L'altra sera, sono stato mezz'ora ad aspettare Madame in un gelo mortale, in mezzo alla strada, con un vento che mi strappava il cappello di testa. Immobile sotto la luce dei lampioni, con la gente che passava (se non di corsa perlomeno affrettata) e mi guardava come se fossi pazzo.
Intanto Madame ritardava, rimanendo nell'interno caldo e illuminato (fuori volavano pezzi di trichechi).
Infine è uscita, mi ha sorriso e mi ha detto che c'era stato un imprevisto.
Avrei preferito fosse stato un piacere. Che mi avesse fatto stare al gelo intenzionalmente, o per un suo piacere.
Sarebbe stato meraviglioso, che le fosse piaciuto; che l'avesse voluto.
Pensavo che così fosse, o che così potesse essere (era un ipotesi che non mi faceva torto, e che preferivo. -Aggelarsi completamente per nulla, quello sì che è sgradevole, disgrazia. Diventare gelato per il piacere di Madame, non può -e non deve- irritarti con lei, ma è cosa che onore, e giustifica il tuo essere lì.
Il piacere di Madame.-). Questo mi riscaldavo l'anima e mi predisponeva al sorriso. Ero grato di poter servire una gioia di Madame...
E poi... avrei avuto la fortuna di vederla, di avere l'attenzione da lei.
Invece... è stato un imprevisto. Quanto gelo ho patito per un dannato imprevisto.
E' stata forse la sera più gelida di quest'inverno.
Almeno se lo fosse goduto..
RispondiEliminaChe bello se mi avesse detto: "Si è trattato di un imprevisto" (accadono anche gli imprevisti..) "ma, in questo, sapere che eri lì fuori al freddo, senza sapere fino a quando, ad aspettarmi, mi dava un piacere...
Me lo sono goduto, il caldo, sapendoti lì a gelare. Alla fine mi sono persino attardata di cinque minuti, sarei potuta uscire prima, solo per godermi pienamente, liberamente questo piacere. E' stato un imprevisto, ma ho voluto prendermi il piacere, volgerlo al piacere.
Mi piace che sia stato al freddo ad aspettarmi."
E' stata una cocente delusione.
L'unico aspetto positivo (che ho voluto cercare) è che in realtà se ne fosse fregata, cioè che la cosa (il problema) non la sfiorasse nemmeno. Impegnata nelle cose che stava facendo: che lo considerasse naturale. Trovarmi con il volto duro come il muso di un TIR, gelato. Aveva da fare.
E' stato bello attendere madame al gelo, sperando fosse un suo piacere.
Sarà per un altra occasione Che spero di saper cogliere con la stessa gioia. O devozione.
Avevo scritto un commento molto bello ma con mio disappunto Blogger
RispondiElimina(che fa rima con .. Flogger...) non solo ti chiede dieci volte chi sei
e di cavare il numero che ti gà pensà.. ma te lo chiede anche
un'undicesima e nascostissima volta, con finanche la digitazione dei
caratteri segreti.
Io vorei bestemmiare e sono incazzatissima.
Era un comemnto bellissimo e che sicuramente non mi verrà mai più.
E in più non avrei nemmeno voglia di riscriverlo.
Ma siccome era un post di insegnamento, mi tocca proprio.
Dunque.
Dicevo qualcosa come:
Quando provi dei sentimenti di "insoddisfazione", e "delusione", nei
confronti di ciò che ti capita di vivere con me (o ciò che ti è
concesso di vivere grazie a me) ti inviterei ad osservarli con
attenzione.
Con estrema attenzione.
Il tuo post mi ha fatta irritare perchè devo ripetere ciò che ho già
detto almeno dieci volte.
Questo taglia la testa al toro: io sono libera di dispiacermi come e
quanto per te, e anche per tutto il tempo, se io lo ritenessi
gradevole, e tu come mio non potresti che accettarlo.
Al grado successivo, sono altrettanto libera (in quanto sottoinsieme
della mia area di azione che è, per inciso, pari alla totalità della
tua esperienza) di dispiacermi, qualora io ritenga esatto, che tu
abbia aspettato più di quello che io ritenevo necessario.
E qui mio testone zuccavuota devo dirti
(e non sai quanto mi rompa le balle doverti spiegare)
che il Nick, ieri arrivò alle sei meno un quarto e io AMPIAMENTE, se
avessi voluto, avrei potuto farti aspettare poco.
Ma,
sì,
ho atteso apposta, oltre le sei, perchè sapevo che tu saresti stato ad
aspettarmi, e al freddo.
Aspettare Me.
Al freddo.
Poi Nick ha trovato un errore nel book degli arrivi e mi son dovuta
trattenere più di quello che volevo.
Ora.
E' necessario che ti spieghi? Non è COSI' PALESEMENTE EVIDENTE che non
me ne frega un cazzo che tu abbia un'immagine mentale aderente o meno
alla Mia persona?
Io sono Mia e Io sono la Padrona.
Della tua immagine mentale, i tuoi psicodrammi, il tuo dispiacerti per
il mio non piacere
(secondo te)
io non posso, nè voglio fare nulla.
Nè lo voglio.
Intesi?
Ora domanda scusa.
Da bravo.
Chiedo scusa e sono mortificato.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con te. Non per farmi vedere/sentire bravo o bello, ma perchè totalmente riconosco che hai ragione. Quindi, meglio: non "sono d'accordo.." ma riconosco perfettamente le tue ragioni, che hai ragione. Neanche... ("che hai ragione", perchè così potrebbe essere anche che tu abbia torto, e io non sono assolutamente nella possibilità e condizione di poter giudicare):
riconosco ciò che dici come vero, come rispondente al vero.
Ne sono mortificato.
Di sicuro per averti fatto incazzare, ed è la prima ferma ragione.
Sincera e vera.
In seconda istanza perchè.. il riconoscere come vero quello che dici (nonostante abbia letto velocissimo, per poterti chiedere scusa) corrisponde all'opinione che avevo anche all'inizio.
Quindi.. o c'è una differenza (che cmq non credo sostanziale) fra quello che tu mi chiarisci e quello che io riconosco come giusto, esatto, oppure... ciò nonostante, ho prodotto un risultato che non vi corrisponde, cioè la lettura lo percepisce diversamente.
E quindi -è pacifico- sono in difetto con te comunque, oltre alle tue individuazioni.
Inoltre.
E l'ultima ragione è che -diavolo...- vedo e riconosco per vero ciò che dici, e non a posterioori. E quindi sono riuscito a produrre un risultato che è diverso da quello che intendevo, che mi ripromettevo.
Credo.
Ho usato termini o concetti, enfasi che non dovevo: questo è evidente e sicuro.
Perciò ti chiedo scusa... per averti irritato. Due per aver collocato la descrizione in maniera riprovevole (e probabilmente o forse, anche il vissuto [ma questo rimane ipotetico perchè tu puoi vedere solo ciò che racconto e non come mi è stato: il ramamrico o dispiacere era meramente "letterario" e ipotetico, e/o marginale. Perchè disposizione a te o il "subire" l'attesa non cambia -o non dovrebbe cambiare- a seconda che in questo caso il ritardo sia voluto o casuale. Cosa che potrei anche non sapere per sempre, in quanto secondaria e perchè non sono tenuto ad aver spiegazioni]), e tre perchè non era quello che intendevo.
Il che certifica ciò che sapevi prima, e cioè che sbaglio (peggio... assumo posizioni e pensieri sbagliati) senza accorgermene e senza neanche saperlo.
Il tuo giudizio negativo e la tua irritazione è quindi, almeno ai miei occhi, ancora più giustificata.
Non posso che ringraziare -no, non posso ringraziare. Non posso che essere grato, sinceramente e non sai quanto [lo sento dentro in maniera.. immensa.. spaziale] per l'educazione che ti applichi a darmi, e, mortificato, taccio. Non posso chiederti di "continuare.. per favore", posso solo dire "che ne ho bisogno". Chiedo scusa sinceramente per l'animale che sono. Ma tu lo sai. (L'animale. Le scuse le porgo, in umiltà, come tu anticipavi.)
Ora che le bocce sono ferme.
RispondiEliminaMi hai fatto ridere, con questo post tanto vituperato (a ragione!)
E questo, dev'essere riconosciuto come tuo piccolo merito.
M.