lo schiavo come spesso accade, non aveva capito. Niente? Non serve dire che non aveva capito niente: non aveva capito quel che serviva.
Servire in tavola la Padrona significa servirLe i piatti già preparati.
NON servire in tavola in piatti da portata..
forse non aveva voluto capire. Senza volerlo fare. perchè la fatica (o il compito più difficile) è...
(non essendoci mai il "piatto unico", in quella cucina) capire ed intuire la giusta quantità che la Padrona desidera, delle diverse pietanze. O apprezza. O vuole.
Servendo nei piatti da portata, si sarebbe servita di suo gusto.
Ora... se è poco ne avanza nel tegame (che ne contiene sempre una porzione sufficiente, e quindi abbondante), se è troppo ne avanza nel piatto.
Nel secondo caso è presumibile che debba mangiarla lo schiavo.
Nel primo caso invece la mangerà lo schiavo, in un pasto successivo, scombussolando quindi le dosi dei "piatti del giorno", che dovranno essere ridotte in maniera da comprendere gli avanzi, nel pasto dello schiavo.
Però allo schiavo (che gli vien da pensare, o gli si chiariscono le cose,alla tastiera), vengono in mente due cose: una che è un gioco (ed un piacere) per la Padrona.
E cioè che se lo schiavo sbaglia le dosi -e qui si innesta un "esercizio" per la Padrona, di "consapevolezza". Scoprire cioè SE si adatta, se è "distratta", O se avrebbe preferito di più di quella pietanza, o una minor quantità dell'altra.- la lezione, la conseguenza potrebbero essere frustate.
Ovviamente quanto più forti sono tanto più lo schiavo sarebbe costretto a imparare.
E sarebbe un'imparare molto sottile... molto di "sensibilità" subliminale, intuitiva, dei gusti della Padrona. E quindi allinearsi sensibilizzarsi a Lei, ai Suoi minimi umori. E questo oltre ad essere di maggior agio e soddisfazione per Lei, potrebbe essere utile in ogni altra occasione.
Intuire di scomparire o sgonfiarsi se c'è un uomo che Le piace ad esempio. Ma è solo un esempio.
La seconda cosa che gli viene in mente potrebbe essere un sistema utile. Per la dieta. E SOPRATTUTTO PER la "DIETA DI UNO SCHIAVO", secondo la vecchia scuola.
E cioè di dover mettersi sempre porzioni inferiori a ciò che mangerebbe, per lasciar spazio ad eventuali resti (o scarti) della Padrona, e poterli mangiare senza gonfiarsi.
E quindi la Padrona dovrebbe "abituarsi" a vedere il piatto dello schiavo più "vuoto" (mai concetto di vuoto è stato più inappropriato, che ai piatti che escono da quella cucina...) del Suo, senza per questo abbassare le proprie porzioni (altrimenti in poco lo schiavo finirebbe.. a zero).
Questo (che non è che sia che proprio fanno impazzire di gioia lo schiavo.. sia beninteso) inolttre si allineerebbe con il concetto, l'idea e la sostanza dello schiavo che dipende, desidera e aspetta la Padrona, per il mangiare.
LA guarda mangiare...e aspetta.
Se la gode a vederLa mangiare, e Lei gode mangiando.
C'è una vecchia teoria -che sottoscrivo appieno, anche e buon per ultimo per ragioni estetiche -ma anche quelle valgono-. Cioè che lo schiavo andrebbe sottoalimentato, ma proprio come regola.
Per tenerlo teso, bramoso desideroso, legato e nel bisogno... della Padrona.
A Lei ed anche per il bisogno/speranza, del cibo. Bisogno e pulsione primaria come sappiamo.
E quindi la negazione sospensione arbitrio di quello lo rendono schiavo, e schiavo TOTALE.
sempre come sistema corrente o di fondo, come luogo del dominio.. qoutidiano. E comunque corrente, come melodia di fondo e non come esempio o fatto estemporaneo.
(Ovviamente allo schiavo tutto questo fa girare le gonadi, ma a mille. Perchè fa capire o illlumina o inquadra una situazione (di dominazione) molto pesante, e costante. Un filo strettissimo e molto forte, diciamo essere legati col filo di ferro, alla schiavitù e alla Padrona. Cosa che oltre un certo punto, che viene prima, non rallegra. la si subisce e basta)
Ultimo viene il fatto estetico, che uno schiavo è più bello se emana fame, appetito. (inapapgatao, di tutto. Della Padrona, di cibo, di libertà, di muoversi in giro. se ha lo sguardo acceso).
Più brutto, se ha l'abbiocco postprandiale; se è obeso, se lento e pigro.
Tutto questo per un piatto da portata. Forse questa volta ho capito.
(Bello sarebbe che me lo dicesse la Padrona, se era quello che intendeva. E se quello che prefiguro, sulle porzioni ad esempio, ha un senso. O se ha deciso ad esempio, di comperare uno stuolo di oche (oche animali, non femmine) a cui far finire gli avanzi, e che quindi le porzioni siano pure e per tutti abbondanti. Speriamo nelle indicazioni. Che una volta arrivavano puntuali, ed ora.. sono affidate all' "autogestione". Tempi Moderni... nel BDSM.)
Oppure,
RispondiEliminalo schiavo potrebbe pensare alla cosa più ovvia, ossia che... messane nel piatto della Padrona, e nel suo, la giusta quantità se avanza ancora cibo nella pentola... vuol dire che ne ha fatto troppo...
.. e sappiamo che, questo, è davvero davvero difficile da non farsi, per lo schiavo...
... in via di risoluzione (temporanea: la Padrona gode anche di questo, far morir matto lo schiavo con cose assurde da farsi): la Padrona decreterà quanto vuol mangiare cisacuna volta.
Una coscia di pollo, un cucchiaio abbondante di spinaci, una fondina di insalata, oppure un cop di minestra, due fette di melanzane e di zucchine grigliate, quattro ravanelli...
Lui impiatterà per entrambi e metterà in tavola.
Gli avanzi?
Non voglio che lo Schiavo diventi oca da ingrasso: come sostiene lui è disdicevole uno schiavo obeso e lui ha già, credo, (anche se non l'ho mai accompagnato alla pubblica pesa) almeno otto-dieci chili in più del necessario.
Gli avanzi verranno riutilizzati per cucinare.
Avevo pensato di non fargli mangiare gli avanzi, nè farglieli riutilizzare.
Buttarli via.
E da un certo punto di vista credo davvero sia il solo modo per fargli cambiare l'abitudine di "far in più", per abituarlo a calibrarsi.
PErò è anche vero che il Creato non deve pagare per iò che lui fa, o agisce...
Quindi frustate.
Se ci son avanzi saranno frustate.
MA degli avanzi veri, quelli che non si riutilizzano, cosa ne facciamo?
Potrebbe mangiarli lui, solo quelli, al posto del nuovo pranzo preparato per la Padrona. Esteticamente perfetto.
In tal caso però lo schiavo si troverebbe a dover cucinare solo per la Padrona e noi sappiamo, tuttavia,che cucinare per una persona sola rende inevitabili ulteriori avanzi.. e la cosa prende direzioni veloci verso l'infinito...
Verranno, quindi, inevitabilmente e purtroppo riproposti nel piatto di "entrambi". In egual misura.
E far rimangiare alla Padrona la cosa del giorno prima costerà altre frustate...
...at lib...
Tutto è pefetto, come la ruota del Prater di Vienna, che gira sulla città.
RispondiEliminaC'è una sola caratteristica, in questo perfetto e scintillante Luna Park.
Che non sono previsti "bis". O aggiunte, incrementi.
La parola "bis", o il termine "ne mangerei ancora" scompare dal menù.
(Che è quello che registra "gli avanzi", in parte, fra l'ora (o il giorno) in cui si mette su la pentola coi fagioli, o a mollo questi, e quando poi vanno in tavola. I cambiamenti di umore. di clima di sapore. Oltre... al più prosaico finire il pacco con l'estremo formato della pasta, l'ultimo cippollotto nel sacchetto, ecc. Aspetto questo che potrebbe venir risolto con.. "Buttiamo tutto (Tutto questo, questi) nel pastone dello schiavo. Se lo schiavo fosse ridotto a pastoni. Cosa a cui la Padrona si ribella. Ma qui, o compra la Barilla e si fa fare i pacchi di pasta delle pesature più svariate, o si adatta ciò che propone il mercato. Cavolfiori del loro formato. Pere delle grandezza consueta, triglie ed orate della pezzatura del giorno. persino i calamari non sono calibrati sulle richieste dello schiavo, o le bistecche da lucio. all'inizio e alla fine del pezzo di carne sono di una superficie minore, nel mezzo maggiore. e non si può chiedere "dammi due terzi di bistecca. mezzo vaso di yugurth, un filetto di sgombro o di sardina sott'olio". Questo dal 1950, cicra, da quando hanno inventato i cibi confezionati, grossomodo. O i calibri (stabiliti a norma di legge) per la pezzatura della frutta e verdura. ci vorrebbe una rivoluzione.
O diventare Imperatrici del MONDO, non solo dello schiavo.
Questo la Padrona lo ignora, essendo svagata, o preferisce ignorarlo (facendo la svagata) e pensa che lo schiavo possa essere Dio.
Quindi, o si rassegna al " pastone-ingoia-tutto), per lo schiavo. O si rassegna agli avanzi.
Anche abolendo i Bis.
dopodichè, se decide frustate (perchè fanno le pere troppo grandi) almeno FRUSTATE siano, per tutte le pere troppo grandi, o per le colpe della pasta Barilla.
Ma se queste estemporanee ed umorali umoristiche... esse sono umorali, sul predellino degli avanzi.
Se comunque vuole nutrirsi (ed essere nutrita) di avanzi... benvenuta(alla mensa degli schiavi); tutto è un esperienza. domani potrebbe mangiare col collare
(tanto per essere.. trasgressiva.. rispetto all'iconografia e allo stereotipo padronale, che evidentemente le va troppo stretto... quando arrampica sugli specchi).
Da oggi quindi avanzi... inpiattati con cura. Minestra di trippa unita alla zuppa o al risotto con gli scampi, del giorno successivo. Gnocchetti di farro e patate con crema di carciofi e conchiglie al pomodoro, del giorno prima.
E sarà un trionfo per il lavapiatti, ultimo della scala gerarchica in cucina, dopo lo chef.
Il maitre, la Mistress e lo schiavo.
Il tutto detto con un sorriso.
Inpiattare... la condivisione degli avanzi!
Devo scriverla ad una qualche rivista di Bdsm. E' una perversione.. che credo non si sia MAI sentita.
(Potrebbe essere un numero nuovo da inserire nel programma del circo. Barnum? Barnum, il circo BDSM. Nuova versione 2012.
Per battere la crisi. Forse è il caso di ricontattare la Petra. potrebbe essere un successo Signora.
Non voglio provocarLa ma la prego di meditare.. su queste immagini.
E se non si sente non mi risponda frettolosamente.
La prossima volta potrei trovarmi a servirLe lampadine attaccato sui lampadari.
Che non ci sono, a goccia, da cui tuffarsi in nuove esperienze, numeri e prestazioni... sessuali.
Come faceva il talico naturalmente.)
Buona giornata.