sabato 6 aprile 2013

Osterie























sono andato in osteria. da L . stamattina.
per mangiar qualcosa, e come opera "Civile".
(Devono restar aperte, le osterie. Dopo quel mentecatto di guccini.
1974, ed è ancora vivo - Sono ancora aperte le osterie di fuori porta -


Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per età, qualcuno perché già dottore
e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po' peggiore...

Cadon come foglie o gli ubriachi sulle strade che hanno scelto,
delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto,
non so se scusano il passato per giovinezza o per errore,
non so se ancora desto in loro, se m'incontrano per forza, la curiosità o il timore...

Io ora mi alzo tardi tutti i giorni, tiro sempre a far mattino,
le carte poi il caffè della stazione per neutralizzare il vino,
ma non ho scuse da portare, non dico più d'esser poeta,
non ho utopie da realizzare: stare a letto il giorno dopo è forse l'unica mia meta...

Si alza sempre lenta come un tempo l'alba magica in collina,
ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima.
Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio,
il giorno è sempre un po' più oscuro, sarà forse perché è storia, sarà forse perché invecchio...

Ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno urla più forte,
son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte.
Dimmi se son da lapidare se mi nascondo sempre più,
ma ognuno ha la sua pietra pronta e la prima, non negare, me la tireresti tu...

Sono più famoso che in quel tempo quando tu mi conoscevi,
non più amici, ho un pubblico che ascolta le canzoni in cui credevi
e forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura,
non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura...

Ma non devi credere che questo abbia cambiato la mia vita,
è una cosa piccola di ieri che domani è già finita.
Son sempre qui a vivermi addosso, ho dai miei giorni quanto basta,
ho dalla gloria quel che posso, cioè qualcosa che andrà presto, quasi come i soldi in tasca...

Non lo crederesti ho quasi chiuso tutti gli usci all'avventura,
non perchè metterò la testa a posto, ma per noia o per paura.
Non passo notti disperate su quel che ho fatto o quel che ho avuto:
le cose andate sono andate e ho per unico rimorso le occasioni che ho perduto...

Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per formarsi, chi per seguire la ragione,
chi perchè stanco di giocare, bere il vino, sputtanarsi ed è una morte un po' peggiore...



sono passati quarant'anni ed ancora ci mangia sopra,
il suo comodo qualunquismo pessimista... qualunquoide, 
su cui ha fatto i funerali delle altrui vite, banchettando,
senza dar nulla alla Vita perchè RESTI VITA 
e limandosi le unghie
mentre la gente si ostina ad alzarsi presto al mattino
per andar a mangiar salame, perche si possa mangiar salame,
si possa vivere in osteria, alla faccia (grassa) del suo "esser morte".
Sono andato in osteria.

Per... MANGIAR QUALCOSA e... perchè restino aperte le osterie, di "fuori porta".  
perchè la gente non sia tutta morta.

Ma... "però al è un però ", come diceva Dario Zampa.

Ogni secondo uscivano dallo schermo fotografie.
Ogni due secondi, di due persone, NELLO STESSO... scatto


Che non fa bene agli occhi e alla testa. E non si parla di malinconia
Ed allora... di nuovo basta osterie. Se non tolgono la televisione. 
 Che non si può chiedere di cambiar la selezione.


Stamattina.























 anche se non erano queste le fotografie






 
   

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