sabato 6 aprile 2013

Sul "servire"







e qui le parole giocano sul "servire", servirsi,
essere serviti o "se serve (o a chi... "serve
uno schiavo, o un "servitore", in Bdsm













sul "senso" del bdsm, o su uno dei molteplici, possibili "sensi".
Se ha senso. "Servire"... in questo caso, o farsi "servire".
 (e forse, se tutti "servono" qualcosa. L'illuminazione ad esempio.  )





 

e, 

o il Piacere

che non fa schifo, quando lavorano la stessa cosa. ALLA stessa cosa .




Questo pezzo è da un articolo (forse due articoli) su dominanti e schiavi, scritto da un gay americano (statunitense naturalmente), da cento anni gay. 





SERVIZIO: 




le fantasie sull'obbedienza e le punizioni non hanno fine. Molti slave fantasticano sul "servizio sessuale", ma ciò si rivela una minima parte del servizio di uno slave "full-time".

Infatti ciò che distingue uno slave da un sottomesso è proprio la disponibilità (o anche l'entusiasmo) a servire non a scopo sessuale.




























Le difficoltà sorgono quando il Dominante, o il sottomesso, confondono il servizio con l'essere usato. La differenza è sottile ma critica, ed è all'incirca la differenza che sta tra "l'essere usato" e "l'essere utile".
Per la maggior parte delle persone essere usati ha una connotazione veramente negativa, e sospetto che nel caso si abbia una forte carica erotica in gioco, questa si riferisca piú alle categorie di direzione e di disciplina che al servizio.

(e qui c’è tutta una dimensione e specificità “americana” che spiega, o meglio che emerge, in un altro pezzo in un altro articolo. Che qui non linko perché quello che mi interessa –oggi, e su cui mi piace fermare l’attenzione… non è la filosofia dei bdsmers gay americani di una certa età [in generale] ma precisamente… è questo.
Riporto il pezzo indicato.
“Non tutti quelli che hanno ottenuto un certo grado di indipendenza o hanno messo radici, necessitano o vogliono essere serviti. Molti (la maggior parte delle persone?)  negli Stati Uniti o in Canada infatti, indipendentemente dal loro livello di ricchezza, si sentono a disagio riguardo al "servizio", sia nel darlo che nel riceverlo, e questo forse è il segreto inconfessabile del tanto vantato "sistema dei servizi ". Le persone che servono di mestiere, spesso, lo fanno male e malvolentieri e quelle che sono servite lo accettano  sentendosi in colpa e a disagio, al punto da esserne persino intimoriti.
L'avvento dei "impiegati meccanici", come ad esempio i risponditori automatici nelle banche e lo shopping online è di grande sollievo per molte persone.
Anche lo shopping telefonico è più gradevole, per molti di noi, che l'interagire di persona con un commesso in un negozio.)

Quel che é emozionante dell' "essere usato"  é essere nell’obbedienza e sotto controllo, trascendendo il proprio ego ed il piacere egotico per diventare uno strumento della volontà di qualcun altro. Tutto ciò non dev'essere un’umiliante, priva di significato o degradante esperienza, bensì può essere esilarante e liberatorio.

[gli americani sono pazzi. Ma tanto pazzi. Innanzitutto sono tutti contro “le umiliazioni”: sono tutti marines. (poi ci ricordiamo Full metal racket, palla di lardo ecc, e vediamo che sono contro le umiliazioni nel “gioco” e nel ruolo, “politicamente.. corretti...” proprio perché nella realtà forse umilianti e umiliati.) ed ignorano (rifiutano? aborrono, ri.muovono?) il valore e il piacere delle umiliazioni. Poi non capiscono un cazzo: ci sono fior fiore di maestri ch’an che, oltre a menare discepoli e servitori a colpi di bastone… gli fanno pulire cinquecento, cinquemila VOLTE la stessa piastrella, o strofinare una tegola sul selciato, su una pietra, “fino” a farla (per farla) diventare uno specchio…. e qua si parla di “umiliazioni”, in bdsm, come qualcosa di riprovevole o negativo.
A Milarepa.. Marpa, il suo maestro, ha fatto costruire una torre di nove piani. Poi buttarla giù. Poi ricostruirla, e poi… buttarla giù. Poi ricostruirla… ecc.
Se non umiliante questo..  E’ umiliantissimo .
Qui poi mette proprio “esilarante”, exhilarating. No so. ‘ Son mica normali, a volte. Cmq. Andiamo avanti.]






L'essere utili, in contrasto, è qualcosa che la maggior parte della gente trova piacevole e lo ricerca, in principal modo i sottomessi. 
E' il senso di "giusto impiego, giusta applicazione", di spendere le proprie energie in modo bello e soddisfacente. 
La gioia nel servire è il sentimento che "fa la differenza" in alcune parti del mondo.. per quanto piccole.

Quando il Dominante pensa al servizio del sottomesso in termini di impartirgli ordini e richiami che soddisfino ogni proprio capriccio o desiderio effimero, esso banalizza la schiavitù del sottomesso e indebolisce la sua capacità di vivere la sua dinamica. Al contrario: si può pensare che la ragione principale per cui un Dominante ha ragione di esistere, sia anche perchè possa dare al sottomesso l'opportunità di servire al meglio delle sue possibilità. Che questa visione la si accetti o meno, un Dominante che trascura o spreca il talento di uno schiavo è peggio di uno sciocco; è una forma di abuso del tutto simile e grave quanto una ferita o una incuria di carattere fisico. 




|
























 


  ----









Questo non è per dire che ogni particolare "servizio" possa essere inadatto a un dato slave; 
tutti noi schiavi possiamo trar beneficio nell’avere un turno di lavori umili. 

Tuttavia, uno slave ha l'esigenza di sentire, sopra ogni cosa, che sta realizzando il proprio potenziale nel servire… (o, in caso contrario, non rimarrà nella "schiavitù" ancora a lungo).








4 commenti:

  1. Qui poi in un altro punto, o articolo?, continua sulle stesse cose. ma secondo poi diventa farraginoso, o involuto. Con degli schematismi mentali. fra Master, Dom, Top e che so io. Che magari sarnno utili a lui, o lì. Comunque ha affermazioni e idee, fra le righe.
    Le posto qui.
    Lui, si chiama david stein , e scrive qui
    http://www.boybear.us/index.html#links

    bello :-)... che il suo master adesso si è ritirato, e fa esclusivamente il prete buddhista

    mi sembra perfetto.


    RispondiElimina
  2. "Il Master che necessita di essere servito, accetta la servitù dello slave, o lo prende "in servizio", mentre lo schiavo, desideroso di servire, rende servizi o "entra in servizio". E' una transazione reciproca, spesso assolutamente privata, molto differente dal significato predatorio di "usare" un'altra persona e che spesso è confuso con la Dominazione. Se qualcuno è usato contro il proprio volere, egli non sta rendendo un servizio e non lo è neanche spingere le proprie attenzioni verso qualcuno che non le vuole.

    Dominanti e sottomessi, per contro, sono maestri nell'arte del servire. Sono in grado di, rispettivamente, ricevere e fornire un servizio, con gioia e con stile. Può sembrare che il bisogno di servire dello slave sia più grande del desiderio del Master di essere servito, visto che spesso gli slaves sono così pateticamente grati di essere stati ammessi a servizio (è importante,però, distinguere tra "servire" e "fare cose sessuali che ti piacciono": possono anche sovrapporsi, ma il primo non è sinonimo del secondo). Personalmente, trovo veramente duro accettare che il bisogno di essere servito di un Master sia grande quanto quello di servire dello slave. Ma, più ci penso, più sembra vero, perchè nessuna persona comune tollererebbe la quantità/tipologia di servizi richiesti dal Master al proprio slave, e di goderne, persino! "Mamma, per favore, preferisco fare da me" era il motto degli anni '50 quando ero piccolo, e la maggior parte dei maschi americani sono stati educati ad essere il più autosufficiente possibile (con opportune eccezioni,quali cucinare, pulire casa e rammendare i vestiti!). Avere effettivamente uno slave seduto ai propri piedi, in attesa di ordini, o che prende l'iniziativa di iniziare a massaggiare i piedi, farebbe rabbrividire la maggior parte dei gay americani; ci sono diverse trasposizioni comiche, nell'arte erotica e in altri campi, sullo zelantissimo schiavo, la cui costante prontezza nel servizio, dà sui nervi al "Master".

    La mancanza di interesse nell'essere serviti è una delle ragione per cui la maggior parte dei Top non sono Dominanti. Volere semplicemente controllare una situazione, avere un sottomesso che fa ciò che gli ordini, fargli fare ciò che vuoi, è molto diverso dal volere che ti serva. Certamente, un Master può anche essere un Dominante a volte entrambe le cose nello stesso momento, con lo stesso slave/sottomesso.
    Eppure, l'approccio mentale è assolutamente differente. Il Dominante lavora per esercitare il suo volere sul sottomesso, producendo un risultato voluto nel corpo, nelle sensazioni e nelle emozioni del sottomesso (se il sottomesso apprezzi o meno il risultato, o se lo apprezza retroattivamente, è irrilevante al principio).
    Il Master, cerca di esercitare il suo volere attraverso lo slave, ottenendo gli effetti desiderati nel proprio corpo, sensazioni e emozioni e nell'ambiente che lo circonda , per opera degli sforzi dello schiavo. Il Dominante, infatti, impone il suo proprio volere sul sottomesso, mentre il Master cerca di portare il volere dello schiavo in armonia con se stesso in maniera che lo schiavo possa essere spinto ad agire come se fosse una Sua estensione.

    Per uno schiavo, o potenziale schiavo, quindi, è necessario essere spietatamente "egoista" nell'apprendimento dei bisogni basilari per Direzione, Disciplina e Servizio all'interno di una relazione, ed altrettanto spietato, un Master,o potenzialmente tale, nel raggiungimento della propria Indipendenza, Connessione, e Servizio. Tutto il resto può essere frutto di negoziazioni o compromessi, nell'ambito di una vitale relazione Master/slave che durerà tanto quanto questi bisogni essenziali saranno riconosciuti da entrambe le parti.

    RispondiElimina
  3. Qui... cercando le "Creste di milarepa... hihi, ho "ritrovato" Monaco Zen, su google. googles, che è americano.

    http://monacozen.wordpress.com/2009/05/27/post-413/#comments

    lo letto anche i commenti. la storia quando prende brio. sempre mi piace, quel giorno lì.
    E poi sant'onofrio, l'uomo salvadego (come giorgio.. foresto), gli eremiti e romitori... era intelligente, quell'uomo lì.
    E... soprattutto LE MONTAGNE. quelle montagne lì. Una bombardada, come dice Neri.

    Volevo le figure delle montagne, per decorare il post.
    poi sono rimasto sulle cameriere

    RispondiElimina
  4. Marpa:
    http://effemeride.blogspot.it/2012/02/marpa.html

    RispondiElimina