domenica 14 aprile 2013

cella, cage







Comincia a manifestarsi, ad apparire, affiorare un senso di costrizione, ed anche dell' insofferenza.
Sono chiuso in questo stanzino non da molto, forse da due ore e mezza, eppure, forse per una certa scomodità, per ignorare se e quanto starò qui (dormirò qui dentro? quando mi aprirà la porta la Padrona? meglio che mi metta a dormire subito o è meglio aspettare? ecc) comincio a sentire il






bisogno di alzarmi e di sgranchire le gambe.
Le gambe non le posso sgranchire.
Non riesco neanche a fare un passo praticamente.
Poi ho una cassetta (di detersivi) davanti a un piede (avevo, perchè adesso l'ho spostata, incastrandola in un'altra parte) che impedisce di mettere come si deve una gamba.
Poi sono seduto su un water, cioè... su due contenitori d'archivo di cartone, messi sopra la tavoletta di un water, perchè il portatile è sopra un lavandino, ed il lavandino è troppo alto per la tastiera, e così ho dovuto alzare la seduta. Che però è troppo alta per le gambe.
E troppo poco per essere uno sgabello.
In più... il water (come è ovvio) non è sotto il lavabo, ma a fianco e discosto, e quindi... è come se il tavolo fosse troppo distante dalla "sedia", per poter essere comodo.
Quindi mi siedo sulla punta, dei faldoni, che però per fortuna sono rigidi, e con uno spigolo vivo.
Per fortuna... perchè altrimenti si sarebbero sfasciati, sedendomici sopra.

Quindi.... HO VOGLIA DI ALZARMI e di sgranchirmi, fare due passi, dopo solo due ore e mezza.

Niente di drammatico o di torturante, di insopportabile. Lo sto solo descrivendo.







E poi... e poi e poi... tante piccole mancanze, o scomodità.
Ho sete (un po' di sete) da quando sono chiuso qui. Cioè da prima. ma non sapevo che non avrei potuto bere, e quindi l'ho trascurata.
Ma... qui c'è l'acqua. Solo... che il rubinetto del lavabo è incastrato sotto la tavola che lo ricopre, e non si riesce a raggiungerlo per bere. Se lo apri dilaga.
Per spostare la tavola temo di far rumore, e non devo.
potrei... facendo piano e con vera attenzione. Se "morissi " di sete. ma non muoio, e preferisco non fare fatica.
L'acqua del water è ovviamente esclusa. C'è una doccia ma se la apro poi allaga tutto il pavimento, ed è più scomodo il rimedio della sete.
Potrei... mettere la doccia (ha il flessibile) sopra il water, aprirla, e bere a "pioggia". ma per far questo dovrei spostare i faldoni, spostarmi io, e... non c'è lo spazio neanche per fare un passo. "Tutto" si può, se c'è bisogno; ma altrimenti è così scomodo che preferisco aspettare, per un bicchiere d'acqua.
E lo stesso è perchè vorrei togliermi le scarpe, lo stesso ho dovuto inventarmi una piccola stupidaggine, ma inventarla, per aprire il finestrino perchè giri l'aria, ma non troppo. Per tenerne aperta una modesta fessura. Eccetera, per tutta una serie di cose da mettere a fuoco. da preparare, da organizzare. In otto minuti. In circa otto minuti.
La Padrona mi ha telefonato. Mi muovo dal posto "x". quando arrivo voglio che tu sia chiuso nello stanzino. Portati il computer.
In otto minuti, più o meno, ho dovuto scollegare il pc, staccare una lampada da portarmi di là.
poi raccogliere una matita, una penna, gli occhiali. Spostare il piatto che avevo approntato vicino alla scala per mangiare. Chiedermi: "Dormirò lì?" e mettermia  tirare fuori un sacco a pelo.
Poi un maglione. Poi... per la differenza di livello fra la seduta e il "tavolo"... pensare di portarmi forse la tastiera, da poter tenere eventualmente sulle ginocchia. Il mouse. Poi due libri. Arraffati quattro, poi trovati in borsa cinque. un quaderno. Il telefonino. Poi buttare tutto in una borsa, scendere le scale a rotta di collo, con il computer che quasi mi cadeva di sotto, risalire a spegnere la luce, uscire di casa di corsa e rientrare nell'altra.
Precipitarmi nello stanzino ed appoggiare tutto in modo che non si muova, di non doverlo muovere e fare da lì a poco, rumore.
Poi, aprire il pc e spegnere l'audio, che non faccia bip.
mettere il telefonino in silenzioso, stessa ragione.
Spostare asciugamani e schifezze, per montare la "tavola" e le spine. Farlo. Montare mouse verificare la tastiera, riporre la borsa con il sacco a pelo sulla mensola in alto, tirare fuori i libri.
nel frattempo continuare a penare al problema dell'altezza errata, per poterlo usare, del piano del "tavolo" rispetto alla "sedia, problema colto a suo tempo ma non risolto, perchè poi le cose hanno preso una piega diversa.
Correre nella stanza di soggiorno, ribaltare due pile di carte, tirare fuori da sotto i due faldoni di cartone, portarli di là provare a posizionarli e a sedersi sopra, sistemare le cose rapidamente, chiudere la porta e... trenta secondi dopo... sono entrati.
ma io non lo sapevo che bisognava fare tutto questo, per la PRIMA volta... in OTTO MINUTI! Non sapevo se là dentro ci avrei svernato. A cosa dovevo provvedere.

Ora... la Padrona mi ha aperto e sono uscito.
Ma cominciavo ad essere insofferente. Bloccato, incastrato. Dopo solo due ore.
Ed era bello da vedere. A volte, stai sulla sedia del computer per otto ore. Sembra, forse. Forse non è così.
Oppure è la scomodità (che pure è relativa), oppure il rumore della serratura quando gira la chiave.
Oppure non sapere.
Oppure ascoltare e non capire.
Oppure le voci al di là di una porta di compensato. Che però quando si spostano di stanza non si sa neppure se sono usciti (di... casa).
Oppure... tante cose.
"Bello" in qualche modo, essere rinchiusi. Credo bello per la Padrona.

Che credo abbia testato stanzino e schiavo. Un po'. E Lei stessa e il Suo saperlo.
e il non saperlo dello schiavo.

Da qui, ringraziarLa, per tutto questo. E voler stare zitti e non far rumore.
Per Lei, e per la Sua casa. Per servirLa












2 commenti:

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  2. Non sei stato molto silenzioso... Per ben tre volte ti sei schiarito la voce e hai anche tossito...

    Immagino che sia stata un'esperienza di questo tipo. Riuscivo a immaginarmi la scomodità, l'insofferenza.. l'esiguità dello spazio. Non mi erano note le difficoltà tecniche, di altezze, tavoli e lampade.

    Anche aver avuto così poco tempo per farlo.. Mica lo sapevo, prima di telefonarti. Mi è venuto in mente mentre bevevo il vino con S. e.. puf! l'ho realizzato.

    Credo sia andato bene. Lo stanzino. L'evento. L''accadere. Il sentirlo. Il saperti là dentro per il mio volere. Che ci fossi.

    Ma resta il fatto che hai tossito e che ti abbiamo sentito.. e questo non va bene.. Regolati, per la prossima volta! E come... propedeutica è giusto che tu venga frustato.

    Mia.

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