mercoledì 9 maggio 2012
Umiliazione.
Umiliazione è parte integrante di un rapporto bdsm.
Parte sostanziale.
L'umiliazione costante. La Padrona è altera, lo schiavo umile o sottomesso. La Padrona prende l'iniziativa, lo schiavo tace, e aspetta. Gli si dica di parlare; possa ...iniziare a parlare.
La Padrona è vistosa, o illuminata in mezzo alla scena, (bar, per dire), lo schiavo è in disparte, fuori luce dei riflettori, fuori centro.
L'umiliazione è fra la Padrona e lo schiavo, e fra la Padrona e lo schiavo in relazione ad altre persone.
Ci sono due tipi d'umiliazione, sostanzialmente. Una tecnica o neutra (l'essere appunto al centro dell'attenzione, riempire la scena. Prendere le decisioni, Fare delle scelte da sola, un gran numero o la maggior parte delle volte. ecc. Non enumero altri milioni di esempi, in tutti i campi. E' neutra -anche di fronte agli altri-: è semplicemente così. E' un dato di fatto. E' materialità: non c'è nulla da eccepire.
Lo schiavo sta in una nicchia, cella, in una sfera d'influenza MINORE di quella della Padrona, più ampia. Che ha spazi d'influenza ed investe anche quella dello schiavo, e la riempie del tutto.
Quella dello schiavo si ferma (quasi.) sulla soglia di quella della Padrona. nemmeno ci entra, quasi. E si muove negli interstizi di quello che Lei lascia fuori. Che fare delle blatte o dei coleotteri, delle scolopendre che lo schiavo trova in giardino, che Lei ha ordinato di pulire)
Ed una sprezzante e soggettiva, come intervento della Padrona sullo schiavo. O con altri, parlando o in riferimento alla schiavo. L'umiliazione intesa come vergognosa, che crea vergogna. Imbarazzo limite sofferenza. Rigore. In BDSM si usano entrambe.
La differenza fra sottomissione (attiva, della Padrona) [non quella "passiva, o dello schiavo) e Dominazione (allo stesso modo). Nel Bdsm si usano entrambe.
Intenzionalmente. Necessariamente si potrebbe dire, ed in maniera dispiegata.
Ad esempio quella "neutra" è praticamente assoluta, nel senso che copre (e determina) tutte le condizioniì e gli aspetti, tutti gli elementi della vita.
Quella soggettiva (o comunemente definita umiliante) in maniera focalizzata e mirata.
E con l'intensità ritenuta opportuna, o piavevole. O esteticamente significativa, o necessaria nella dimensione di vita.
Perchè (nelle sue due forme, infiniitamente articolate) è "sostanziale e costante" (e non elemento accessorio, saltuario, eventuale)?
Innanzitutto perchè è una forma del potere, della dominazione, del riconoscimento ed accettazione, dell'imposizione e del piacere. Dell'autorevolezza, del riconoscimento di superiorità, di qualità e valore.
In secondo luogo perchè è educativa.
Oltre ad esprimere la realtà beninteso.
Cioè educa e realizza. Educa ENTRAMBI alla realtà, ed alla giusta posizione. Lo schiavo va costantemente umiliato; per continuare ad esserlo. E per aiutarlo ad esserlo.
Il dirlo, il nominarlo come sempre, e come in tutte le cose, non fa che rafforzare, e creare, produrre, realizzare la realtà che descrive.
Cioè non solo farlo, in maniera non detta (con i gesti e con le pratiche, con i fatti) ma anche dirlo.
"Tu non bevi niente che sei uno schiavo. Tu non vieni fuori a prenedere il giornale o comprare un aperitivo che sei uno schiavo.
Taci, schiavo.
Schiavo! Portami un bicchiere d'acqua a letto." ad esempio, rende schiavo lo schiavo e più padrona la Padrona.
Il solo gesto o piacere dell'umiliazione "soggettiva" (chinati a leccare con la lingua lo sputo che ho gettato per terra, stai in piedi mentre io mi siedo con le amiche al tavolino al bar), scelto deliberato e applicato CREA la condizione di dominazione e schiavitù (e le condizioni e i presupposti perchè questa possa dispiegarsi -mi porto a casa gli amanti e tu.. non fai un esto con Un pelo di un sopracciglio per le loro fattezze estetiche o le loro caratteristiche. Vado ad AcquaGym o mi compro la musica folkloristica serba. ti dico di fare unvaso per l'amico della Petra che ti sta antipatico... -ti STAREBBE.. antipatico-), in cui entrano le educazioni, gli ordini/ punizioni, ecc.
E quindi: Vai a casa prima che io torno dopo. Tu stasera non mangi perchè sei uno schiavo.
Tu non puoi guardarmi in viso o guardare le ragazze perchè appartieni a una Padrona, e... Lick my heels, bacia le mie calze sporche, annusa i miei piedi -idem-, BACIALI.
Noi andiamo al cinema con il vaporetto, tu vieni a piedi e porti i pacchi. Torna a casa e prepara da cena. Io esco con jimmy (non quello dell'acquaJimmy) e tu lavi lo stanzino della lavatrice....
fino (in relazione al "letto" di ieri): "tu devi chiedermi permesso per poter usare il divano, o sedere sulle sedie (che non siano su quella in cui lavori..), sulle poltrone. Perchè a te è permesso SOLO stare per terra, o in piedi. Come applicano sulla mia amica schiava. Tu non puoi usare i mobili (intesi come tavoli, poltrone sedie, divani... letti di casa. Neanche quando sei da solo.
Perchè non sei come le persone normali. Tu sei schiavo. In casa, anche in casa. I mobili non li "tocchi" e stai per terra. (questo nelle sue possibili applicazioni, senza che diventi un farraginoso casino. Ma c'è anche chi lo applica puntualmente, integralmente.)
L'umiliazione quindi (oggettiva e SOGGETTIVA) è applicata quotidianamente.. costantemente... nelle relazioni fra Padrona e schiavo. Per necessità, per.. PIACERE, e perchè educa la Padrona (una voce dice alla Padrona, non importa se è la sua, quali sono le condizioni e le caratteristiche di realtà) ed educa, inquadra caratterizza ed addestra, lo schaivo. Lo fissa con cento fili... alla cornice del quadro. Lo lega.
Lo schiavo va chiamato, definito, umiliato. Tanto quanto punito.
(Pensieri discesi in conseguenza e successivamente all' "umiliazione" dell'altra sera.
Che era un evento particolare e speciale, così "speciale" da non essere riconosciuta. Se non a posteriori, e a ver dato adito a pensare.
Al termine "umiliazione". Che non è una cosa un po' poco raffinata, o schifosa. Volgare. E' un termine essenziale.
- della serie: "contributi per la discussione".-
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