Pratiche .
Arrivano libri, in questa casa. Per diverse ragioni, attraverso strade diverse, alcune curiose
arrivano indicazioni. Sincretismi, sinergie. Si uniscono (in realtà la vita unisce) aspetti diversi che si ridisegnano, e ridisegnano schemi. Che senza attenzione andrebbero persi, non percepiti, non colti.
Ed invece diventano risorse, in primis, ed in secondibus fortune.
Perchè uniscono esperienze, e danno opportunità di ribaltamento, di esperienza, di punti di vista, di pratica insperate. Possono essere assunti e sussunti in nuove luci, a chi ha occhi per guardare.
E la sorpresa e lo stupore di come (Di "come sempre" vien da dire. Come sempre no, ma come ...) "spesso" accade, "la divina provvidenza" dia indicazioni e scorte, opportunità, soluzioni. Come escano indicazioni. Come, anche in questa storia, esca armonia, che ti dà conforto (non sai come, non sai perchè), di essere sulla Via. Che ovviamente non sappiamo mai quale sia. Ma che sia giusta Via, fortunata, non dipende da quanto bene stai o quanto comoda o bella sia, ma dalla sensazione che abbia un senso, e che si sviluppi con coerenza e concatenazioni con altri aspetti e lati, opportunità, risonanze e tagli che risuonano in qualche modo con chi la vive, per sottili o altre ragioni... memorie (progetti sogni o fantasie)... vibrazioni.
"Una strada che ha un cuore," per ridondare Castaneda, al di là delle intenzioni o delle comprensioni dei "saperi" (dei "saperi" che si possiede) personali.
In questo caso libri d'eremiti. Libri, pagine che leggiamo (a caso, tutto succede sempre "a caso" -ovvero fuori dalla comprensione ed intenzione personale. Che poi sia "a caso" forse è difficile o sciocco da sostenere. Non è gestito in prima persona, solo) leggendo per la prima volta, dopo mesi.
E non è che siano mancate occasioni ghiotte, o stimolanti. Perchè arrivano libri... in questa casa.
E cosa centra(no) i libri d'eremiti con i convegni... panreligiosi (o panfilosofici... visto che parlano filosofi, anche in ordine a buddhismo, taoismo ch'an e zen... che non sono prettamente religioni, e neppure filosofie... sono.), inter ed intrareligiosi, come proponeva Panikkar.
e con quello che accade o è accaduto in questi giorni, fra silenzi, incontri conviviali, osterie e cene?
Cosa centrano gli eremiti con il Bdsm, il Femdom, il sadismo e la dominazione
(il Lifestyle, dice la Padrona -in un post che ho scorso e che leggerò... appena lo leggerò, potrò)...
condizioni e termini che sono i luoghi... di questo blog. (Come della vita, ora. Della vita della Signora.
E dello schiavo, per Sua conseguenza diretta).
Con le difficoltà e i piacerei che questa propone.
(e in cui cadono, come chicchi di fortuna -o di melograno- proposte o aiuti (indicazioni? ) concettualizzazioni.. che la provvidenza propone. Divina in sè stessa, in quanto supera il soggetto che l'esperienza vive. Ovvero, parafrasando altre forme, il BDSM attraversa i soggetti che lo vivono; e attraverso loro si esprime, si afferma e si dispiega, vive. Agisce.
Produce. produce sessualità e piacere. Potere. Cioè, ribaltando i soggetti... il Bdsm pratica le persone... mettendole davanti ai fatti. (E non le persone, individui, ego-io praticano il bdsm ma ne sono praticate [come la vita vive in loro, e non loro vivono.. la Vita.] Sono espressione della vita -che li vive- come del Bdsm, e del suo piacere. Del suo... potere. In questo caso i libri. Poca cosa, ma forse spunti, comprensioni intelligenze. Piccole "illuminazioni", nel quotidiano, che cadono letteralmente "dal cielo". E che dando nomi, termini figure aiutano a "capire" anche la propria vita, il Bdsm, in termini nuovi, consentono nuove comprensioni, anche in termini di collegamenti ... trasversali. Ponti fra mondi, fra strumenti e colture, danno un senso.. ad immagini sconosciute, rendendole vicine e sensate, se non... amiche.
Ma... è comoda la vita di uno schiavo (schiavo di una Meravigliosa Padrona, che lo lascia con i capezzoli doloranti tutta la notte, con un vestito rosso a pois?) ?
E' comoda la vita di un eremita ?
Può il Bdsm incarnarsi in un eremita, o cosa può dell'uno appoggiarsi all'altro, sostenere o sostentare l'altro? [il latex e la frusta in una grotta, le privazioni sensoriali/sensuali/sessuali in un ascesi (in due versi, contemporaneamente. In un cammino in Due soggetti.. intrecciati): al Piacere, e alla schiavitù, insieme?]
Ci possono ipotizzare, o tentare delle connessioni? Ovviamente.. senza l'arrivo dei libri, la risposta sarebbe stata improponibile, e senza senso, per il semplice fatto che non ci sarebbe stata la domanda.
Kate Moss in an Atsuko Kudo latex nun look,
photographed in a demonic yet beautiful set
by Steven Klein.
La prima scoperta, è che esistono gli eremiti urbani. Cosa senza senso in prima apparenza (gli eremi... sono in luoghi diruti e dirupati, di solito. e nella nostra percezione). Ma esistono proprio e per davvero e quindi.. la nostra impressione deve essere rettificata.
Poi non è così difficile rettificarla. Sfrondata da albe e tramonti sul deserto (degli uomini, sia di sabbia o delle cime, di abeti).. cioè tolti i "grandi spazi" diventa più simile alla clausura (la vita eremitica) per quanto per alcuni di questi intrecciata o intessuta, seppure in maniera un po' anomala, ad una più corrente vita sociale. (e quindi niente "clausura" in senso stretto, ed anche... altra specificità e differenza... la clausura ha una dimensione collettiva, cioè è nel senso più corrente del termine "monacale", quella eremitica è invece più strutturata al singolare).
Quindi.... "vita corrente"... "vita da eremita" e "vita di clausura"... li mettiamo un po' meglio a fuoco, li abbozziamo un po' più nitidamente.
E, proseguendo nella lettura ( e nella vita quotidiana da schiavo, ma in termini veri e concreti, di una Padrona che quotidianamente si va facendo sompre più MISTRESS, DONNA e PADRONA, sempre più Autoritaria e Bella, sempre più centrata e interessata alla dominazione, indirizzata al PIACERE -al Suo .. possibile e raggiungibile Piacere, di Dominare e Sessuale, fortunatamente indifferente... agli umori o alle intemperanze di uno schiavo -che rimane schiavo e basta.. al di là delle sue seghe-)
si aprono sprazzi di comprensione, e di (possibile) contatto.
Forse che la vita di schiavitù E' (o è una possibile) vita eremitica:
lo spazio urbano l'abbiamo visto, la dedica... la dedicazione, l'esclusività (qui al rapporto ed alla relazione di schiavitù, sessuale, Bdsm, al Piacere e ai Piaceri sessuali della Padrona e Signora), ed infine la solitudine, l'isolamento (per la dedicazione, per il servizio e il servire, e per l'essere completamente sottomessi, e assoggettati), ed una certa forma di clausura.. sembrano collimare con aspetti o stili della vita eremitica.
la sobrietà (o la modestia, le modeste condizioni di vita) si allinea, l'umiltà, e perfino i digiuni o le astinenze (diciamo le "privazioni", che La Padrona si consola di assegnare, 1 per il Piacere, 2 per mantenere sotto il controllo, per coprire e saturare, 3 per educare) sembrano essere funzionali, o funzionare alla grande.
E quindi lo schiavo (in questo caso io) potrebbe intendere ed intendersi meglio associandosi ad una vita eremitica. Di servizio, di sottomissione. Con fortissime (o totali) valenze sessuali (cioè di BDSM). Da cui la foto della suora in latex.
E quindi, ragionevolmente (e chiaramente.. in termini intellettivi) per un anno, per il periodo per ora stabilito... si tratta da cambiare chiaramente vita. E non (non solo) nei termini evidenti (con tante tessere di aspetti specifici, ed anche in termini generali.. che però poi diventano generici, articolando difficilmente le parole "assolute" (schiavitù, dominazione, ecc) senza finire nella miriade e dettaglio di specifiche e di regole), e neanche in maniere confuse, o focalizzate sui dettagli, ma ad esempio... per comprensioni generali, o d'ambiente.
Una vita "eremitica" (oltre che BDSM) vuol dire ad esempio (allineando, utilizzando le caratteristiche eremitiche alle funzioni del Bdsm) che pur vivendo nella stessa città (e nello stesso contesto) lo schiavo, per il periodo stabilito... non ha, frequenta praticamente amici (come facesse vita monastica, o claustrale), non ha incontri erotici o sessuali, sensuali (Idem come sopra), bastandogli a tutto questo, e soprattutto per quanto non c'è in questo, il e a servire la sua Signora.
Quindi usa gli stessi abiti (o quasi), mantiene lo stesso lavoro, vede le persone necessarie per questo ecc, ma... non è più libero, non frequenta persone, o distrazioni, non ha incontri o serate amicali ecc
Questo ovviamente come regola generale.
Se arriva l'amico di quandom era all'università dall'Australia (e si ferma in Europa 2 settimane).. chiede alla Padrona se può vederlo. eccetra. Senza entrare in troppi particolari.
E quindi (se e fino a quando il paragone, o l'immagine regge) lo schiavo diventa un eremita, come un periodo di ritiro spirituale, come una vita o una scelta di clausura (che clausura non è, lo sappiamo, è schiavitù. Ma segue un po' le regole, quelle raffigurazioni o forme lì), uno staccarsi escludersi dalle forme di relazione normale, o che appartenevano al vivere "di prima", che non si riproduce più in quel modo. COME se uno si ritirasse (o fosse rinchiuso) in un eremo. Questo perchè appartiene totalmente a una Padrona, e non ha potere. E deve servirLa, e soddisfarLa, soddisfare il Suo Piacere. Servire il Suo Potere, Subire il Suo piacere. Essere Educato al Dolore, al ServirLa e al SubirLa, al TemerLa. DarLe PIacere, in termini e forme di BDSM, quotidiano. Per il PIACERE di LEI e la sottomissione di lui. Entrambi totali.
Non c'è spazio per gli amici, o per altri ritmi di realtà e respiro... è assolutamente chiaro.
Ed il Piacere della Padrona (e la Padrona)... in questo si sta aprendo come un fiore.
Secondo forme impensate. Ed inaspettate.
Davvero più PIACERE, e più BELLA, di quanto ci si aspettava.
(E quindi è indubitabile, questa vita, e questa strada).
Ma... in tutto questo... se lo schiavo l'abbiamo sovrapposto (o sottoposto) ad uno stile di vita eremitico, così.. seppure in maniera imprecisa....
LA PADRONA.... farà vita eremitica, o ascetica? Ascetica forse sì, come precorso ascetico... radicale, come esercizio AL PIACERE, Sessuale. Il quale non presuppone vita eremitica, nè isolata.
Anzi la esclude.
Il piacere sessuale è per forza sociale (quando non è onanismo, puro)
Quindi i due, pur convivendo, seguono stili di vista diversi, quasi opposti.
Lo schiavo è costretto alla vita eremitica, monastica. (Monaco, da monco, vuol dire uno solo. Ipotizziamo possa voler anche dire solo.. di una Padrona. O di una sola Padrona.)
E quando non fa vita monastica, eremitica, lo fa in quanto schiavo.
Schiavo... della Padrona.
La Padrona ha una vita (e per vita si intende vita sessuale, non tanto il bridge o le favolette. Per quanto anche il Brigde), una vita Sessuale Sociale, in quanto Padrona.
E quindi sessuale e sessuata.
Avendo uno schiavo, che le appartiene .
In quanto schiavo... sessuale, in quanto Padrona... sessuale. Questa la relazione fra i due.
(par di capire. Anche le diverse vite, in virtù degli eremiti.
chi si pensava che il monaco sarebbe diventato schiavo, di una Signora?
E che invece che in una grotta nel deserto... avrebbe dormito.. ai Suoi piedi?
con "la frusta al posto del cilicio", ed il Piacere della Signora al posto della comunione, il nettare.. della Padrona? Che questa si sarebbe comprata un vestito rosso a pois, ed avrebbe goduto di farsi baciare i piedi..?
E che l'ascesi, il Piacere sarebeb stato mettere (e subire ) i morsetti ai capezzoli mantre si lavano i piatti, baciare le scarpe, prima di poter baciare i piedi, alla Padrona quando entra in casa?
E che Lei sarebbe diventata così desiderabile e bella? E sempre più così PADRONA ?
E che sarebbero caduti libri sugli eremiti (e sull'umiltà) per insegnare, illustrare, ricordare DI PIU' allo schiavo l'indispensabile, inderogabile (da parte della Padrona) sua UMILTA', la sua POSIZIONE, la COLLOCAZIONE da SUBIRE? Servire La Padrona, nella sua vita sociale/SESSUALE (oltre che in quella domestica) come uno schiavo.
Ora, pian piano pare che stili e modi stiano prendendo nela realtà forme stabilmente differenti. Si stiano consolidando ruoli radicalmente differenti, opposti e uniti, anzichè contigui, paralleli.
Grazie (anche) a Sant'Ignazio d'Antiochia. O chi per lui.
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