giovedì 10 maggio 2012

Dopocena





Questa sera sono stato FrustatO  dalla Padrona.
Dopo cena mentre stavo facendo non so cosa in cucina (preparando conserve per Lei,) mi ha chiamato con un tono che non era di richiesta. Mi ha detto di togliermi i pantaloni, di inginocchiarmi davanti al divano e di appoggiare le mani sopra questo. Poi si e messa comoda, ed ha cominciatoa frustarmi, alternando diverse fruste che aveva con sè.
E' stato doloroso.
Non insopportabile ma sinceramente significativo. O forse solo impegnativo.
Nel senso che ho dovuto impegnarmi un po' o nella giusta misura, per seguirLa e accondiscendere (cioè subire come Voleva) in questa pratica, durante la pratica.
Lei è stata naturalmente bravissima.
E' bello (?) quando si sente il sudore incominciare ad appannare la pelle, per il dolore e la tensione. La pratica entra nel vivo. Ed un certo punto si sente salire il calore, in generale, come se la temperatura nella stanza si alzasse di qualche grado. E si comincia ad essere uno strumento che la Padrona suona, si diverte a suonare.
Uno strumento nelle Sue mani...
Per il Suo piacere..

Ad un certo punto ho cominciato forse a muovermi, credevo di non farcela più, dopo poco. Credevo.
Mi ha chiesto se doveva fermarsi, se doveva... "interrompere questo piacere"..
"Continua.  Padrona." non ho potuto (e voluto) che rispondere.
Nelle Sue Mani...




Alla fine ha avuto la bontà di togliersi le mutande... e di portarle vicino alla mia bocca.

Di farmi pulire con la lingua il tessuto, imbibito del Suo Piacere.
Non sono neanche riuscito a ringraziarLa che me le ha fatte indossare: mi ha fatto infilare le Sue mutande sporche, anzi... bagnate dalla Sua eccitazione..
dicendomi di tenerle per la durata della notte.

I miei ringraziamenti a LEI, da qui.





Come SUO schiavo.
E schiavo del Suo Piacere, dei Suoi PIACERI. Di Tutto ciò che Lei VuoLE, come proprio... Piacere.
Schiavo di M.ia .
























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