domenica 15 aprile 2012

Meditazioni quotidiane









In attesa che asciughi il tavolo. Del fetish-lustrin.
(nero è: NEGRO.)








il prosieguo di quanto mi accade, e che mi dà da pensare. Ovviamente sotto le mani... di Madame.

Intanto, un ipotesi scientifica. Da verificare forse (dipende dagli interessi scientifici di Madame. "Prof Mengele." o  "Ilsa" in un qualche remake del filone porno-nazista di cui la sappiamo insaziabile cultrice ) -o in un prossimo o in qualche futuro.
Ed è che le frustate alzino la soglia delle percezioni sensoriali: siano utili ai gusti, ad esempio. (E non solo in un senso metaforico, nel senso che rendono più attenti e raffinati). Ieri ho sentito (cioè ho notato) l'odor di cannella, in una marmellata, che non avevo affatto notato fino ad alllora.
Ed ho pensato potesse essere per le frustate (e tutte le sensazioni/situazioni indotte). Anche se la lezione non verteva per niente su quel tema.











quello che continua a girarmi continuamente per la pancia, e poi per la testa, dove cerca una soluzione che non trova, è una fucilazione sulla dimensione della schiavitù. Forse.

E ciò che mi tormenta, che mi angustia... è che è del tutto diverso di quello che pensavo un tempo. Che ritenevo un tempo. Che "amavo" (si possono "amare" simili cose?). Quello che "mi prendeva un tempo". E di cui ero fiero, ed orgoglioso propugnatore.
Ecco... quello che mi prende lo stomaco anche... è smettere (o ammettere, riconoscere di dover smettere... questo orgoglio personale, sulle proprie - mie- opinioni, e dover seguire -riconoscere di dover seguire.. non "essere obbligato.."- quello che mi accade con Madame. Dover seguire Madame in buona sostanza, come un vitello o un puledro recalcitrante alla cavezza. Riconoscere che quel che accade seguendo LEI, facendo ciò che vuole Lei e vivendo quello che mi fa vivere LEI... cambiano le mie opinioni. Consolidate come un carattere, antiche come le montagne, ragionevoli ed argomentate come solo un pedagogo può fare. Un combattente di dialettica, un esperto di "sè stesso," (oltre che di "gusto". Ecco tutto questo vola via.. con un soffio. Come i semi del soffione... del tarassacco, si staccano subito dal gambo e volano per il campo.
Questo... mi indispone molto. Ovvero mi indisporrebbe molto, se non fossi "schiavo". E mi indisporrebbe anche come schiavo, se non fossi ciò che sto, lentamente... diventando ora. E che è ciò che Madame vuole. (Mi par di capire). Se non fosse, in ultima analisi, per MADAME. Se non fosse per Madame sarei quello che ero prima, "vorrei" quello che volevo prima, penserei quelllo che pensavo prima. E lo difenderei, lo argomenterei; ne avrei a iosa di motivi. Di sensi felici, di logiche, di opportune -e sobrie e sagge, e mature ed equlibrate- illazioni e deduzioni. Salvo che sta cambiando, tutto, cioè io mi sento cambiare. E mi sento tenuto per la cavezza -e per le briglie- da Madame. Cosa non leggera. Che come tutti gli schiavi desidero e temo. di cui vorrei avere il controllo, sapendo che se lo controllassi... esso (questo) non accadrebbe. Come cercare di abbrancare la nebbia, per essere al sicuro... sicuro che ci sia. "essere schiavo facendo da padrone.." in buona sostanza. Controllando (mitigando, registrando e regolando) la schiavitù, tenendola sotto controllo.






Ora... che accade?
Che mi sto chiedendo (in forma/formula retorica, perchè la risposta ce l'ho già nella pancia, è quella che mi stringe la pancia -anche in relazione ai post di questi giorni. O a quello che accade in questi giorni. (e rispetto al quale ho fortissima resistenza, lo posso dire, lo devo dire..) che cos'è Essere schiavo. Qual è la sua caratteristica. Anche. O una parte delle caratteristiche.
Un tempo avevo la risposta certa (anche se a nessuno può fregargliene di meno). Lo schiavo era uno schiavo sessuale, fisico mentale sessuale. Cioè veniva legnato (punito, ammaestrato. legato, passato sotto le scosse elettriche, bucato con aghi) da un lato (E violato, usato, ispezionato, ecc ecc. Tutto il repertorio del BDSM), e,... altrettanto, dal punto di vista mentale. (E quindi umiliato, degradato, fatto vergognare ecc. ...travestito... e chi più ne ha più ne metta. Stesso scenario). E il BDSM era una sorta di allenamento, a prove sempre più dure: un po' come i campionati di free-climbing.
E quindi il risultato erano 100 bastonate. Mille bastonate. cento flessioni con la faccia nelle feci, o che ne so... gli sputi in faccia con l'acido muriatico o il cobalto (a volte scherzo).

A corredo di questo, come pratica necessaria o frequente (in virtù di quanto sopra o delle virtù -o bizzarrie- delle mistress c'erano i vari servizi. Maggiordomo, cameriere, candeliere. Lavare la macchina o pulire il garage. Cagnolino o pony-dressage, o imbiancatore di bagni luridi nelle case di campagna (ora invento). Una volta fui a una cena Padroni/e e slave, (con caminetti accesi, tavolate, servizi fotografici e lesbo-frustate... in cui il menù erano wurstel. Ed insalata.
Scaldati al forno e neanche alla brace (del caminetto acceso) PERCHE' PUZZAVA...
Forse una torta confezionata. Il tutto portato in tavola inevitabilmente da schiavi-camerieri nudi e con lindi e bianchissimi grembiulini, perfettamente.
Padroni e schiavi che arrivavano in macchina vestiti da ragionieri, ed in una stanza apposita si spogliavano e si agghindavano, vestiti con anfibi e con gonne in pelle. (Per fortuna non c'erano mascherine). Si... travestivano... da Padroni e schiavi.
Finita la sceneggiata tutti si salutavano con gran pacche sulle spalle, Padroni e schiavi come se fossero stati in squadre diverse (celibi-ammogliati) di un qualche torneo calcistico amatoriale:
"bella serata vero? Bellissima. Ci vediamo la prossima volta. ".
Io ero l'unico -credo- che non mi ci ritrovavo (o non mi ci ritrovavo), e per fortuna -in relazione all'inquadratura di poco sopra- evitai di fare il cameriere millantando capacità culinarie sui wurstel al forno che in realtà non avevo.
In cucina era la bagarre. Chi entrava a cercare un pezzo di pane -o un bicchier d'acqua- per la padrona X che diceva: "Dì, hai visto che figa la padrona Y? e le tette di quella in nero?. Padroni che entravano con la scusa di controllare, guardavano le tette o il culo degli schiavi,e ti dicevano: "Tu di chi sei? Dopo, scopiamo?" Insomma uno sfracello dietro una facciata perbenino.

ma non è questo. Questo è per dire -al di là dell'aneddoto- che fare il cameriere, lustrare le scarpe ecc era un compito UMILIANTE, quale più o quale meno, me (e e) tutto finiva lì. Era tempo perso.
Il Bdsm era altro, per me. Anche se comprendeva anche questo.

Il Bdsm erano fruste bastoni elettrici e guinzagli. PornoPadrone in latex o Padroni innamorati, chi lo sa.





Lasciamo perdere cos'era (o cosa doveva essere... per me) e vediamo cos'è.
(compreso che c'era anche il leccare la suola delle scarpe, le mutande sporche o gli sfinteri dei padroni, il pavimento dove loro camminavano o fare il cameriere (la cameriera) in reggicalze e gilè.
Compreso incontrare i loro ospiti sbirri e dire loro: "Signorsì". Cosa che non era affatto facile per me: anzi forse la più dura di tutte. "Ho avuto ccattivi maestri, è stata una buona scuola. " William Blake, Proverbi infernali. Ottima scuola, la migliore, una dura scuola.)

ma COS'E' il Bdsm quando arrivi a pratiche scatologiche (che NON TI PIACCIONO...) in quanto schiavo, cos'è quando arrivi a sopportare diecimila frustate date con un bastone... circondato da filo spinato?
E' anche questo: sono sicuro che è anche questo. Anzi... è ESATTAMENTE, ed inderogabilmente questo. Padrone in latex, catene ai muri e candele nere. Tavoli da tortura (il fetish table è quasi pronto) bastinado e fustigazioni. Museruole e dormire sulle puntine o cocci di vetro sotto il letto dei Padroni, ricevere le loro deiezioni o depilarli con la lingua fino all'ultimo pelo. Non ho dubbi che sia TUTTO QUESTO. Ma serenamente sono convinto che tutto questo non stia (e non possa esserci) fuori, per il piacere dei Padroni, e per la sottomissione, umiliazione, punizione degli schiavi. Perchè è sessuale, perchè questo (e altro, o altro, molto altro) è assolutamente sessuale ed è piacere puro (adrenalina, feromoni, eccitazione. Orgasmi, panico, disgusto, vergogna, dolore. eccitazione, bellezza, corpo, mente, sadismo, sangue, ecchimosi.. lividi.. segni di possesso, marchiature.
visioni mistiche ed estetiche, piaceri superiori ai paradisi, delle droghe artificiali. non vi è dubbio su tutto questo.
Questo si fa ai seminari, ogni giorno ed agli eventi speciali.

ma cos'è il 24/7 (diceva la Padrona un giorno): ventisettemila orgasmi al minuto? Una eccitazione sessuale ininterrotta e perenne? Una soddisfazione (e un servire) perenne e continuato? E' anche questo. E anche di questo non ho dubbi.
Ma.. diceva la Padrona... non è che questo possa permanere nello stesso stato in eterno; non è che ogni giorno uno possa godere per ventidue volte, la domenica 23. Ed allora in questo caso... il BDSM.. decade?
Quando ho subito come schiavo la mia razione giornaliera di frustate, fatto il frappè e lavato la zuppiera della torta alla frutta... sono a posto, è tutto finito? Sono SCHIAVO, sono in... 24/7? E la Padrona... E' PADRONA?
Esaurita la comodità (abitando sotto lo stesso tetto) dell pratiche serali? Il protocollo del mattino?
L'acquisto di gadget o di manette con gli swarovski? Le feste sopracitate?

Cos'è che dà, che impone, che consente e che conduce, in realtà, un 24/7; qual è il piano della mente? (e del corpo, e della vita, della qualità della vita di padrone e schiavo?) Quale il livello del gioco (gioco ecc, non facciamo una digressione. callois -e non solo-, sappiamo) del corpo e della mente, che offre (ed esige? non lo so) questa possibilità, così comoda (e laboriosa), così all'apice.. delle esperienze possibili (rispetto alle prestazioni da palestra, del sabato sera.). Una intensa, fortissima iterazione.
Che non può raggiungere le dodicima frustate. Che non può essere recitare come un mantra "Padrona sei bellissima e gloriosa" per centomila volte, fare centomila prostrazioni, centomila mandala o offerte di budini di riso alle divinità pacifiche e irate (che sono 108, nella cosmogonia del buddhismo Nyingma, dzochen e tantrico tibetano, quel che si vuole.).
In realtà le prostrazioni e tutte queste pratiche sono un milione, ma per noi occidentali ci facciamo lo sconto.
Un milione non sono poche. Provare. Provare per qualche mese un'ora e mezza due ore al giorno e vedere a quanto si arriva. con le torte/budini poi è un casino. Per le prostrazioni urgono calzini imbottiti con le punte tagliate che si infilano per proteggere i gomiti, sennò vien fuori l'osso. Quando si son finite è come aver scalato l'Himalaya: l'everest il monte kailash e l'Annapurna insieme, come dislivello in salita. E il desrto di Gobi strisciando sulla pansa: non c'è alcun dubbio che si sbrega la mante. Non dopo mille diecimila o centomila, che il cervello va per la sua strada, ma dopo un milione sono più forti le prostrazioni/mandala/torte mantra e budini, e il cervello è andato a fan culo prima (molto prima), e dice: "Mi scusi... Signore?" inchinandosi davanti alla grandezza, al iper-spazio, al sub-spazio a quello che si vuole. alla maestosità grandiosità del creato. del peccato, del piacere, dell'increato. del post-creato e del futuro anteriore di franco della R.











Allora, tornando a noi, e qui qual'è l'essenza del 24/7, per me? E' la schiavitù.
Grazie: grazie al cazzo (sento già il coro delle risate).
Ma la schiavitù... non è quella delle feste e delle serate: è quella REALE. (Che lì non può essere data. per ragioni di tempo e di spazio. Ad esempio.). Nonostante le feste e serate offrano tantissime altre possibilità, sociali ad esempio. 
(o di virtuosi della frusta con i led elettronici ad esempio. campionari di schiavi e Padrone, lesbo->padrone e lesboschiave, esperti di bondage, medici che spiegano l'elettrodepilazione, e fustigazione.)


Quello che sto vivendo come agitatorio (da agitatore del menù del frappè cosmico) è... quale è la dimensione di Dominazione/schiavitù, di possesso ed appartenenza, SUDDITANZA, al di là del feticismo e dei rituali, delle pratiche (o delle pratiche meramente) sessuali.
E' il lavoro (le fatiche, i compiti modesti e umili, quelli da schiavo e Da Padrona per intenderci).
E' il tipo e il genere di vita. (E quindi di pensieri, desideri possibilità poteri... destati da differenti elementi nella vita quotidiana, vissuti abbastanza a lungo da diventare sostanziali, strutturali.)
Ovvio che se schiavo e Padrone aprono la stessa scatoletta di simmenthal alla stessa ora ogni giorno a casa sua, quando si trovano il sabato sera non possono che dirsi le stesse cose: bellissima serata, ci vediamo la prossima volta.
Chiaro che se la Padrona non si lava mai le scarpe (o PIU' le scarpe) dopo un tempo congruo sarà diventata una persona che si trova le scarpe scintillanti fuori dalla porta ogni mattina, e lo schiavo vedrà la Padrona come quella Persona a cui pulisce le scarpe tutte le mattine, che esce e che lo lascia incatenato e col collare la sera, alla zampa del tavolo (sempre fetish, adesso vado a farlo).


E fin qui ci siamo.
nulla di nuovo sotto il sole.
Cosa mi è "di nuovo" sotto il sole? se questo diventa una dimensione totale, in 24/7, e non "l'umiliazione del sabato sera -della domenica mattina. Non una tantum, ma...sempre. Cos'è sempre?
Sempre è continuamente, ininterrottamente.
Cosa succede "sempre, ininterrottamente"? Succede, al di là del piacere, comodità, dominazione eccitazione ecc della Padrona... succede che possiede lo schiavo. Oltre che per il piacere. E nel Piacere (suo, di lei. E di lui. e di lui no).
cioè è Padrona di uno schiavo.
In maniera diversa che i sabati sera. nelle palestre e nelle sessioni di fustigazione. INOLTRE.

Oltre la dominazione sessuale. Inoltre. Inoltre possiede uno schiavo. per lei, oltre che per i Suoi lavori, OLTRE che per il Suo Piacere (quotidiano, o estatico. Estetico, sessuale; orgasmico).
INOLTRE: lo possiede completamente. Cioè ne può cambiare i pensieri (le aspettativie i desideri i piaceri. I dolori). Godere ed usare, modificare internamente lui. Per LEI, per gioco o per piacere.
Godere.
ma dove sta il "gradino in più", che dicevo, dove si identifica?
Non nelle diecimila frustate (o prostrazioni)  si diceva. (a cui pure si può, e magari è bello, tendere).
Non nei lavori risparmiati, e goduti (che pure va bene, si apprezzano altrettanto. Anzi: magari sono necessari, indispensabili, per essere Padrona, come essere acqua.)
Sta nel tempo. Cioè nella mente.
sta nel dominare il tempo dello schiavo (che forse è la prigione più forte di tutte) nel godere (godersi) il tempo dello schiavo. (E questo lo consente il 24/7, e solo il 24/7, se non in maniera "virtuale", e quindi immateriale. E questo E' forse.. il 24/7).
E per lo schiavo essere schiavo del tempo della Padrona, è essere schiavo, senza scampo.

cambia la mente. Fa essere schiavi.

Al  di là delle fatiche per l'uno, e delle comodità per l'altra. Fondamentali.
Fa essere schiavi e cambiare la mente. Più (o in egual misura) delle torture, o dei vestiti fetish.


Non è "lavare i piatti". quello è un gioco, un compito (tecnico) un'abilità e un feticcio. e un oggetto di trattativa, anche. Si può non si può, eventualmente, anche. Il mercoledì no perchè ho palestra. O il santo rosario.


non è lavare i piatti i pavimenti i soffitti i calzini e le coperte d'inverno. PIU'... bagnare i fiori e portare a spasso il cane.


fatto tutto (fossi bravo ed allenato, o furbo e traffichino) e ci impiego.... 4 ore (sei ore otto ore, cento ore) ho due ore per fare le cose mie.
certo, a casa. Non esco con gli amci non vado a donne e neanche al corso di kayak, o di vela al terzo.
certo.. Ti aspetto. certo... mille cose. Ma, esauriti i miei compiti (tenere a posto la casa, soddisfare la Padrona nella sua inesausta sete cinematografica, fatto il pagliaccio davanti ai suoi amanti).. sono "libero".
Il problema che ho colto in questi giorni (con la gran complicità della mia totale inettitudine) è... se non sono MAI finiti i lavori, se sono sempre... schiavo. Cioè se il mio tempo (al di là delle idologie, palestre o umiliazioni) E' tempo DELLA PADRONA. Cioè se mi usa come schiavo, realmente.
Se non ho tempo per sollazzarmi col computer, per girare con la mente o per botteghe, per ombre di qua o di là, (se devo chiedere per fare questo -o ogni cosa, nei termini che Lei diceva ieri, senza che io diventi una rottura di coglioni di perorazioni o domende) se... finito i piatti, è "cambiami le luci". "Lava i vetri" "riordina la corte". "Lava tutte le posate nel cassetto". (e quando hai finito me lo dici, con un mssg). E la lista è infinita ma non viene detta all'infinito ma una dopo l'altra (o cinque o tre) e successivamente (-uno verifica cosa fa lo schiavo -E QUANTO STA- a lavare sti benedetti piatti e spazzare tutta la casa. E cosa fa quando non fa questo. Lavora o sta due ore al bar?). 
A me cosa accade?
Accade che sto tutto il tempo schiavo della Padrona. A servirLa, ma non solo.
Se non ho tempo per le mie fantasie, per il mio tempo libero, per volare come una farfalla con i piatti tutti da lavare... sono CONTINUAMENTE che penso a Lei, e CONTINUAMENTE AL SUO SERVIZIO.
Significa che non mi resta spazio per pensare ad altro, per volere altro, per fare altro, che soddidfarla e servirla, che essere suo schiavo.
Il mio orizzonte (l'orizzonte del tempo, dei pensieri, dello spazio) si restringe progressivamente a LEi; sono, divento SUO schiavo -al di là di avere fatto tutti i lav domestici- non sogno che Lei, non dipendo che da Lei. Come avere un collare con la catena lunga la metà del solito: avere un collare con una catena lunga 20 cm, e dall'altro lato tenuta in mano da Lei.
E' essere schiavo... totalmente. Quando non c'è tempo per poter fare altro. pensare altro.
Per fare sociologia del BDSM, perchè ci pensa LEI. PRATICA LEI, COMANDA SCOPRE DECIDE, SPERIMENTA LEI, e tu devi solo servire. desiderare adorare, subire.
Lei decide se puoi leggere un'ora al giorno, o solo due ore alla settimana. E non con un criterio di "giustizia", ma di Bdsm. Qaundo uno ha raggiunto 150 anni non deve leggere tanto, ad esempio.
Non ha bisogno di leggere chissacchè. uno schiavo non ha bisogno di osterie, di "distrazioni"; ha bisogno di essere schiavo. E di non essere distratto, ma concentrato. Dedicato. Di servire "come schiavo" la Padrona, e non per contratto.
Fino a quando non gli cede la mente... e diventa "tutto" della Padrona, Le APPARTIENE... totalmente.
CENTOMILA  MANTRA.
CENTOMILA RIPETIZIONI, ESCLUSIVE. Centomila esclusività, o condizioni esclusive. Oltre le fruste e i bracciali in pelle.
Nient'altro che schiavitù, nient'altro che compiti, nient'altro che negazione e controllo "del tempo libero", che appunto è una negazione di termini, per uno schiavo. E questo che mi fa paura.
Nient'altro che schiavitù e servitù... alla Padrona. Schiavitù E' servitù, mi viene da dire. Contrariamente a quanto dicevo -credevo- un tempo.
Ed essere Padrona non è solo punire. Umiliare, frustare: E' FARSI SERVIRE. Del tutto, e compessivamente. PER TUTTO mi vien da dire. E contrariamente a quanto credevo un tempo.

Lo schiavo deve servire ININTERROTTAMENTE la Sua PADRONA e non solo con il dolore, l'umiliazione, venendo punito. Ma non deve poer fare altro, pensare ad altro. Sostituire la Padrona a sè. I Piaceri della Padrona, i servizi Per LA PADRONA, i LAVORI per la Padrona. Più le frustate. Più le torture, più I SUOI PIACERI. Senza essree libero del suo tempo, al di là di tutto questo.

Ma con compiti, schiavitù, doveri ulteriori.









quello che mi pesa (e a cui SO, più che vedere resistenze) maggiormente non sono i compiti (da riuscire a realizzare) ma l'idea, l'intuizione o la sensazione che prendano la dimensione in cui non sono mai finiti. Cioè essere incessantemente al lavoro (perchè di lavoro si tratta, non di idee. Non ripetersi tutto il giorno "Ah quanto sono schiavo", ma non poter far altro che servire la Padrona, ogni giorno, per quanto tempo dà il giorno che sia legato ad altre incombenze. (Il lavoro ad esempio.
Comprare i libri per baron. Se alla F. scoppia l'influenza.) Che non ci sia tempo libero, che non siano finiti i compiti da schiavo (se non quando la Padrona ti usa per altri motivi).
Che debbe chiederLe se posso leggere o stare sul computer (oltre, che ne so, mezz'ora al giorno. O niente). Che risponda no non per giustizia o ingiustizia ma per propria voglia personale -e piacere- di dominazione. Per avermi... totalmente. Per essere.. totalmente. Per godersi e godere totalmente. 
Oltre le frustate, il piacere personale e sessuale, i servizi. Per godere totalmente di uno schiavo. 
Se posso dire sadicamente.
O "Padronalmente".
E perchè lo schiavo ceda le proprie resistenze e si dia alla Padrona, Le APPARENGA, completamente. 
COME SCHIAVO.
del Suo Piacere.
Per servirLa. per SERVIRLO.


Felice che sia così.
Di appartenerLe. Di essere schiavo. Schiavo e servo. del piacere di Madame, di Mia. della Padrona.


Quello che incula e che consente il 24/7 (che il 24/7 consente) è il tempo. La totalità del tempo, e non la fine dei lavori. La dedizione totale, e il dominio totale. In termini sadici e di possesso. Non di diritto.
La paura, la scoperta, l'illuminazione, è la pureza e la luminosità della "totalità del tempo". Non appartenersi più. 
Ma appartenere alla Padrona. 
E che la totalità del tempo non sono più "termini filosofici"... ma del "lavoro". Cioè del fare. senza soste, senza spazio di libertà, senza riposo o altro. Come uno schiavo. Come una vita da schiavo.
Non tanto appunto come discorsi di principio, che con i principi si infiocchettano scenette, chiacchere, e truffe. Idee. Commozioni ed emozioni. fantasie personali. Ma come semplice lavoro materiale. Da schiavo.
Oltre alle fruste e ai tappeti. Che anche quelli sono fondamentali e sono tutto. Nei Piaceri delle Padrone.
Ma semplicemente servire. Fare. Sempre, per tutto. E non volontariamente ma per ordini (dispotici, inflessibili, esigenti) della Padrona.


Servire. Una scoperta della necessità dell'essere schiavo, per la Padrona. Alla Padrona. dalla... Padrona. Prima vedevo le palestre e le maestrie dei nodi. Ora, oltre a queste: non avere altro per la mente. (e per le mani). 
Essere privato della libertà di avere del tempo, dello spazio. Essere in schiavitù, perennemente. 
Essere impegnato in lavori umili, faticosi, noiosi. 
Ripetitivi e necessari: essere schiavo. Consentire materialmente il Piacere della Padrona, non solo sessuale. ServirLa, servirLo. Avere la mente occupata nel servire, non solo nel desiderare e adorare.
E questo senza (diciamo) gratitudine o riconoscimento ma come atto dovuto, naturale, doveroso... dell'essere schiavo. Anzi come atti che "collocano" la Padrona e lo schiavo, altro che sessioni ginniche o feticistiche, e pacche sulle spalle. Altro che umiliazioni (o "premi") come diceva la Padrona, o addestramenti (della "mente"..) a pulire con la lingua le cacche dei cani, o lo sperma degli amanti: lavare sempre e solo i pavimenti. Per la Padrona.
E poi, anche, lo sperma dei cani o le cacche degli amanti. Quando avviene, avverrà, avverrebbe.
ma non fare altro che pulire i pavimenti, la cucina, il bagno, sempre. Non avventure gloriose, o eccitanti. Non essere altro che schiavo, per la Padrona, è cominciare ad essere schiavo.
Nella mente.
Senza essere padroni.
senza essere eroi, masochisti sessuali, fantasisti o bizarre. vengano pure tutte queste caratterizzazioni -secondo i piaceri della Padrona, o degli incontri, o degli eventi-.
Ma essere schiavo vuol dire servire la Padrona, CONTINUAMENTE. ESCLUSIVAMENTE.
E questo fa paura, a me. D'altro canto lo vedo lucidamente.
E vedo che ho cambiato considerazioni, rispetto a quelle di un tempo.
A causa di Madame. Di quello che mi fa fare e di quello che mi accade... essendo lo schiavo di Madame. 
E questo, infine, non può che essere decretato, realizzato da Madame, perchè nessuno ci riesce volontariamente. E perchè non sono condizioni che possono essere inventate, proposte (o imposte) da sè stessi, a sè stessi.










Essere padrone del Tempo. (dello schiavo).

Dello spazio. Delle azioni e dei servigi. dei suoi piaceri. della loro mancanza, del Proprio Piacere.
dei piaceri che questo dà, della sua sottomissione.
Possederlo, integralmente, nelle sue fantasie e nei suoi pensieri. Diventare il centro dei suoi desideri, che il TUO PIACERE sia al centro di tutti i suoi desideri. di tutte le sue applicazioni e speranze, di tutto il suo dolore.
Che TU e IL TUO PIACERE siano il centro attorno a cui ruota la sua vita, e che serve con Tutta la sua vita. Per essere TUO... Per poter essere vicino (e godere) al TUO PIACERE, e del TUO Piacere, quando lo vorrai.
Ed altrimenti godere del Tuo Piacere, e SERVIRLO) ANCHE  se non ci sarai, se sarai distante o lontana da lui. TUO SCHIAVO. 
Anche perchè pulisce sempre i Tuoi pavimenti. I tuoi piatti, i Tuoi tappeti. I tuoi cani o i tuoi amanti.
Ricevendo frustate in sovrappiù, per questo.
perchè Ti piace anche questo.




















-la Signora ritratta, è l'indossa trice di kimono, del negozio del sarto.
 si chiama, o si denomina non so, ladyMorgana. A quanto dice lei
Diciamo che è la ns "signora-immagine ", per questa domenica

























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