, di dolore, di gratitudine ... erano lacrime silenziose forse per tutte queste cose messe insieme. Non lo so.
So soltanto che Lei mi chiese: "Quante sculacciate hai preso?", e che io risposi pronto: "Per la mia inettitudine ho ricevuto quello che meritavo: 200 sculacciate Padrona, grazie Padrona".
Sono stato punito molte altre volte, e anche più duramente, da allora: ma quella fu l'unica volta che pensai non mi volesse più per la mia disobbedienza e fu l'unica volta che piansi di autentica vergogna.
Mi obbligò a scendere in garage, coperto solo con la Sua mantella che mi fece poi togliere per farmi appoggiare sul cofano freddo della mia macchina, nella penombra di un'unica lampada fioca. Aveva preso con sè un paddle di legno e con quello iniziò di nuovo a sculacciarmi, con la medesima forza e lo stesso ritmo dei primi colpi ... mi sentivo la pelle in fiamme, il cervello stordito ed ebbro di endorfine ... erano sensazioni nuovissime per me, non potevo né volevo urlare nè sottrarmi al castigo e per nulla al mondo avrei perso il conteggio. Lei mi domina anche così.
Ero arrivato a 200 quando Lei si fermò ... ormai, più che appoggiato, ero accasciato sul cofano dell'auto, avevo sicuramente il culo viola, le gambe mi tremavano e non sarei riuscito neanche a balbettare. La Padrona mi disse di alzarmi. Lo feci, riconquistando una posizione dritta ma sempre con lo sguardo in basso, evitando di toccarmi le natiche perchè mi era vietato.
"Avrai imparato a controllarti adesso" mi disse. E quella frase mi risuonò nella testa.
"Si Padrona, grazie Padrona" fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Avevo fantasticato per molto tempo sullo spanking, sui suoi effetti, sulle tecniche, sulle motivazioni e sulla contestualizzazione di questa pratica, ma non ero mai stato sculacciato realmente.
Stavo piangendo. Di imbarazzo, di adrenalina, di umiliazione, di freddo, di dolore, di gratitudine ... erano lacrime silenziose forse per tutte queste cose messe insieme. Non lo so.
So soltanto che Lei mi chiese: "Quante sculacciate hai preso?", e che io risposi pronto: "Per la mia inettitudine ho ricevuto quello che meritavo: 200 sculacciate Padrona, grazie Padrona".
Sono stato punito molte altre volte, e anche più duramente, da allora: ma quella fu l'unica volta che pensai non mi volesse più per la mia disobbedienza e fu l'unica volta che piansi di autentica vergogna.
La sculacciata rilassante è la più straordinaria sbronfa della storia del bdsm. Neanche a Paperopoli esiste!!
RispondiEliminaMa daai!!
:)
La sculacciata rilassante è una tecnica soteriologica (vedi) all'interno di una sessione -di solito dopo pratiche molto dure, o sconvolgenti, dirompenti- che consente -piuttosto che non fare nulla e lasciare un vuoto, un'interruzione, cadere tutto- di proseguire e dare continuità a questa, in vista di nuove torture o di tenere alto il collegamento, e la tensione, il timore l'attenzione l'attesa (nonchè la gratitudine e l'affidamento, nonchè la dipendenza) del sottomesso. Insomma di non far finire tutto a puttane, perchè lo schiavo è al limite.
RispondiEliminaE consentire al proprio piacere di dare una pausa, un falso-piano dopo una salita -allo schiavo- in vista di nuove inimmaginabili vette, forse anche non raggiungibili prima.
In alternativa lo si può ficcare sotto una doccia, fargli riordinare la collezione di stivali o fare un the alla Padrona, non c'è dubbio.
Ma lì la sua testa parte per dove vuole (o a caso), attraverso la sculacciata lo si tiene inchiodato (anche fisicamente) dove si vuole. e se ne percepiscono i cambiamenti corporei (e quindi mentali) al fine di gustarsi ulteriore e maggior piacere.. dal suo dolore.
altro che paperopoli... :)
-Bibl. la grande enciclopedia del Bdsm. che sarà scritta da me.