lunedì 28 maggio 2012

TI desidero..







(e fra un po' non so come, non so perchè -soprattutto ora che ho scoperto, considerato, di non desiderare la frusta, e per niente se è superiore alla sensuale idea di poco più di una carezza, e se è invece DOLORE, chiaro ed indubitabile dolore, certo e doloroso dolore- credo che desidererò la TUA frusta (e non una frusta qualsiasi) come TE, se deciderai (o dovessi decidere per tuo sadismo personale) che "avere, toccare TE".. sia per  l'80 per cento delle volte "toccare" Te (o avere un contatto con TE) attraverso o per mezzo della frusta, come mezzo dedicato, e quasi risolutivo, del mio DESIDERIO DI TE.
Ed io che non desidero la frusta... la bramerei come sogno, contatto, presenza attenzione DI TE, mia SIGNORA E PADRONA.
DESIDEREI venire frustato, come desiderio/bisogno d' "INCONTRARTI..." se Tu, NEGANDOTI o TI NEGASSI  a me, PER TUO PIACERE.
PER IL PIACERE DI SENTIRE IL MIO DESIDERIO (sapientemente o senza far nulla provocato, stuzzicato, auto-provocato per l'esserTi vicino e per negarTi a me, TU) del Tuo profumo, della Tua PELLE , del TUO ODORE, di un Tuo gesto di una TUA Attenzione.
E, per piacer Tuo, di fronte al mio desiderio che DOVREBBE VENIRE ESPRESSO, come ora, sorridendo mi dicessi: "Se vuoi ti frusto. Ma ti farò male." E che fosse vero. Ed io, fra il desiderio di non passare attraverso il dolore, di non "pagare.." con dolore, l'appartenenza ad una sadica padrona
e il DESIDERIO DI TE...
deciderei di accettare (o sperare) la Tua Frusta come speranza di TE.

E se Tu Ti negassi poi di nuovo dopo, e mi riproponessi la Frusta come possibilità di Te, io la chiederi di nuovo, senza più volontà. O con la sola volontà di TE, fosse l'unica possibilità (per Tuo Piacere, per Piacere di Te) di sfiorare, dipoter essere toccato... da un aTua attenzione e piacere.


Sono quasi certo di questo.
E non so se continuerebbe a non piacermi il dolore, o se PER TE... mi piacesse riceverlo, mi diventasse caro.
Con TE... è già caro.. (anche se in minima misura: parte da zero, la mia sopportazione) in minima parte. Incommesurabilmente caro se legato alla speranza o percezione del Tuo Piacere, che forza verso l'alto la sfida della sopportazione (Oh come vorrei darTene a dismisura.. di simile estasi passionale, di tale meravigliosa e divina eccitazione.)



Queste sono solo parole, che nella retorica che tenta di darne l'intensità diventano noiose (e inopportune divagazioni). Pure raccontano (tentano di dire) ciò che mi attraversa in un lampo, come folgore, mentre Ti confesso di desiderarTI, e percepisco le Tue frustate, desiderando il Tuo odore.
Sapendo che esse TI  DANNO PIACERE.


















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