martedì 16 aprile 2013

Lifestyle Dominazione/sottomissione (D/s) assoluta.






contributi al dibattito..
















In nessun luogo quanto nel BDSM le opinioni personali vengono vendute come un fatto inconfutabile. Questo non è forse molto strano in uno stile di vita che si caratterizza per non avere autorità riconosciute, linee guida appena percettibili e standard non universalmente definiti; solo sentimenti viscerali. Molte persone sono immediatamente disturbate da qualsiasi cosa non si adatta ordinatamente in una scatola o in un grafico. A causa di questa mancanza di definizioni omogenee, nessun approccio allo stile di vita è stato più incompreso - anzi spesso deliberatamente diffamato - che il lifestyle assoluto. In assenza di qualsiasi tentativo di definirlo, immaginazioni iperattiva hanno avuto campo libero, tanto a scapito della vita D/s in generale come pure ad imbarazzo di coloro che sono riusciti solo a dimostrare la propria ristrettezza mentale .

L'aggettivo "assoluto" è definito dal dizionario come: "completo, senza restrizioni; indipendente".
Sulla base di ciò, l'interpretazione del termine "assoluta Dominazione / sottomissione" potrebbe sembrare ovvia… ma non lo è. L’"Assolutismo" nello stile di vita si riferisce alla piccola minoranza  all’estrema fine dello spettro di D/s, dove finisce la fantasia e la realtà comincia.
D/s  Assoluto non è una scuola organizzata di pensiero con i suoi dogmi associati. Si tratta, al di sopra e al di là di ogni altra cosa, di una pratica, il modo con cui alcuni di noi perseguono il nostro lifestyle. In effetti, la minoranza assoluta non solo contiene un certo numero di approcci diversi, ma forse la più grande diversità trovata ovunque nello spettro del BDSM.

Tuttavia, è ovvio che un determinato approccio per essere veramente assoluto deve essere conforme nelle sue caratteristiche salienti alla definizione di tale nozione. Quindi questo non è un tentativo di definire lo stile di vita in assoluto in tutte le sue profondità, perché sarebbe impossibile, ma di formulare quei relativamente pochi punti di vista e le pratiche che sono comuni a tutti coloro che chiamano il loro stile di vita e le loro relazioni ..“Assoluto”.  Questo saggio può solo sperare di coprirne le ossa scarne, per così dire.





Il “D/s Assoluto”  non è una cosa che noi facciamo tutte le volte che "vita reale" ce lo “permette”, perché esso per noi E’ la vita reale.
Si tratta di uno stile di vita, il fondamento di tutto ciò che facciamo, e tutto ciò che noi siamo.
Dominio e sottomissione sono imperativi naturali  e non consapevoli “scelte”; essi sono guidati dall'istinto e non da un desiderio. Non vengono “per gradi”, ma o sono, o non sono. La realtà è la parola chiave nel D/ s assoluto e non può, in fondo in fondo, essere vero in parte. Dominanti e sottomessi assoluti non separano la D/s da altre attività, perché essa non è una attività in sé e per sé.
Le nostre propensioni per la dominazione o sottomissione non possono limitarsi a qualche struttura o contesto specifico perché sono congenite, non acquisite. Noi dominiamo o siamo sottomessi non perché vogliamo farlo, ma perché “non possiamo non farlo”, quando SIAMO LIBERI DI FARLO. In breve, le dominanti naturali e i sottomessi nascono, e non lo diventano.

Né la D/s assoluta è semplicemente un capriccio sessuale. Non è una variazione su un tema erotico, e la gratificazione sessuale non è il solo senso dell'esercizio. L'oggetto di D/s assoluto non è il piacere, ma il compimento. La sessualità può essere - ma non lo è sempre - un ingrediente e ( quando lo è) diventa un mezzo, non un fine. Anche nella sua forma più intensamente fisica, l'obiettivo di S/m all'interno dell’Assoluto D/s non è l'orgasmo MA L’ESTASI. I meccanismi naturali che attivano le risposte a cui ci riferiamo genericamente come dominio e sottomissione sono differenti ma altrettanto primordiali dagli impulsi o stimoli  sessuali ai quali essi sono tradizionalmente - ed erroneamente - attribuiti.
Hanno anche valenze e dimensioni sessuali, sapore e dimensione sessuali Ma “superano” (o si estendono) anche oltre l’ambito prettamente sessuale e sono piacere (piaceri) del Sé, anche OLTRE… la sessualità.
 



La principale differenza tra dimensione convenzionale  e D/s assoluto è sottile ma fondamentale.
La Dominazione/sottomissione convenzionale si svolge nel quadro del giorno per giorno.
Si mantiene la libertà di scegliere tra una qualsiasi di una miriade di categorie e le intensità di dominio e sottomissione - a volte anche spostandosi avanti e indietro tra queste e la dimensione di queste - ma né l’abilità né il desiderio  di perseguirle in modo coerente o totalmente.
Al contrario, lo stile di vita assoluta integra il giorno per giorno nel quadro del dominio e della  sottomissione. Esso persegue dominio e sottomissione del tutto, perché è la principale forza motrice in ogni aspetto della vita; ma senza la libertà di scegliere, perché il percorso di ogni persona è già stato indirizzato per loro dalla loro natura.

La sottomissione convenzionale è centrata su una particolare persona e per la maggior parte dei casi solo in determinate circostanze ed entro certi limiti. Può essere realizzata e revocata a volontà, ed è spesso soggetta ad un certo numero di condizioni predefinite. Vi è una netta distinzione tra contesti e attività come il lavoro e la famiglia sono di solito considerati al di fuori dell’ambito o della portata della stessa sottomissione. Il D/s  convenzionale è un tradizionale rapporto di coppia in cui il dominio e la sottomissione, per quanto importanti e definiti possano essere, sono solo uno dei diversi componenti.

La sottomissione assoluta invece, è centrata su se stessa e rimane costante in tutte le circostanze.
 E’ incondizionata ed illimitata, e non vi è alcuna distinzione tra contesti in quanto uno è uno schiavo sempre e in tutti i modi. Il rapporto Mistress/schiavo (come nel D/s assoluto sempre si tratta) non è un tradizionale rapporto di coppia, ma una simbiosi, in cui dominio e sottomissione non sono solo le caratteristiche che definiscono il rapporto, ma il rapporto puro semplicemente. Il risultato, dove la sottomissione di solito cresce per amore nella D/s convenzionale e tradizionale , nel D/s assoluto l’amore nasce a volte (o di questa si nutre) dalla sottomissione. E dalla Dominazione naturalmente.
(Cioè… una Dominante AMA il proprio schiavo, in quanto è proprio SCHIAVO.
Lo schiavo AMA LA PADRONA in quanto è la sua PADRONA. )





Uno schiavo è di proprietà nel senso più letterale del termine. E’ un bene, un patrimonio, un possesso: un  beni mobile, bestiame; una merce - i termini sono tanti quanti sono quelli politicamente scorretti.
Mistress e schaivo NON sono una coppia, non sono partners non sono soci; non sono a distanza uguale, in qualsiasi modo, condizione o forma, e un rapporto assoluto di Padrona/schiavo è più simile in genere a uno di proprietario /animale domestico (meglio, animale ammaestrato) che a uno persona/persona.




Come per tutte le altre proprietà, il proprietario può disporre del suo schiavo del tutto come crede, senza eccezioni. Non c'è nessuna trattativa prima di accettare un collare; La Dominante impone i suoi termini e l’aspirante schiavo li raccoglie o li lascia. Non vi è alcun consenso parziale o temporaneo, ma è totale, una volta-e-per-tutte, e irrevocabile. Lo schiavo assoluto perde tutti i diritti umani e privilegi, e non ha altro - per non parlare di "superiore" - dovere o obbligo, che servire e obbedire alla sua proprietaria, in ogni momento, in ogni modo, e al meglio delle sue capacità. Poiché il consenso dello schiavo è permanente e globale, il concetto di abuso all'interno di un rapporto di M/s diventa privo di significato. Tutto ciò che accade è del tutto giustificata per il semplice fatto che la proprietaria vuole che accada.

In questa luce persino la nozione di "BDSM sicuro" che viene spesso proposta in varie forme diventa una contraddizione di termini. Noi non facciamo “una scena" in senso tradizionale, perché le distinzioni intrinseche nel concetto non si applicano a questo caso, a questa “vita”; perché la vita stessa è (sarebbe) una lunga, ininterrotta "scena". Non usiamo safe-word-, e la sottomissione  e il consenso deve comprendere la possibilità che potrebbe arrivarne anche la morte, in condizione di schiavitù. E 'una fonte di grande mistero per me che molti che consegnano  quotidianamente la loro vita  con serenità e leggerezza nelle mani di estranei, in auto, in aereo, che chiedono un intervento chirurgico o semplicemente vanno a  mangiare al ristorante chiedano, ed insistano in un elenco di sistemi di sicurezza lunga più di un braccio con la persona a cui pensano di sottomettersi.






La caratteristica più evidente della cappa dello schiavo assoluto è che è primariamente orientata al servizio e praticamente indifferente a quello che potrebbe essere ottenuto in cambio. Lo schiavo assoluto trova la sua ragion d'essere al servizio della sua Padrona, e la sua identità nella sua massima diminuzione. Il termine TPE (Total Power Exchange  Totale Permuta di Potere) che è generalmente considerata come la più dura forma del rapporto tradizionale D/s non può valere in assoluto per la M/s, perché il rapporto Mistress/schiavo è una simbiosi, e contrariamente al comune malinteso una  simbiosi non è uno scambio. E’ un particolare rapporto ospite-parassita in cui entrambi sono contemporaneamente ospite e parassita l'uno all'altro. Ogni symbiant offre qualcosa di cui l'altro ha bisogno, ma lo fa spontaneamente, “passivamente”, semplicemente esistendo - anzi a volte come un sottoprodotto della stessa azione di ottenere quello di cui ha bisogno. Al contrario, uno scambio richiede intenzionee ed è subordinata ad un rapporto prestabilito fra il dare e il ricevere.

Nel Mistress/slave assoluto il defluire di potere  è uno solo, e a senso unico; dal sottomesso alla Dominante, e il dare e avere del potere non sono condizionati da  eventuali condizioni esterne o da circostanze. L'empowerment e la serenità  dell’abito da schiavo assoluto non sono dati in cambio della sua sottomissione, ma gli vengono da dentro di sé, abilitati ad uscire, a venir fuori per  di una serie di possibilità  di  vita ed opzioni che sono state consegnate alla dominante.

Per questo motivo, il Lifestyle assoluto confuta la frequente affermazione del BDSM tradizionale che la sottomissione è un dono. Questa nozione è un nonsenso diluito al livello o tipo di sottomissione, ma nell’Assoluto diventa addirittura un assurdo. Un dono è qualcosa che viene dato incondizionatamente e senza aspettarsi nulla in cambio, in caso contrario si tratta di una transazione. Un sottomesso ottiene non solo indietro quello che lui dà, ma riceve di più. Lui si sottomette, non perché lo sceglie, ma perché è istintivamente costretto (o indirizzato) dalla sua stessa natura a farlo, e dalla Dominante riceve la possibilità di essere sottomesso. In altre parole, lui dà alla Dominante tutto quello che lui è, mentre la Dominante rende possibile il suo essere tutto ciò che lui è. Tutto ciò che un sottomesso mette in un rapporto Mistress/schiavo torna sempre a lui in forma raffinata e aumentata.

Inoltre, dato che la sottomissione è in primo luogo nella propria natura, per cominciare non è offerta alla dominante, così come quello che Lei dà indietro non avviene attraverso un deliberato atto di volontà da parte Sua. Quindi non ci può essere né si può parlare di uno scambio o di un dono, ma di vere dinamiche di una relazione Mistress/slave: automatica e indipendente da qualsiasi sforzo cosciente da parte dei due partecipanti.







Va sottolineato che un sottomesso tradizionale non è uno schiavo assoluto fallito, né è uno schiavo assoluto è un super-sottomesso. La differenza tra la sottomissione tradizionale e la cappa di schiavo assoluto non è né quantitativa né qualitativa, ma sono due insiemi mente nettamente separati, le cui caratteristiche comuni sono al meglio superficiali. I praticanti dello stile di vita assoluto sono una minoranza molto piccola dello spettro BDSM - ad una stima prudenziale, non più del 5% circa del totale della comunità BDSM - ma non avendo né scelto né lavorato per raggiungere questo status di minoranza, sarebbe ridicolo per noi considerare noi stessi come una sorta di élite. Allo stesso modo, è sbagliato considerarci per coloro che si trovano in altre parti dello spettro  come quelli fondati su fantasie o addirittura malati, come alcuni dei maggioritari convenzionali ci hanno chiamato.

Non siamo né meglio né peggio di chiunque altro, ma siamo diversi e ci opponiamo a chiunque voglia negare questa  differenza o ci derida per questo. Dominanti assoluti e sottomessi sono gli unici che veramente vivono D/s come stile di vita completo. Non c'è niente di sbagliato con il gioco di dominio e sottomissione; niente di sbagliato con l'essere sessualmente eccitati da fantasie di master/mistress e slave. Ma è clamorosamente ingiusto  mettere nella stessa categoria sia quelli che realmente sono che quelli coloro che pretendono, o giocano ad esserlo.

















3 commenti:

  1. Ho letto.
    ...e lo rileggerò.

    E' .. estremo.

    M.

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  2. La prima volta che lo leggi sì.
    Poi... man mano che lo leggi e ne smussi (cioè assorbi) le parole più dure... e le abbassi al livello del "normale" ("morte", una fra tutti. Ma... "tutti" devono morire, e non necessariamente devono morire domani.
    E poi... mica deve voler dire "uccisi": magari muoiono di incidente, o morte naturale. Da schiavi. Il che non è male, se erano contenti di essere così mentre erano vivi. vivevano. non è tempo buttato via).

    Poi, una precisazione. Sull'accettazione del collare. Che non è per l'eterno, necessariamente: uno schiavo può... togliersi il collare, è l'unica cosa che può fare.
    certo che lui spera sia per tutta la vita, ed anche il master/mistress. O forse il M. non lo.. desidera o lo spera: forse lo vuole.

    infine.. alla "dodicesima lettura". gran parte delle cose... sono esattamente "quotidiane", quelle di ogni giorno. forse all'ottanta per cento, o forse tutte.

    Che non son sembrate affatto estreme. Ma doverose, dovute. NORMALI... per l'ESTASI ovviamente.
    Ma perchè volere di meno? dice qualcuno..

    grazie, di aver letto e del commento,
    Padrona.

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