lunedì 14 maggio 2012

Salutare




Una delle cose che toccano lo schiavo è quando Madame se ne va di casa.
Di solito, anzi sempre, Lei lo avvisa. Lo preavvisa. Perchè lui vada a farLe omaggio, sia a disposizione per prendere ordini o indicazioni, e chiudere la porta di casa, quando la PADRONA si è avviata.






Ora, Lei si ferma sempre non tanto a salutare (giustamente, non lo fa mai. E ci mancherebbe)
ma A  FARSI  SALUTARE. Rendere omaggio, baciare la mano, per lo più. 
Che porge oziosa, perchè venga coperta di baci (più che un bacio solo, un bacia-mano, di commiato).

Il più delle volte anche si gira, prima di andarsene, e sorride grata, o compiaciuta.

Allo schiavo viene un groppo allo stomaco.. una forte emozione, al pensiero (che sorge da solo, a volte. In questo periodo spesso) che LEi non solo non saluti (che è evidente ed ovvio), e neppure "ringrazi" (con un sorriso, o sorridendo), e meno che mai che si volti indietro (per badare allo schiavo, non tanto nel timore che la casa crolli, alla Sua uscita..) ma...
al pensiero che noin si faccia neanche salutare.
Che si faccia aprire la porta, che naturalmente questa venga chiusa alle sue spalle...
che dia indicazioni se ne ha -altrimenti niente-, e che se ne vada, ignorando completamente lo schiavo (consapevole della sua presenza), senza farsi salutare.
Senza neanche farsi rendere omaggio.

NON per distrazione, MA  PER UMILIAZIONE.. 
 per umiliare lo schiavo, per privarlo anche della possibilità di salutare, di renderLe omaggio. 
Intenta e attenta a ciò che va a fare. O solo di uscire.
E lo schiavo attento e muto sulla porta, a servire.
E poi solo. Ugualmente.. a servire. Con o senza la Padrona.
Anche senza essere badato, da LEI.


(idee, timori, emozioni.. di uno schiavo).








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